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Ciclismo

Tour de France 2014: Marcel Kittel, potenza allo stato puro

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Non serve elencare watt e altri indici che hanno in un certo senso reso il ciclismo sin troppo meccanico e scientifico per comprendere sino in fondo la straordinaria potenza di Marcel Kittel, trionfatore quest’oggi nel cuore di Londra per il secondo sigillo annuale al Tour de France.

C’è un dato visivo, infatti, che rende l’idea di potenza più di ogni altro indice quantitativo: l’incapacità di uscire dalla sua ruota. Dietro di lui oggi c’era Peter Sagan, non certo l’ultimo arrivato, anzi uno dei corridori più funambolici, spericolati e anche in questo caso potenti in circolazione; lo slovacco della Cannondale non è riuscito ad uscire al vento, ad allargare la traiettoria per affiancare Kittel e provare a beffarlo. Non vi è riuscito non per limiti personali, ma perché un Kittel del genere è semplicemente imbattibile: è pur vero che la storia non si fa con le ipotesi, tuttavia l’impressione è che persino Cavendish, se non avesse avuto l’incredibile sfortuna di terminare il proprio Tour alla prima tappa, avrebbe patito parecchio per sopravanzare il tedesco.

189 cm x 86 kg, queste le misure di Kittel che appare mastodontico sia rispetto allo stesso Cannonball, sia a tutti gli altri sprinter in gruppo (pesa persino di più di quel Mario Cipollini che ai tempi era sinonimo, appunto, di potenza pura): se la potenza è coadiuvata da una brillante condizione fisica e da un eccellente lavoro di squadra, Kittel diventa imbattibile. C’è però un aspetto sul quale potrebbe ulteriormente migliorare: la tattica personale di corsa negli ultimi chilometri. Troppe volte, infatti, fatica ai due o tremila metri dall’arrivo a trovare la ruota dei compagni, che puntualmente si affacciano in testa al gruppo, vagone dopo vagone, proprio in quella fase: Kittel, com’è capitato anche oggi, ha dovuto fare qualche piccola volata supplementare per ricucire su Degenkolb e sulle altre frecce bianche. Uno sforzo inutile, ma forse persino fattibile dinnanzi a cotanta potenza.

Foto: pagina FB Giant-Shimano

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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