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Editoriali

‘Italia, come stai?’: tiro a segno, corazzata azzurra; Errani-Vinci, rotta su Rio 2016

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La conferma di Niccolò Campriani e Petra Zublasing, da tempo pilastri dello sport italiano, ed il trionfalistico ritorno al vertice di Mazzetti. Il tiro a segno italiano torna da Pechino con un carniere pesante di tre ori. Una tappa di Coppa del Mondo superlativa e, fattore più positivo in assoluto, questi successi rappresentano ormai una piacevole consuetudine.
Campriani e Zublasing si confermano interpreti sopraffini della carabina tre posizioni, la disciplina dove si impone solo il tiratore più eclettico e completo. I nuovi regolamenti, con l’azzeramento dei punteggi delle qualificazioni in finale, hanno spalancato le porte agli out-siders. Tuttavia proprio nella prova delle 3 posizioni, con un numero maggiore di tiri da effettuare anche nell’atto conclusivo ad eliminazione, difficilmente si impone un carneade. Qui emergono solo i campioni veri e tali possono considerarsi i due innamorati azzurri, felici insieme anche nella vita privata.
Il Bel Paese accoglie inoltre un nuovo Riccardo Mazzetti, grande talento che negli ultimi anni si era un po’ perso. Dopo aver raggiunto l’apice nella stagione 2010, con due podi in Coppa del Mondo, aveva mancato di un soffio la qualificazione a Londra 2012. Una delusione cocente, che ha temporaneamente tarpato le ali ad un tiratore eccelso e potenzialmente da podio in ogni competizione nella pistola a fuoco rapido da 25 metri. La vittoria sul suolo cinese potrebbe sbloccare definitivamente Mazzetti e consegnare al tiro a volo tricolore l’ennesimo fuoriclasse. Ricordandoci poi di atleti del calibro di Andrea Amore, Francesco Bruno, Luca Tesconi, Martina Pica, Sabrina Seca e tanti altri, la nazionale azzurra del tiro a segno va descritta a tutti gli effetti come un’autentica corazzata.

L’erba londinese ha celebrato due grandi regine dello sport italiano, forse troppo sottovalutate: Sara Errani e Roberta Vinci si confermano la coppia migliore al mondo di doppio, dominio certificato da uno storico Grande Slam mai riuscito a nessun italiano/a in precedenza.
Dopo aver vinto tutto sul circuito Wta, le ‘Cichis’ inseguono ora il vero sogno della carriera: una medaglia olimpica, magari tutta d’oro. Tornano alla mente ancora le lacrime della Errani dopo l’eliminazione ai quarti di Londra 2012 contro le sorelle Williams. Da allora le nostre rappresentanti sono cresciute ulteriormente, tanto da non aver più nulla da temere neppure in un eventuale scontro con le temibili americane, peraltro già sconfitte. Considerando l’età non più verdissima di Roberta Vinci, occorrerà pianificare nel miglior modo possibile l’avvicinamento ai Giochi. Troppo spesso singolare e doppio risultano incompatibili, con conseguente logorio fisico e mentale. La stessa Errani si arrese ad un infortunio nella storica finale di singolare agli internazionali d’Italia, forse frutto dei troppi match giocati. Una selezione dei tornei più importanti potrebbe rivelarsi la carta vincente, oltre che elisir di lunga vita sportiva.

Si conferma piuttosto anonima la stagione del golf italiano. Manca il risultato di rilievo, con i fratelli Molinari distanti dai livelli da Ryder Cup di due stagioni or sono e Matteo Manassero alle prese con diversi cambiamenti tecnici che, ci si augura, potranno portare benefici nel lungo periodo. In grande difficoltà anche il taekwondo. L’Open di Corea, con le eliminazioni precoci, tra gli altri, di Leonardo Basile e Carlo Molfetta, ha messo in evidenza un movimento del taekwondo che veleggia insicuro in una delicata fase di transizione. Da una parte i veterani che, tra acciacchi ed età avanzante, provano con orgoglio a ‘continuare a suonare la tromba‘ (citazione di Carlo Molfetta). Dall’altra una nidiata forse senza precedenti di giovani talenti che, salvo il giovane Roberto Botta (giunto fino ai quarti di finale agli ultimi Europei, dove impensierì fino in fondo il futuro campione Aaron Cook), non sembra ancora in grado di esplodere sui palcoscenici che contano davvero. Il risultato è un limbo di insicurezze da cui, siamo convinti, il taekwondo nostrano troverà la strada giusta per diventare ancora più competitivo del recente e brillante passato.

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federico.militello@olimpiazzurra.com

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