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Ginnastica, ragazze a rischio disturbi alimentari! Ricerca “shock” del Comitato Britannico

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Da sempre circolano voci sulla particolare alimentazione delle ginnaste le quali devono mantenere una costituzione fisica davvero precisa per avere successo nel loro sport.

Lungi da noi esprimere giudizi in merito a certe affermazioni, ma è appena stata diffusa una ricerca dell’Università di Swansea, in collaborazione addirittura con la Federazione Britannica di Ginnastica e fondata proprio sulle risposte che le ginnaste membri attivi della Nazionale anglosassone hanno dato a un questionario specifico in materia.

Il test misura l’autostima, il livello di depressione, il rapporto co cibo; le risposte erano anonime. La validità della ricerca è riconosciuta dall’autorevole Consiglio per le Ricerche Economiche e Sociali (ESRC) che la valuta col grado “good” (il massimo).

Ve ne riportiamo i risultati (traduco fedelmente, senza alcun commento personale).

 

Molte ginnaste d’elite (quindi si parte del top mondiale) sono sempre preoccupate del loro peso e della loro costituzione corporea e in molti casi si registrano dei veri e propri sintomi di disordine alimentare.

Il campanello d’allarme è partito dai Professori Mike McNamee e Jacinta Tan che hanno invocato un miglioramento del welfare nella ginnastica.

Le ragazze (parlare sempre al femminile è corretto, visto che la ricerca ammette che il problema riguarda raramente gli uomini) sono sempre sottoposte a grandi pressioni per vincere medaglie. Molte ginnaste, per mantenere la forma, non seguono il regime dietetico corretto, hanno diversi problemi d’alimentazione che a loro volta potrebbero avere addirittura conseguenze fisiche e psicologiche.

Una soluzione per ovviare a questo problema sarebbe quella di sottoporre le atlete a un controllo periodico del peso, in modo da deliberare una strategia corretta per lo sviluppo della ragazza. Infatti è fondamentale distinguere tra un disordine alimentare generale (quindi presente anche nelle persone comuni, con anoressia o obesità) e disturbi alimentari utilizzati invece per avere successo nello sport (quindi non mangiare, mangiare male etc. credendo che ciò consenta di vincere medaglie più facilmente).

La ginnastica è lo sport più a rischio proprio perché coinvolge atlete molto giovani, molto influenzate dal loro aspetto fisico, con ancora una coscienza non da adulto e che spesso hanno paura che il loro Paese, dopo un insuccesso, non le consideri più. Gli allenatori sono considerati come dei padri, molto bravi nel loro settore ma che conosco molto poco in materia di nutrizione e dunque a volte possono dare consigli errati.

Proprio per questo motivo, da ora in poi, tutti i membri del Comitato Britannico riceveranno degli insegnamenti approfonditi in materia.

 

I ricercatori hanno infine fatto alcune raccomandazioni per estirpare il problema dei disturbi alimentari dal mondo della ginnastica:

Più interazione tra dottori, allenatori, genitori e atleti. Corretta informazione sul cibo, sulla nutrizione e sul regime alimentare da adottare.

Monitorare peso, altezza e maturazione degli atleti più giovani.

 

Una notazione finale mi sia concessa. Qui si parla di Gran Bretagna, cioè il Paese in più grande stato di avanzamento nell’Universo della Polvere di Magnesio e che ha conquistato la medaglia d’argento a squadre agli ultimi Europei (non parlo dei successi maschili perché, stando alla ricerca, i ragazzi non hanno di questi problemi).

Facendo uno più uno… Certo è che questa ricerca credo sia estendibile assolutamente a tutti i Paesi e che un miglioramento, in qualsiasi ambito (della vita o dello sport), è sempre realizzabile.

 

(fonte Bloomberg)

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