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Golf, al via due settimane roventi: i migliori al mondo e Chicco Molinari al Bridgestone Invitational

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Che lo spettacolo abbia inizio. Il Bridgestone Invitational sarà la prima tappa di due settimane di fuoco negli Stati Uniti, probabilmente decisive per quanto riguarda la composizione delle squadre per la Ryder Cup. Al Firestone di Akron (Ohio) si ritroveranno 76 tra i giocatori più forti al mondo di questa stagione, per contendersi il terzo torneo WGC dell’anno (montepremi $ 9.000.000) che fa da apripista al quarto ed ultimo Major del 2014, il PGA Championship.

Chi trionfa in otto edizioni sulle quattordici giocate, teoricamente, sarebbe il naturale favorito, ma non questa volta. Non con un Tiger Woods (campione in carica, ça va sans dire) in condizioni ancora precarie, dopo il lungo stop. Certo, il Firestone è evidentemente uno dei suoi percorsi preferiti, ma rivedere la Tigre in corsa per il titolo appare utopistico, perlomeno in questa settimana. Molte più possibilità, invece, di assistere ad una doppietta dell’uomo del momento, Rory McIlroy, stratosferico all’Open Championship e fermamente intenzionato a riprendersi lo scettro mondiale. Sul trono, però, è pronto a resistere Adam Scott, uno dei pochi a non chiamarsi Tiger a trionfare ad Akron. L’australiano si affiderà alla sua grande regolarità, che gli ha permesso di entrare nella Top 10 degli ultimi quattro tornei giocati (compresi due Major). E’ ancora alla ricerca del suo primo WGC lo spagnolo Sergio Garcia, la cui classe sopraffina finora è bastata soltanto per guadagnarsi l’appellativo di splendido perdente. Tra i primi due del ranking e il quinto, ovvero Garcia, trovano spazio due tra i golfisti più enigmatici del globo, lo svedese Henrik Stenson e l’inglese Justin Rose, in grado di alternare tornei da urlo a settimane anonime, senza alcun sussulto. Quando la posta in palio si fa interessante, invece, sta emergendo sempre più Rickie Fowler, come dimostrano i piazzamenti raccolti nei Major finora: quinto al Masters, secondo allo U.S. Open e all’Open Championship. Per il 26enne statunitense, ora, sembra arrivato il momento di cominciare a raccogliere quanto seminato. In grande spolvero, negli ultimi tempi, anche Jim Furyk, a dispetto dei 44 anni, mentre sembra essere in crescita di condizione Matt Kuchar. Possono dire la loro anche Keegan Bradley, secondo lo scorso anno e vincitore nel 2012, Jason Dufner, Zach Johnson, un Jordan Spieth al solito molto atteso e il tedesco Martin Kaymer.

Dei Big Three italiani ci sarà il solo Francesco Molinari, alla quinta partecipazione consecutiva. Non si tratta del WGC propriamente preferito dal torinese, che ha ottenuto come miglior piazzamento un 15° posto nel 2011, unico anno in cui inoltre ha concluso con un punteggio sotto al Par del campo. Se Chicco, però, dovesse confermare quanto di buono mostrato sui campi americani in questa stagione, allora potremmo vedere ancora un italiano protagonista. Magari per mettere ulteriore pressione a Paul McGinley, il capitano di Ryder Cup, ora che il tempo delle scelte (e delle wild card) si avvicina.

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

Foto: Federgolf

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