Ciclismo

Tour de France 2014: il Tricolore e la gialla, il sogno di Vincenzo

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Se è un sogno non svegliateci. Perché vedere un ragazzo in maglia Tricolore che vince in solitaria al Tour de France e indossa poi la maglia gialla sembra proprio un sogno. E invece no, è la magnifica realtà, la magnifica realtà nella quale Vincenzo Nibali ha trascinato tutti noi, solamente poche ore fa.

Si è detto tanto di quella maglia, fin troppo “venduta” agli sponsor, dove la bandiera italiana si vede a malapena. Ma Vincenzo, varcato il traguardo di Sheffield, ha voluto indicarla: perché vincere indossando il Tricolore ha un sapore particolare, delicato, dolce, come quello dell’ambrosia. E salire sul palco a ricevere la maglia gialla, da sovrapporre proprio a quella di campione nazionale, è un’emozione da far tremare i polsi ad ogni appassionato di ciclismo azzurro. Ci sono tantissimi aspetti positivi nel successo odierno di Nibali: la brillantissima condizione atletica, perché altrimenti non sarebbe riuscito a resistere al vento in pianura per quei due, interminabili minuti; la lucidità tattica che lo ha portato ad attaccare nel momento perfetto e a fare un unico scatto, senza disperdere inutilmente energie; la forza della squadra, di un’Astana lodevole e compatta, culminata col lavoro da stopper svolto da Jakob Fuglsang. C’è poi anche l’aspetto mentale, perché non esiste modo migliore di vincere per iniziare col piede giusto l’inseguimento al proprio obiettivo stagionale, per affrontare le tre settimane di salite e discese, cronometro e volate, con la testa libera, serena, sgombra da pressioni.

Inoltre, con quanto fatto oggi Vincenzo diventa l’unico atleta assieme ad Alberto Contador, nel gruppo attuale, ad aver indossato per almeno un giro la divisa di leader di Giro, Tour e Vuelta. Il madrileno è anche uno dei pochissimi eletti a poter vantare la tripla corona, ovvero la vittoria finale nelle tre grandissime corse a tappe: per lo Squalo la strada sarà dura, ma non poteva esserci segnale migliore di quello odierno. Ma il sogno ormai è iniziato…

Foto: Pagina Twitter Tour de France

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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