Ciclismo

Giro Rosa 2014: Vos, Abbott e le altre favorite

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Se c’è LEI, il problema è per le altre. Sebbene proprio sulle strade del Giro Rosa, un anno fa, Marianne Vos diede la dimostrazione di essere “umana”, andando in difficoltà in salita sotto i colpi di Mara Abbott e di una immensa Francesca Cauz, la ventisettenne del Brabante è ovviamente la favorita dell’edizione 2014, come del resto di qualunque altra corsa alla quale si presenti al via.

Quest’anno Marianne, reduce da una trionfale campagna nel ciclocross, ha gareggiato qualche giorno in meno rispetto alle stagioni precedenti; ciononostante, sono arrivate ugualmente undici vittorie un po’ in tutti i modi, in volate di gruppo o con azioni solitarie, perché quando si è fenomeni di questo livello si può vincere davvero su ogni tipo di percorso. Ah, come se non bastasse al suo fianco ci sarà la giovane stella Ferrand-Prèvot e le consuete Van Vleuten, Van der Breggen, Brand: atlete che sarebbero capitane in qualunque altra squadra.

Ma le altre ragazze non partiranno sconfitte. Soprattutto Mara Abbott, ventinovenne del Colorado, vincitrice nel 2013 e nel 2010; la statunitense si vede poco nelle corse europee, preferendo sfruttare il ricco calendario di gare oltreoceano, ma in ogni caso ad inizio stagione era riuscita ad imporsi alla Vuelta El Salvador, corsa ricca di atlete di livello internazionale. Anche un anno fa la Abbott si era vista ben poco prima del Giro Rosa, dunque un’atleta del genere potrebbe davvero essere la principale rivale di Marianne.

Evelyn Stevens è un’altra ragazza sempre nelle primissime posizioni quando c’è da fare corsa dura. Leader di una Specialized-Lululemon comunque molto competitiva, la trentunenne di New York, un po’ come la connazionale, ha corso tanto sulle strade di casa e meno su quelle europee; difficilmente, però, verrà tradita dalle gambe durante il Giro Rosa. Attenzione a Claudia Häusler: la bavarese è una delle migliori scalatrici del lotto, per cui una gara conformata come quella che scatterà venerdì da Caserta potrebbe esaltarla esattamente come accaduto un anno fa, quando fu sul podio finale nonostante, nell’ultimo giorno, ci fosse una cronometro di 16 km. E nemmeno Emma Johansson ed Emma Pooley, per i rispettivi palmarès e per le indubbie qualità messe in mostra in stagione, sono da sottovalutare. 

E le italiane? Le italiane non sono in primissima fila per la conquista della classifica finale, che peraltro si è colorata d’azzurro solo in otto delle precedenti ventiquattro edizioni (l’ultima fu Fabiana Luperini, autrice di una straordinaria cinquina 1995-1996-1997-1998-2008). La Pantanina, chiamata all’ultima recita, ci sarà ancora al pari di tutte le stelle del pedale rosa, ma le loro possibilità le analizzeremo in un articolo a parte.

Clicca qui per il percorso del XXV Giro Rosa

foto: Facebook Marianne Vos

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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