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Ginnastica, che Italia? Due anni dalla leggenda di Londra, due anni verso Rio 2016

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Sono passati esattamente due anni da quello storico 31 luglio 2012. In quel di Londra, una favolosa Italia disputava la sua prima finale a squadre alle Olimpiadi (l’argento ad Amsterdam 1928 arrivò senza l’atto conclusivo, non previsto dal regolamento vigente all’epoca).

Vanessa Ferrari, Erika Fasana, Carlotta Ferlito, Giorgia Campana ed Elisabetta Preziosa chiudevano la prova con un prezioso settimo posto, precedendo il Giappone e chiudendo a ridosso di altre due potenze come Gran Bretagna e Canada.

 

Siamo dunque esattamente a metà del quadriennio a cinque cerchi. Tra due anni sarà Rio de Janeiro a ospitare i Giochi Olimpici, dal 5 al 21 agosto (al momento la finale a squadre femminile di ginnastica artistica è in programma per l’8 agosto).

Come sta la nostra Italia? Come ha trascorso queste ultime due stagioni e come si rilancia per le due rimanenti?

Innanzitutto Enrico Casella è stato nominato Direttore Tecnico, riprendendo con merito l’incarico che aveva lasciato nel 2009. Diversi sono stati gli accorgimenti applicati in queste stagioni, in cui spiccano sicuramente una rivisitazione del sistema delle Accademie, un incremento del numero di collegiali al PalAlgeco, ragazze valutate più frequentemente e soprattutto un cambio di mentalità a livello generale.

Certo, escluso il dominio incontrastato dei Giochi del Mediterraneo, le medaglie internazionali di primissima fascia sono arrivate “solo” grazie all’immenso talento di Vanessa Ferrari (argento mondiale e oro europeo, sempre al corpo libero; il successo in Coppa del Mondo a Tokyo) che a 23 anni rimane ancora la nostra indiscussa capitana e la trascinatrice di tutto il movimento. Bisogna però ricordare anche il buon Europeo 2013 e che alla rassegna iridata dello scorso anno l’Italia si presentò con alle spalle una serie infinita di infortunati (raccogliendo comunque tre finali, con due ginnaste diverse), senza però dimenticare il recente Europeo di Sòfia che non è andato nel modo in cui si sperava (Cannibale esclusa).

 

Ripartiamo dalla convinzione che possiamo contare su un ampio numero di ginnaste di buon livello, che nel complesso ci sono una decina (grosso modo) di ragazze in grado di competere a livello internazionale e che sono poi quelle che sostanzialmente si sono viste in pedana negli ultimi 24 mesi. Il materiale a disposizione sembra essere molto interessante e se plasmato nel modo corretto può regalarci soddisfazione.

Altrettanto chiaro che l’Italia ha, tra i suoi obiettivi più realizzabili, quello di entrare tra le prime otto Nazioni del Pianeta e volare alle Olimpiadi senza dover passare dalla tagliola del Test Event (che complicherebbe, in maniera davvero incredibile, tutta la stagione 2016 vista la loro particolare collocazione nel calendario).

Il nodo da sciogliere è ovviamente l’aumento delle difficoltà, su cui si è discusso davvero molto. Il D Score è troppo importante a livello internazionale e le analisi fatte nel post rassegna continentale lo hanno dimostrato pur notando che, salvo le cadute, la nostra Nazionale è capace di brillare per le proprie esecuzioni.

 

Altro nodo focale è sicuramente il pieno recupero di Enus Mariani, rimasta ferma per un anno, da poco ritornata agli allenamenti a pieno regime e carta fondamentale per il futuro del nostro team. Una Ragazza di Fuoco, Campionessa Europea juniores nel 2012, che ha stretto i denti per 13 mesi e che ha ancora tutto da dare.

Carlotta Ferlito ha trovato il picco in un ottimo 2013 (quinta mondiale e quarta europea, sempre all’amata trave), poi è incappata in qualche problema di troppo nella stagione in corso. Il suo profilo internazionale sembra essere imprescindibile per questa Italia.

Come lo è Elisa Meneghini, Campionessa Italiana in carica, cresciuta esponenzialmente da quando è passata tra le seniores. Un’ottima all-arounder, su cui fare solido affidamento, indubbiamente capace di farsi largo nelle più disparate situazioni.

Erika Fasana è ormai un pilastro della nostra Nazionale, è la seconda italiana ad aver eseguito il difficile Tsukahara avvitato, porta in dote un eccellente corpo libero e grande qualità al volteggio. La comasca è stata bravissima a lasciarsi alle spalle un tostissimo 2013 durante il quale le tibie le hanno dato problemi, riprendendosi poi egregiamente durante la stagione in corso.

Della formazione olimpica facevano parte anche Elisabetta Preziosa e Giorgia Campana. La varesotta è ai box causa soliti problemi con le ginocchia, la sua ultima uscita internazionale risale ai Giochi del Mediterraneo 2013: difficilmente la rivedremo al di fuori dei nostri confini. La romana, invece, escluso l’infortunio pre Anversa, non ha mai più perso un body azzurro: finale alle parallele agli Europei 2013, si è confermata indubbiamente la nostra miglior interprete sugli staggi, attrezzo sempre ostico nel nostro Paese.

 

In questi anni sono state lanciate anche nuove ragazze. Su tutte spiccano Martina Rizzelli e Alessia Leolini: entrambe hanno già avuto l’occasione di vestire il body della Nazionali in competizioni internazionali di primissima fascia. La comasca si è esibita ai recenti Europei, pagando cara l’emozione della prima volta; la toscana ha debuttato ai Mondiali di Anversa.

La grande possibilità non è ancora arrivata per Lara Mori e Tea Ugrin, nel 2014 al loro primo anno da seniores ed entrambe grandi protagonisti a Bruxelles 2012 quando la squadra under 16 vinse l’argento. La triestina si è laureata Campionessa d’Italia ancora da junior, numero che non riusciva dai tempi di Vanessa Ferrari, ma poi un fastidioso infortunio le ha compromesso il 2014 che sarebbe potuto essere il suo trampolino di lancio. Nonostante i problemi col tendine ha comunque fatto vedere buone cose in Serie A, lasciando presagire che potrebbe essere un tassello importante per il nostro futuro. La toscana è completa, ha avuto un finale di 2012 complesso, poi è tornata pian piano nel 2013 partecipando agli EYOF ed è in crescita.

 

Francesca Deagostini perse solo all’ultimo la convocazione per le Olimpiadi 2012, poi ha attraversato una stagione difficilissima prima di guadagnarsi il body azzurro per i Mondiali 2013. La sua trave è sempre ottima, anche se un recente infortunio al piede l’ha momentaneamente fermata. Rimane stabilmente nel giro della Nazionale.

Da tenere in conto anche Sofia Bonistalli, Lavinia Marongiu (entrambe in collegiale ad agosto a Brescia), Martine Buro, Alessia Praz, Arianna Rocca (che da tre anni è Campionessa Italiana al volteggio), Chiara Gandolfi, Giorgia Morera e l’eterna Adriana Crisci che lo scorso anno venne convocata per i Mondiali prima di incappare in un brutto infortunio.

Capitolo juniores. Agli Europei di Sòfia si sono viste delle buone cose individuali. I migliori prospetti sono sicuramente Pilar Rubagotti, Sofia Busato, Chiara Imeraj, Iosra Abdelaziz (che parteciperà alle imminenti Olimpiadi giovanili), Desiree Carofiglio, Joana Favaretto.

 

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