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Pallanuoto, Settebello: le dichiarazioni dei protagonisti. “Un bronzo che vale oro”

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Ieri il Settebello ha sconfitto il Montenegro nella finale per il terzo posto all’Europeo di Budapest. Un match giocato alla grande per i ragazzi di Sandro Campagna, che hanno dimostrato di valere già le nazionali più forti al mondo. Un bronzo che vale oro come detto da molti degli azzurri a fine gara. Queste le dichiarazioni dei protagonisti prese dal sito FIN.

Sandro Campagna: “Partita straordinaria perché siamo partiti male come con l’Ungheria e l’abbiamo ripresa giocando con ordine e grinta. La reazione sotto 3-1, 4-2 e 5-3 è stata di giocatori di grande personalità, carattere; di una squadra con cuore, che è stata raggiunta, è stata di nuovo avanti, una continua altalena di emozioni che ha saputo gestire giocando i momenti topici da squadra. Tutti hanno dato il loro contributo. Una grandissima soddisfazione. E’ un bronzo meritato. Abbiamo giocato bene e in crescendo dal punto di vista del gioco e abbiamo tenuto fisicamente. Sono risposte importanti. I ragazzi meritano un bell’8”.

Presidente Barelli: “Questa è una medaglia che poteva avere tinte di tutti e tre i colori. Abbiamo sconfitto grandi formazioni come Croazia e Montenegro, perdendo solo di un gol una semifinale tiratissima contro i padroni di casa dell’Ungheria. E’ una grandissima soddisfazione pensando soprattutto al futuro e al grande lavoro che ha fatto coach Campagna, il suo staff, i giocatori, le società e tutta la Federazione che ogni giorno lavora e investe soldi, tempo e risorse umane affinché si producano questi grandi risultati”.

Capitan Stefano Tempesti: “E’ come aver vinto un oro senza fare demagogia e fantaretorica. Questa squadra è cresciuta davvero presto. Se non stiamo giocando la finale è perché ci manca davvero poco, quel pizzico di malizia ed esperienza che solo partite come quelle con la Croazia, l’Ungheria e il Montenegro ti danno. Queste sono le partite che fanno diventare grandi, fanno crescere. Ci siamo misurati coi più forti. Abbiamo dimostrato carattere, voglia e personalità. Un complimento a tutti. Con lo spirito sono come Velotto. E’ l’età che mi frega, ma ancora mi emoziono e darò sempre il massimo per la Nazionale fin quando avrò l’onore di giocare”.

Pietro Figlioli: “Sono veramente felice di stare in questo gruppo. Sandro (Campagna, ndr) ha svolto un lavoro eccezionale. Come diceva all’inzio, molti di questi ragazzi non hanno ancora mai giocato una finale dei play-off di campionato. Con questa vittoria abbiamo dimostrato di potercela giocare con chiunque. Il nostro gioco di squadra ha distrutto tutti quelli che avevamo davanti, tranne i campioni del mondo dell’Ungheria. Ripeto avevamo un gruppo nuovo e non mi sarei aspettato una gioia così intensa”.

Alex Giorgetti: “Onestamente ho sognato un’altra finale, magari sarà quella dei campionati mondiali di Budapest 2021. Sono contento perché l’allenatore ha creato in poco tempo un gruppo di giovani brillanti, determinati, vogliosi, senza paura che sono riusciti ad integrarsi senza fatica. Questa è la medaglia dello staff, della squadra; ce la siamo meritati. Mi spiace di aver perso contro l’Ungheria perché abbiamo disputato una grande partita, ma il bronzo significa che ai campionati mondiali di Kazan possono essere ancora più convincenti per arrivare alle Olimpiadi di Rio de Janeiro tra le squadra da battere o la squadra da battere”.

Stefano Luongo: “Questa è la ciliegina sulla torta di un’annata iniziata male personalmente, ma finita bene. Meritavamo questa medaglia dopo la beffa contro l’Ungheria. Questa farà sicuramente morale per il futuro, perchè questo è un gruppo che può fare e dare ancora molto”.

Niccolò Figari: “Alla vigilia del torneo avevo detto a Mladan Janovic che ci saremmo visti in finale. Non avevo specificato se per il primo o per il terzo posto. Prima della finale gli avevo ribadito che chi perdeva avrebbe pagato la cena e gli avevo suggerito di preparare il portafoglio. Stasera cena pagata. Siamo grandi!”.

Fabio Baraldi: “E’ un’emozione fortissima, non ci sono parole. Nell’azione del rigore che ha deciso il match ho avuto fortuna stoppando di petto il pallone. Poi mi sono girato e ho sentito il fischio. Diciamo che sembravo Romario nella finale dei Mondiali (ride, ndr). Sono alla mia prima grande competizione internazionale non potevo chiedere di più”.

Francesco Di Fulvio: “E’ un’emozione speciale per me, al primo torneo internazionale tra i big. Non dimentico tutto il gruppo che ci ha portato fin qui, con giocatori come Nora e Bruni che sono rimasti in Italia. Abbiamo capito subito che eravamo compatti e coesi per raggiungere un traguardo importante ma non mi sarei mai aspettato di vincere un bronzo così bello. All’inizio c’era un po’ di emozione, poi con il passare dei giorni tutti noi giovani abbiamo capito che potevamo esser utili alla causa e abbiamo giocato da protagonisti. Adesso mi godrò le meritate ferie a casa con la mia famiglia”.

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gianluca.bruno@olimpiazzurra.com

Foto: Fin

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