Francesca Falcone, sincronetta azzurra: “Questo sport non viene valorizzato, come invece meriterebbe”

Francesca Falcone è una delle stelle in ascesa del nuoto sincronizzato italiano: si è classificata terza in coppia con Noemi Carrozza ai Campionati italiani invernali juniores a febbraio, mentre si è posizionata sesta in quelli estivi a giugno con la squadra della sua società, l’All Swim. Sicuramente ci si può aspettare un futuro roseo per la giovane sincronetta classe 1996, che racconta ad Olimpiazzurra le sue emozioni e i suoi programmi per i prossimi anni.

Sei soddisfatta dei risultati ottenuti in questa stagione, per esempio nel duo tu e Noemi state facendo grandi progressi?

“Sono molto soddisfatta dei risultati che abbiamo raggiunto nel duo e dei miglioramenti che sono riuscita ad ottenere in questa stagione, speriamo di migliorare ancora nella prossima”.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi da raggiungere?

“Per il futuro spero di riuscire a migliorare e di continuare a  praticare questo sport”.

Il nuoto sincronizzato non è molto sponsorizzato in Italia, cosa ne pensi?

“Purtroppo questo sport non viene valorizzato e apprezzato, come invece meriterebbe: è un peccato perché sono poche, le discipline che uniscono potenza, eleganza e tecnica. Si dovrebbe lavorare in questo senso affinché il nuoto sincronizzato venga sponsorizzato maggiormente”.

Secondo te, che cosa devi migliorare e quali sono invece i tuoi punti forti?

“I miei punti deboli sono la tecnica e la resistenza fisica, ma sono speranzosa di poter migliorare in futuro”.

 Preferisci solo, duo o squadra? Quali sono le differenze per te?

“L’ esercizio della squadra mi è sempre piaciuto molto: è bello sentirsi parte di qualcosa! Inoltre, quando la fatica si fa sentire, è importante pensare di non essere soli in acqua e vedere delle persone intorno a te, che lottano per la tua stessa motivazione. La medesima cosa vale per il duo: con te c’è un’altra ragazza, che ti sostiene, ti supporta e condivide con te quei 3 minuti, faticando e gioendo quando lo fai tu”.

Come ti trovi con la tua società, l’All Swim?

“Con la mia società mi trovo bene e mi aiutano tantissimo, fin da quando sono arrivata: è il terzo anno che ne faccio parte e mi dispiace molto di non esserci entrata prima, ma come si dice… meglio tardi che mai!”.

Come riesci a conciliare scuola e sport ad alto livello?

“La scuola credo sia il tasto dolente per ogni atleta che porta avanti uno sport ad alto livello: è difficile conciliare il tutto, ma sono fortunata perché ho una famiglia che mi sostiene sempre e dei professori che mi aiutano”.