Sci Alpino

Sci alpino, Lisa Agerer: “Leggerezza e serenità per tornare in alto”

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Una Coppa Europa conquistata con uno straordinario filotto di otto successi in tre discipline diverse, un settimo posto in un gigante di CdM ad Are con una seconda manche da accademia dello sci: questa era Lisa Agerer, classe 1991 della Val Venosta,  tra il gennaio e il marzo 2012, quando appariva come uno dei talenti più grandi, in prospettiva, dello sci alpino. Da allora, al momento di confermarsi tra le grandi, una fatica enorme, acuitasi nell’ultima stagione quando i punti conquistati in Coppa del Mondo sono stati appena 12, frutto di un diciannovesimo posto in supercombinata ad Altenmarkt. Che cosa è successo? Lo abbiamo chiesto a lei direttamente.

Ho cercato di fare un’analisi di queste due stagioni e, viste da fuori, pare proprio che io mi sia persa via. In realtà ho sempre lavorato tanto, ma i risultati sono stati indubbiamente ben inferiori alle aspettative. Credo che alla base di tutto ci sia stato un insieme di fattori: andando avanti, i risultati continuavano a non arrivare e sicurezza e convinzione scivolavano via, mentre la pressione aumentava sensibilmente. No, non funziona pensare sempre di dover fare qualcosa in più: bisogna fare le cose che si sanno fare, farle bene e farle serenamente“.

Ecco, quali sono le cause che sinora non hanno reso giustizia al tuo talento? Pensi che i nuovi materiali da gigante, utilizzati nelle ultime due stagioni, ti abbiano penalizzato?

Mi sono abbattuta piano piano da sola, il morale è sempre andato in calando gara dopo gara. Non voglio dare la colpa al cambio di materiale, per quanto i nuovi raggi di curvatura mi abbiano causato qualche difficoltà tecnica; il cambiamento è tale per tutti e altre si sono adattate molto meglio, perciò non resta che continuare a lavorare con Atomic per trovare le soluzioni migliori. Nell’ultima stagione inoltre ho contratto un virus che mi ha fatto perdere sette chili da dicembre ad aprile: e quando non ci si sente a posto né di fisico, né di testa, né di materiale, i risultati non possono arrivare”

Ti aspettavi, dopo questi due inverni, l’esclusione dalla squadra nazionale? Come va la preparazione col Gruppo Sportivo Forestale?

Me l’hanno chiesto in tanti, tra amici e giornalisti, e confermo che ovviamente non potevo aspettarmi nulla di diverso dall’esclusione dalle squadre nazionali dopo due stagioni del genere. Non meritavo di essere inclusa in squadra, tuttavia mi sarei aspettata, dopo sette anni di militanza, quantomeno una comunicazione personale: una chiamata, una mail, un messaggio da parte di qualcuno, e invece l’ho scoperto grazie al link di un mio amico su Whatsapp. In ogni caso guardo avanti: mi sto allenando alla grande con la Forestale, tra gli allenamenti a secco in caserma e i primi giorni sugli sci, perciò non manca nulla. Inoltre ho così l’opportunità di allenarmi con i maschi del gruppo sportivo e questo rappresenta uno stimolo enorme che mi dà entusiasmo in vista dell’inverno”.

Su quali aspetti stai lavorando principalmente? A livello di discipline, continuerai a dedicarti anche a quelle veloci o ti dedicherai principalmente al gigante?

Sto svolgendo la preparazione fisica con qualche input nuovo, ma tutto sommato so in cosa posso e devo migliorare. Due o anche tre sedute al giorno di lavoro a secco e poi ho in programma un buon numero di allenamenti sulla neve durante l’estate, compresa una sessione a Landgraaf, nel capannone indoor in Olanda, per fare slalom. Il gigante rimane la mia disciplina base, ma voglio fare bene anche in superg e supercombinata, specialità nella quale faccio ancora parte delle prime 30 nella World Cup Start List; in ogni caso, l’aspetto più importante è la testa. Sto lavorando sul mio equilibrio mentale, tranquillità e serenità rappresentano la base per riscoprire fiducia e sicurezza“.

Che cosa chiederà Lisa Agerer all’inverno 2014-2015?

Chiedere è una parola che non mi piace. Bisogna semplicemente lavorare e sperare che ci siano le condizioni giuste, come ad esempio la salute. Vorrei appunto ritrovare leggerezza e serenità, con queste doti torneranno i risultati. Non voglio arrivare dov’ero prima, bensì più in alto, perché sono convinta di non aver espresso tutto il mio valore”.

E allora forza Lisa! Il talento non si perde per strada, ci vuole solo un po’ di convinzione!

foto: FISI

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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