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Pallanuoto, Andrea Fondelli: il Settebello ha trovato un nuovo fenomeno

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Ieri un fantastico Settebello si è dovuto “arrendere” (per modo di dire, un pareggio con i vice campioni del mondo in carica è sempre una cosa eccezionale) al Montenegro solo negli ultimi secondi di un incontro tiratissimo. Nulla di perso per gli azzurri che comunque lunedì potranno provare ad agguantare l’accesso alle semifinali. Un match giocato benissimo dalla squadra di Sandro Campagna, coach straordinario, che, in questo anno che precede il bienno olimpico, ha saputo ringiovanire al meglio la rosa, trovandone aspetti molto positivi. Ieri in acqua si sono visti giocatori di altissimo livello da entrambe le parti, in casa Italia forse hanno deluso le stelle, Giorgetti e Figlioli, marcati al meglio dai montenegrini, che non sono stati molto al centro della manovra, ma a prendersi la scena sono stati i volti nuovi: Velotto, Di Fulvio e soprattutto Andrea Fondelli.

E’ nato un nuovo fenomeno nel Settebello? Forse è troppo presto per dirlo, ma la prestazione sfoderata ieri, in un tipo di partita assolutamente non facile per un ventenne, è stata pazzesca. Deddy (questo è il suo soprannome) è nato a Genova il 27 febbraio 1994 in una famiglia che della pallanuoto fa il suo pane: Massimo, il padre di Andrea, è stato campione del mondo con il Settebello nel 1978, Luca, il fratello maggiore, gioca anch’egli a pallanuoto nel Camogli ed infine, anche la sorella, Roberta giocava a pallanuoto prima di diventare mamma. Attaccante della Pro Recco, non a caso, la realtà italiana più importante (nella quale gioca purtroppo pochi minuti, a causa della rosa incredibile della quale i recchelini hanno a disposizione, ma di qualità eccelsa), ha fatto tutte le trafile delle nazionali giovanili, vincendo tutto o quasi tra Mondiali ed Europei (spesso anche da capitano), prima di arrivare a vestire la calottina della “maggiore”. Giunto fin qui, ora non si ferma più: nelle prime partite sulla carta più facili con Romania, Georgia e Russia sono arrivati i primi assaggi, ieri sera la conferma. Tre reti splendide, in momenti decisivi, con la classe, ma soprattutto l’esperienza di un giocatore che ha calcato questi palcoscenici più e più volte. E quell’urlo stroncato a soli 15 secondi dalla fine da Janovic… Nessun problema: siamo certi che in futuro (e chissà, anche nel presente a Budapest) Deddy potrà rifarsi e urlare di gioia per la conquista di trofei davvero importanti.

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gianluca.bruno@olimpiazzurra.com

foto: FIN

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