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Ciclismo

Tour de France 2014: il deserto dell’Izoard

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La Casse Déserte, presente sul suo versante meridionale, assomiglia al Mont Ventoux. E se assomiglia al Mont Ventoux, assomiglia alla luna, anzi, al deserto lunare: l’Izoard è questo, un valico della luna più che delle Alpi.

Il Tour de France lo affronta oggi per la trentatreesima volta: dal 1922, quando transitò per primo il belga Philippe Thys, al 2011, quando toccò al kazako Maksim Iglinskij l’onore del passaggio, tanti atleti hanno trovato la gloria da queste parti. Il re è Louison Bobet, primo per tre volte; ma Gino Bartali passo per primo in entrambi i Tour vinti, nel 1938 e nel 1948, e il bis toccò anche a Fausto Coppi e a Bartolomeo Aymo.

Oggi l’Izoard viene dopo il Lautaret e prima dell’ascesa verso Risoul, dove si concluderà un tappone di 177 km di cui zero in pianura. L’Izoard misura 19 km alla pendenza media del 6%: gli ultimi sette chilometri, tuttavia, non scendono mai sotto il 7.5% e presentano lame aguzze sino al 9%. E poi ci sarà il caldo, un caldo incessante, ad avvolgere i corridori in una fatica che si preannuncia straordinaria.

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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