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Ciclismo

Giro Rosa 2014: Marianne ha trovato l’erede?

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Per Marianne Vos è difficile trovare una definizione: anche solo elencare le sue vittorie ottenute su strada, in pista, nel ciclocross e in mountain bike porterebbe via lo spazio di tutto questo articolo. Limitiamoci dunque a descriverla come la più grande ciclista della storia, senza timore di smentita, perché la qualità e la quantità dei suoi successi non ha eguali.

L’ultimo della serie è il Giro Rosa 2014, una corsa che ha letteralmente trionfato per successo di pubblico, sia sulle strade, sia in televisione durante le differite, a conferma del grande interesse degli appassionati di sport verso il ciclismo femminile: la Vos ha fatto semplicemente la Vos, vincendo quattro tappe e presentandosi sulle montagne, terreno dove forse non è imbattibile, con circa un minuto di puri abbuoni che si sono poi rivelati fondamentali per la conquista della vittoria finale, che altrimenti sarebbe stata appannaggio…di una sua compagna di squadra. Già, perché in una Rabo-Liv che ha fatto il bello e il cattivo tempo è definitivamente emerso un talento straordinario, al fianco di regina Marianne e delle sue fedelissime Annemiek Van Vleuten e Anna Van der Breggen: stiamo parlando di Pauline Ferrand-Prèvot, un nome del quale abbiamo già trattato ripetutamente. Francese classe 1992, polivalente esattamente come Marianne, vince tanto in Coppa del Mondo di mountain bike quanto nelle grandi classiche su strada: e chiude al secondo posto il durissimo Giro Rosa, ad appena 15” dalla Vos. L’impressione, dunque, è che con la bionda transalpina bisognerà lungamente fare i conti nei prossimi anni.

Ma in una corsa che ha detto buone cose anche delle ragazze azzurre (rimandiamo tuttavia ad un successivo articolo per questa analisi), un’altra campionessa è tornata a ruggire: si tratta di Emma Pooley, esperta britannica reduce da un anno sabbatico in Svizzera per ragioni di studio. Tre tappe dure, tre vittorie: non sembrano essere il canto del cigno di una ragazza che ha conquistato medaglie su medaglie, bensì un nuovo inizio nell’élite del ciclismo globale.

foto: @lanuale/Pagina FB Giro Rosa Cycling Race

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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