Calcio

Mondiali Brasile 2014: Germania, ha vinto la più forte

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Non sempre nel calcio, e nello sport in generale, succede. Ma Brasile 2014 ha premiato la squadra più forte, più compatta, più quadrata e con più talento. E senza un fuoriclasse vero come Marco Reus, infortunato in amichevole poco prima della partenza per il Mondiale. Ha vinto la Germania, alla quarta semifinale consecutiva e al quarto trionfo nella sua storia dopo 1954, 1974 e 1990. Ha vinto il meraviglioso gruppo sbocciato agli Europei under 21 del 2009 (battuta l’Italia dopo un’epica semifinale) e con il quale si è costruito su una base di professionisti ineccepibili una generazione di fenomeni, premiata con una finale di Champions tutta tedesca nella scorsa stagione e con la Coppa del Mondo al Maracanà.

Neuer, portiere di classe e intelligenza. Lahm, terzino in grado di adattarsi anche come regista. Boateng, roccioso e sgraziato come un vero difensore. Hummels, preciso nelle chiusure e pericoloso in attacco. Hoewedes, tassello fondamentale. Schweinsteiger, che ha finito la gara con uno zigomo ko e un cuore immenso. Kroos, quantità e qualità. Khedira, che a novembre si è rotto il crociato e dopo nove mesi alza la coppa. Oezil, il più forte fantasista di una squadra ricca di talento. Mueller, dieci gol in due Mondiali. Klose, nella leggenda di questa splendida manifestazione. Schuerrle, uno che quando entra spacca la partita (e Mourinho lo sa bene). Loew, che ha allontanato in una notte sola l’etichetta di perdente che pendeva sul suo collo. E infine Goetze, 22enne che si è tolto il lusso di decidere un Mondiale nel secondo tempo supplementare con un tiro al volo da urlo.

Questi i principali protagonisti della Germania campione. Che festeggia raccogliendo i frutti di un’organizzazione esemplare, nello sport come in tutti gli altri aspetti della società: in Bundesliga ora militano alcuni dei principali migliori giocatori del pallone mondiale. Stadi pieni e all’avanguardia, seguito enorme e successo anche nelle coppe europee. Senza dover citare la celeberrima massima di Gary Lineker, da Wembley 2013 a Rio 2014 un grande filo rossonerogiallo lega la storia recente del calcio: è la Germania che esulta meritatamente per un Mondiale iniziato con i fuochi d’artificio (4-0 al Portogallo) e terminato con una festa lunga tutta una notte. O una carriera, per qualcuno, perché questi treni raramente passano due volte (vero, Higuain?). E il tripudio tedesco deve insegnare anche molto ad un paese calciocentrico come la derelitta Italia, eliminata al primo turno nonostante gli ingenti sforzi economici delle istituzioni: la Germania trionfa nel pallone, e in quali altri sport è perennemente competitiva? Tanti, troppi: ma questa è un’altra storia.

 

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1 Commento

  1. Luca46

    14 Luglio 2014 at 11:53

    Complimenti alla Germania che ha saputo meritatamente vincere questo campionato del mondo confermando Lowe dopo i mondiali in Sud Africa a differenza per esempio dell’Italia che nonostante un buon percorso pre mondiale ha scaricato Prandelli dopo la disfatta di Brasile nonostante sembrava avessero condiviso un progetto. Il nostro problema è non avere progetti e navigare a vista. Abbiamo scaricato Gentile dopo un buon lavoro con l’Under-21 perchè non era ben visto dai nuovi vertici e così abbiamo sprecato un allenatore che poteva venire utile in seguito per la nazionale maggiore come è successo per Vicini tanto per fare un esempio.

    Qunato al mondiale a mio avviso quello che ha raggiunto il miglior livello tattico generale, ormai anche le nazionali delle confederazioni asiatiche, africane e centroamericane hanno dimostrato di aver elevato notevolmente il livello tattico. E’ stato anche il mondiale piu’ equilibrato e combattuto se pensiamo che 13 delle 16 sfide ad eliminazione diretta sono state in bilico fino all’ultimo secondo. Le partite si sono decise per dei dettagli, alla fine molte erano le squadre che avrebbero potuto vincerlo e qui cresce il rammarico per la nostra nazionale che passando il turno … ma come sappiamo i se non contano. Il mondiale piu’ brutto della storia quanto a livello tecnico dove i grandi campioni al di la di qualche bricciola di talento piu’ di tanto non hanno portato spettacolo.

    Il mondiale perggio organizzato e con il peggior scenario sociale e questo deve far riflettere. Non è possibile che ci siano nazionali che giochino a latitudini completamente diverse, che squadre di uno stesso girone debbano cambiare 3 località diverse nella fase a gironi, che ci siano problemi con i campi e incertezza se fare o non fare un time-out, ecc… ecc…

    Considerando il livello raggiunto dalle squadre “ex-materasso” e considerando che i campioni non hanno saputo espimersi per il loro talento, considerando inoltre lo stato fisico con cui si sono presentate molte nazionali importanti io credo che la FIFA e i governi del calcio debbano rivedere meglio i calendari nell’anno mondiale o eventualmente il periodo in cui questi vanno disputati. E’ l’evento calcistico piu’ importante è deve avere lo scenario e gli attori che merita. Non è piu’ ammissibile assistere a partite di subbuteo.

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