Ciclismo
Tour de France 2014: c’è il pavè, incognita tra i favoriti. Chi potrebbe uscirne meglio?
Primo grande snodo cruciale del Tour de France 2014. Il pavè, infernale serie di ciottoli di pietra che scorrono sotto le ruote dei corridori, scuotendo i manubri e le braccia degli atleti, spinti al limite. Doti essenziali una grandissima potenza fisica e una capacità di sublime di guidare la bici e di districarsi nelle strette stradine di campagna che contraddistinguono questo tipo di corse.
Per i corridori che puntano alla classifica generale, un vero e proprio incubo. La loro conformazione fisica, adatta per esprimersi al meglio in salita, è l’esatto contrario di quanto servirebbe nel nord della Francia, palcoscenico di questo tremendo spettacolo. Vincenzo Nibali, Chris Froome e Alberto Contador hanno preparato in maniera particolare questa tappa: ma chi, tra i tre, potrebbe difendersi meglio su questo insidioso terreno?
Partiamo da Chris Froome: partito con il numero 1, si affaccia al primo vero ostacolo di questo Tour nel peggiore dei modi dopo una caduta nelle fasi iniziali della frazione di ieri riportando diverse confusioni sul lato sinistro del corpo e su entrambe le mani. Proprio questo, sulle pietre, potrebbe essere un gravissimo deficit per il britannico, già molto leggero e con un baricentro alto che potrebbe penalizzarlo molto. Le premesse, per lui, sono tutt’altro che rosee a poche ore da una frazione fondamentale.
Alberto Contador e Vincenzo Nibali, invece, si presentano a Ypres in perfette condizioni fisiche. Entrambi, però, non si sono mai confrontati su questi terreni con continuità e il loro possibile rendimento è una vera e propria incognita. Anche una caduta o una foratura, su queste strade potrebbe cambiare in pochi secondi le carte in tavola. Spesso e volentieri il gruppo allungato non permette nemmeno un rapido intervento delle ammiraglie che comporta una grandissima perdita di tempo.
Colui che potrebbe trovarsi meno in difficoltà potrebbe essere proprio il nostro Vincenzo Nibali, per ora in testa alla classifica generale dopo aver vinto la seconda tappa. Il baricentro basso e la solidità della posizione in bicicletta potrebbero permettergli di domare gli scossoni dei settori più impegnativi. Al contrario, invece, Contador tende spesso a sobbalzare sulla sella: un comportamento del genere oggi potrebbe essere nocivo per lui e per i suoi sogni di indossare la maglia gialla a Parigi.
Solo oggi pomeriggio avremo delle risposte definitive: certamente, vedremo spettacolo considerando che potrebbe anche piovere. In quel caso, le difficoltà incrementerebbero esponenzialmente: l’inferno si trasformerebbe in realtà.
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gianluca.santo@olimpiazzurra.com
Foto: Pagina Facebook Tour de France