Ciclismo

Tour de France 2014, decima tappa Mulhouse-La Planche des Belles Filles: favorito Contador

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Dopo nove tappe, fatte di grande nervosismo, con tutti che vogliono provare a vincere e a farsi vedere davanti, è arrivato il primo vero arrivo in salita a La Planche des Belles Filles. Qui nel 2012 Christopher Froome mise in mostra tutta la sua classe, facendo da gregario per gli ultimi chilometri di salita a Wiggins, staccando tutti però nel finale arrivando a prendersi la sua prima vittoria al Tour.

Non saranno le Alpi, non saranno i Pirenei, ma inizia sui Vosgi lo spettacolo delle salite di questo Tour 2014. Una tappa durissima, con ben sette Gran Premi della Montagna (addirittura quattro di prima categoria). Si parte da Mulhouse, primi 20 km piatti che saranno affrontati a tutta per poter far partire la fuga e poi si inizia a salire: il Col du Firstplan, di seconda categoria, è l’ideale per avvantaggiarsi, poi di fila arriveranno Petit Ballon, Col du Platzerwasel, Col d’Oderen e Col des Croix, un misto di salita e discesa senza respiro. E’ ancora presto, ma se qualcuno vorrà provare a far saltare il banco, il terreno è ideale. A 18km dal traguardo si scollinerà sull’ultima salita, un muro di 3 km: il Col des Chevrères, pendenza media del 9.5%, ma con un tratto molto lungo al 14, con punte massime al 18%. Neanche il tempo di dissetarsi, brevissima discesa e poi l’ultima salita: La Planche des Belles Filles 5.9 km con pendenza costante all’8.5% ed un muro spaventoso negli ultimi 300 metri con punte massime al 20%.

Non sappiamo se le squadre dei big della classifica generale terranno chiusa la corsa: se partirà una fuga con uomini già distanti minuti, molto probabilmente riuscirà ad arrivare al traguardo. Qualche compagine però potrà provare a mettere in difficoltà già dalle salite precedenti i rivali diretti. Favorito su tutti Alberto Contador: lo spagnolo di agilità proverà a scattare sul finale. Vincenzo Nibali con la forma migliore cercherà di tenere la ruota del corridore della Tinkoff. Troppo dura forse per Valverde e Rui Costa, anche se non sono da escludere dagli outsiders.

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