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Pallanuoto
Pallanuoto, Europei 2014: un Settebello strepitoso gioca alla pari con l’Ungheria ma si arrende
Una grande Italia si arrende per 8-7 solo ad un minuto dalla fine alla squadra più forte al mondo e campione iridata in carica. Contro l’Ungheria il Settebello di Sandro Campagna gioca un match stupendo, alla pare dei magiari che potevano sfruttare anche i 5000 e oltre della piscina dell’Isola di Margherita di Budapest, ma purtroppo non riesce a raggiungere la finale per l’oro di domenica e se la vedrà o con Serbia o con Montenegro nella finale per il terzo posto. Alcune recriminazioni per gli azzurri, per qualche occasione sprecata, ma non c’è tempo per fermarsi, il progetto per Rio va avanti e mettendo a punto alcune cose questa nazionale può arrivare al 2016 come la vera favorita per l’oro olimpico.
Cronaca
Un primo tempo un po’ confuso per il Settebello, conclusosi per 3-1 a favore degli ungheresi. Dopo tre tiri tentati dagli azzurri e bloccati al meglio dal portiere ungherese Nagy, Denes Varga è andato a segno per i magiari su errore difensivo del Settebello. Il pareggio azzurro non si è fatto attendere: Baraldi al centro guadagna una grande espulsione, gran giro palla e Di Fulvio conclude al meglio. Ungheresi subito sul 2-1 con Szivos in controfuga su assist perfetto di Varga; azzurri molto nervosi per un probabile 2 metri non fischiato dagli arbitri. Una vecchia conoscenza azzurra, Madaras, per dieci anni al Recco, ci punisce ancora in controfuga. Fa tutto Figlioli al secondo minuto della ripresa: si conquista l’espulsione al centro e concretizza con un gran tiro. Un bellissimo gol di Valentino Gallo con il suo magico mancino ci riporta sul 3-3 al terzo minuto. Su superiorità numerica però Hosnyanzsky riporta in vantaggio i magiari battendo Tempesti sulla sua destra. Altre polemiche azzurre su un due metri non fischiato a Madaras e Varga riporta sul +2 i magiari. La doppietta personale di un Valentino Gallo in giornata di grazia sulla sirena di metà gara dà respiro agli azzurri che a due tempi dal termine restano sul -1. Al rientro in acqua, dopo sei minuti di dominio azzurro, ma con un Nagy strepitoso in porta, è l’Ungheria a segnare con Hosnyanzsky con l’uomo in più. Giorgetti, dopo non esser riuscito ad esprimere al meglio le sue qualità, riesce a segnare e a riportarci in partita al 7′. Al quarto minuto dell’ultima frazione è un gol di Stefano Luongo a riportarci sul risultato di parità. Dopo un’azione molto confusa Hosnyanzsky mette a segno il 7-6 ungherese su uomo in più; l’Italia non si arrende e su uomo in più fa girare palla al meglio e trova la rete con Matteo Aicardi al centro. L’alzo e tiro di Denes Varga ad un minuto dalla fine però fa esultare il pubblico della piscina dell’Isola Margherita di Budapest.
Tabellino
Italia-Ungheria 7-8
Italia: Tempesti 0, Di Fulvio F. 1, Velotto 0, Figlioli 1, Giorgetti 1, Fondelli A. 0, Giacoppo 0, Gallo 2, Figari 0, Luongo S. 1, Aicardi 1, Baraldi 0, Del Lungo 0. All. Campagna
Ungheria: Nagy 0, Gor-nagy 0, Madaras 1, Erdelyi 0, Vamos 0, Hosnyanszky 3, Szivos 1, Varga Dan. 1, Varga Den. 2, Toth 0, Harai 0, Decker At. 0, Decker Ad. 0. All. Benedek
Arbitri: Alexandrescu (rou), Margeta (slo)
Note
Parziali: 1-3 3-2 1-1 2-2 Spettatori 5000 circa. Giacoppo (I) e Szivos (U) usciti per limite di falli nel quarto tempo. Superiorità numeriche: Italia 5/11, Ungheria 5/10.
Foto: FB Dario Di Gennaro
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gianluca.bruno@olimpiazzurra.com
Luca46
26 Luglio 2014 at 21:34
Gabriele trovo i tuoi commenti sempre molto azzeccati ma sta volta consentimi di non acconsentire. Su una cosa mi trovi daccordo, dalle sconfitte si puo’ e si deve imparare. Non mi trovi però daccordo su due concetti 1) per me l’Europeo non è un trofeo minore. Non è un Olimpiade ne un Mondiale ma resta pur sempre una competizione di grandissimo prestigio e considerando il livello europeo che lo differenzia dal mondiale è praticamente solo il nome. 2) L’esperienza è meglio farla vincendo possibilmente. Da queste sconfitte credo non ci sia molto da imparare. Le ragazze perchè la partita l’hanno tra virgolette vinta. Certo la Frasinetti starà piu’ attenta anche a questi aspetti. I ragazzi (come le ragazze) perchè a mio avviso hanno giocato come dovevano giocare. L’Ungheria è stata piu’ precisa di noi, domani potrebbe essere il contrario.
Questo torneo deve dare la consapevolezza che siamo li ad altissimi livelli e nulla ci è precluso. Però come per il discorso sulla nazionale di volley vincere aiuta a vincere sul piano psicologico. Perdi oggi, perdi domani e l’autostima cala. Affrontare le gare con un backstage di vittorie ti consente di gestire i moemnti difficili da vincente, ti consente di aggredire i cali invece che subirli. Perchè c’è la convinzione che solo i risultati riescono a darti.
Gabriele Dente
26 Luglio 2014 at 23:24
Sì, il fatto che il valore tecnico, soprattutto tra gli uomini, di fatto è pari a quello di un mondiale è vero. Il fatto che vincere aiuta a vincere, secondo me, a volte può anche non essere vero. Talvolta può appagare e togliere motivazioni. Soprattutto a una squadra giovane. Probabilmente è quello che è successo al Setterosa nel 2012 (vittoria all’europeo e brutto fallimento ai giochi).
In generale la vittoria lascia pochi margini di crescita; la sconfitta invece ne lascia di più. Una sconfitta come questa non toglie autostima. Secondo me al contrario moltiplica motivazioni e convinzione, perché non vedi l’ora di rituffarti in acqua e “vendicarti”. Per vincere a questi livelli non devi mollare nulla; è importante anche l’esperienza del dettaglio apparentemente insignificante che ti costa la finale. La prossima volta le ragazze saranno più attente e più arrabbiate. Almeno questo è quello che mi aspetterei.
Ma quello che volevo dire è che l’europeo è il torneo ideale per lanciare i giovani; mi sembra che anche Campagna lo stia interpretando così. In questo senso è un torneo minore. Poi è chiaro che anche a me avrebbe fatto piacere vincere 😉
Gabriele Dente
26 Luglio 2014 at 00:19
Vi sembrerà strano eppure io sono quasi “contento” di queste due sconfitte. Sono gare che hanno mostrato l’enorme potenziale delle nostre squadre e, secondo me, in un torneo tutto sommato minore quale l’europeo è più importante fare esperienza che vincere. Qui bisogna mettere in valigia l’esperienza e la cattiveria che dovremo tirar fuori nei momenti più opportuni (2015 e 2016). Quale modo migliore per imparare se non con delle sconfitte così rocambolesche? Meglio perdere oggi… Anche se certamente ciò non significa automaticamente vincere domani. Ma gli azzurri e le azzurre apprenderanno la lezione!
Luca46
25 Luglio 2014 at 23:35
Nessun rimpianto a differenza del setterosa dove ancora non mi va giù quello sciagurato finale.