Ciclismo
Tour de France 2014: Nibali eroico, assolo dello Squalo Giallo a Hautacam!
Ci sono certe giornate destinate a passare alla storia. E Vincenzo Nibali lo sapeva bene, stamattina, alla partenza della 18^ tappa del Tour de France 2014 in quel di Pau. Il Tourmalet e l’Hautacam come ultimi veri ostacoli della Grande Boucle dello Squalo dello Stretto. Una vera e propria cavalcata di 10 chilometri tra due ali di pubblico da leader indiscusso della classifica generale. Quarto successo di tappa in questo Tour e successo finale sempre più in ghiaccio, con il ritardo degli avversari ormai superiore ai 6′.
Seconda tappa breve sui Pirenei. La fuga, rispetto a ieri, ha trovato la sua dimensione molto più rapidamente. Dopo circa mezz’ora di scatti e controscatti si sono avvantaggiati 20 atleti: Mikel Nieve (Sky), Jesus Herrada e Jon Izaguirre (Movistar), Yuriy Trofimov (Katusha), Alessandro De Marchi e Marco Marcato (Cannondale), Lars Boom (Belkin), Jan Bakelants (OPQS), Blel Kadri (AG2R), Matthieu Ladagnous (FDJ), Daniel Oss (BMC), Bryan Coquard, Kévin Reza e Thomas Voeckler (Europcar), Julien Simon (Cofidis), Sylvain Chavanel e Marcel Wyss (IAM), Bartosz Huzarski e Tiago Machado (NetApp) e Florian Guillou (Bretagne).
Alle spalle dei coraggiosi di giornata il gruppo non ha lasciato spazio, controllando il margine e limitandolo nell’ordine dei 4′ praticamente per tutta la tappa. Sulle rampe del Col du Tourmalet, salita leggendaria della corsa, ci sono stati primi movimenti in testa alla corsa, dive si è formata una coppia interessante formata da Mikel Nieve e Blel Kadri, tra i più competitivi in salita. Alle loro spalle sono rimasti, prima a circa 30” e poi sempre più distanti, Huzarski, Trofimov e un sempre combattivo Alessandro De Marchi. Il gruppo dei big, sempre guidato dall’Astana e da Lieuwe Westra in particolare, ha contenuto il margine di vantaggio dei fuggitivi, imponendo un buon ritmo in gruppo che han prodotto anche diversa selezione da dietro.
Nella successiva discesa Alejandro Valverde (Movistar) ha portato il primo vero attacco della giornata tra i big forzando il ritmo nelle insidiose curve subito dopo lo scollinamento. Sul suo cammino ha incontrato anche Izaguirre ed Herrada, suoi compagni di squadra precedentemente in fuga che hanno imposto un’ulteriore accelerazione all’azione del murciano. Alle sue spalle, però, le squadre dei big hanno organizzato un’inseguimento di altissimo livello, che ha prima fermato l’emorragia di secondi per poi chiudere il distacco dallo spagnolo. Quest’azione però ha riportato i big a 1’30” di ritardo dai fuggitivi, che in questo modo hanno visto ridursi drasticamente le possibilità di arrivare al traguardo precedendo gli uomini di classifica.
Sin dalle prime rampe dell’ascesa verso Hautacam Nieve ha allungato in maniera decisa, prendendo la testa della corsa in solitaria non appena cominciata la salita. Alle sue spalle il gruppo, sempre meno numeroso, è stato guidato da Michele Scarponi e Tanel Kangert fino allo scatto di Chris Horner, vincitore della Vuelta a España dello scorso anno. Rapido Vincenzo Nibali si è portato sulla sua ruota, liberandosi della compagnia dell’americano con un allungo di forza in un tratto quasi in piano. Nel giro di una manciata di chilometri il detentore della maglia gialla, brillantissimo, si è riportato su Mikel Nieve, saltato come un birillo dopo un’ulteriore accelerazione dello Squalo.
Dopo essersi ritrovato in testa alla corsa l’azzurro, campione nazionale in carica, ha imposto il proprio ritmo. Alle spealle ha provato l’inseguimento Rafal Majka (Tinkoff-Saxo), interessato alla conquista della maglia a pois. Il polacco ha mantenuto quasi sempre un ritardo di circa un minuto, inseguito da un terzetto formato da Tibaut Pinot (FDJ), Tejay Van Garderen (BMC) e Jean-Christophe Peraud (AG2R) in lotta per il podio. Questi atleti si sono riportati su Majka a 3 chilometri dal traguardo, mentre alle loro spalle Alejandro Valverde, come sempre negli ultimi giorni in difficoltà in salita, ha perso altri secondi nei confronti dei diretti avversari, senza mai riuscire a reagire agli attacchi degli altri big.
In solitaria, Vincenzo ha posto il sigillo sul Tour, conquistando un prestigioso poker personale che proietta il messinese nella storia del ciclismo italiano. La classifica, ormai, è delineata, e nemmeno l’ultima cronometro, salvo cataclisimi, può togliere il successo a Nibali. Per un italiano che può tornare sul gradino più alto del podio sui Campi Elisi 16 anni dopo Marco Pantani, che si impose nel 1998 dopo aver conquistato anche la maglia rosa del giro d’Italia.
Alle sue spalle ha chiuso Thibaut Pinot, che ha chiuso a 1’10” da Nibali seguito da Majka, Peraud e Van Garderen. Più staccati tutti gli altri, con Valverde a 2′ dallo Squalo dello stretto. La lotta per il podio, lontana da Nibali, è più aperta che mai.
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gianluca.santo@olimpiazzurra.com
Foto: Profilo Twitter Vincenzo Nibali