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Ciclismo

Tour de France 2014: Nibali, sei stupendo! Tappa e maglia per Vincenzo, Contador out

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160 chilometri di salite e discese. Di fughe, scatti, azioni. Cadute e ritiri, anche nelle zone importanti della classifica. Il Tour de France, dopo Froome, è costretto a salutare anche Alberto Contador nel corso della decima frazione, con arrivo a La Planche des Belles Filles.

Lo spettacolo, sin dalle prime fasi di corsa, non è tardato ad arrivare. Nel giro di pochi chilometri si è sviluppato un primo tentativo di fuga promosso da Lieuwe Westra (Astana), seguito da Giovanni Visconti (Movistar), Christophe Riblon (AG2R), Amaël Moinard (BMC), Thomas Voeckler (Europcar), Markel Irizar (Trek) e Arnaud Gérard (Bretagne). Sul primo dei 7 GPM a loro si sono accodati anche Joaquim Rodriguez (Katusha), Peter Sagan (Cannondale) e Jan Barta (NetApp). Il loro margine di vantaggio nei confronti del gruppo si è stabilizzato nell’ordine dei 4′, ma una decisa azione della IAM Cycling ha ridotto in maniera consistente il distacco del gruppo maglia gialla nei confronti della testa della corsa.

Sulla successiva discesa di questa decima frazione Tony Martin (OmegaPharma-QuickStep), vincitore di ieri, ha pilotato fuori dal gruppo il capitano della sua squadra Michal Kwiatkowski, seguiti da Rein Taaramäe (Cofidis) e Marcel Wyss (IAM), riportandosi in poco tempo a 2′ dai primi per poi tornare sulla testa della corsa scontato dal treno tedesco in maglia a pois.

A 100 chilometri dal traguardo il Tour rischia di salutare un ulteriore protagonista: dopo aver perso Chris Froome durante la quinta tappa, anche Alberto Contador è arrivato vicinissimo al ritiro dopo una brutta caduta in discesa. Il corridore della Tinkoff-Saxo è risalito in bici dolorante, già a oltre 3′ di ritardo dal resto del gruppo. Dolorante, lo spagnolo, scortato dai suoi compagni, ha provato a rientrare progressivamente nel gruppo tirato a ritmo costante dai corridori degli Astana. Per altri 20 chilometri, circa, Contador ha provato a continuare la sua corsa, salvo arrendersi a 80 chilometri dal traguardo della decima tappa, salendo in ammiraglia (o almeno così è parso dalle immagini), tra le lacrime. 

Una volta uscito di scena Contador, il gruppo ha provato con gli sforzi dell’Astana e della Lotto Belisol a recuperare sui fuggitivi, senza però riuscire a guadagnare terreno in maniera significativa nei confronti di Tony Martin, sempre solitario in testa alla corsa a lavorare per Kwiatkowski, portando a ruota i fuggitivi della prima ora e coloro che erano rientrati sulla testa della corsa assieme alla coppa dell’OmegaPharma.

Il loro vantaggio, nel corso della tappa, è calato fino ai 2’30” all’imbocco della penultima salita a poco più di 20 chilometri dal traguardo. Nel tratto più duro dell’ascesa al col des Chevrères Kwiatkowski ha forza il ritmo in prima persona, seguito da solo Rodrguez. Lo spagnolo della Katusha, più adatto alle pendenze superiori al 14% che i corridori hanno trovato, poco dopo si è sbarazzato della compagnia del polacco in maglia bianca, che ha preferito continuare col il proprio ritmo, raggiunto e staccato poco dopo da un volitivo Giovanni Visconti. Il gruppo, nel contempo, è stato frantumato da una grande prova di squadra dell’Astana di Vincenzo Nibali, finalmente un fattore con Michele Scarponi a mettere in difficoltà gli avversari diretti dello Squalo per la classifica generale.

In discesa Kwiatkowski ha recuperato tutti gli avversari, ritrovandosi assieme a Rodriguez con una ventina di secondi di vantaggio sulle prime rampe dell’ultima salita. Lo spagnolo, ancora una volta più a suo agio in salita, ha staccato ancora una volta l’avversario diretto, prendendo subito un buon margine di vantaggio. Il gruppo, tirato da Michele Scarponi, si è ridotte a pochissime unità, fino a quando Vincenzo Nibali ha rotto gli indugi, alzandosi sui pedali e lasciando letteralmente sul posto tutti gli avversari a 3 chilometri dal traguardo. Nessuno ha avuto le gambe per reagire alla progressione dello Squalo: l’unica reazione è arrivata da Richie Porte (Team Sky), ma solo quando Vincenzo aveva già preso troppo vantaggio.

A un chilometro e mezzo dalla conclusione si è riportato su Rodriguez, che ha provato a seguire l’avversario. Troppo forte, però, Vincenzo Nibali: a 500 metri dalla conclusione un nuovo allungo l’ha portato a conquistare la seconda tappa di questo Tour de France e a riprendersi la maglia gialla di leader della classifica generale, lasciata solamente ieri. Seconda posizione per Thibaut Pinot (FDJ.fr), che ha chiuso a 15′‘ da uno splendido Nibali, capace di fare la differenza nei confronti di tutti gli avversari. Terzo gradino del podio per Alejandro Valverde (Movistar) sempre troppo timido in corsa e alla fine solamente vincente della volata del gruppeto dei battuti comprendente Tejay Van Garderen (BMC), Jean-Christophe Peraud (AG2R), Romain Bardet (AG2R) e Richie Porte.

Proprio Porte, ora, è secondo in classifica generale a 2’23” da Nibali. Valverde, terzo, è a 2’47”, mentre già Bardet paga un ritardo superiore ai 3′.

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gianluca.santo@olimpiazzurra.com

Foto: Profilo Twitter Tour de France

9 Commenti

1 Commento

  1. ale sandro

    18 Luglio 2014 at 14:47

    Come già scritto per il caso di Coppi e le sue cadute con gravi conseguenze, non mi pare che Magni o Koblet si sentissero sminuiti del loro valore (o si dovessero sentire in tal modo visto che erano grandissimi campioni), nè tantomeno i grandi giri considerati “non veri Giri o Tour”. Un’infinità di situazioni ed episodi ha portato spesso fuori causa o attardato i primi favoriti di una grande gara a tappe, eppure i vincenti hanno meritato e vinto una vera corsa, non di seconda o terza fascia.
    Tutto giusto , c’è meno spettacolo, c’è il dispiacere per i due campioni fuori causa, ma i vincitori “in assenza” non esistono nello sport, neppure il Binda pagato per non partecipare ad un Giro, che avrebbe forse vinto ma non è detto nemmeno questo.
    Tutto sta a capire come si vuol guardare lo sport.
    Se poi si vuole intendere che il Contador sarebbe ovviamente stato come quello di Verbier 2009, e Froome senza dubbio come quello del Tour passato , con Nibali più vicino al biennio 2011-12 che al Giro 2013, sono opinioni per carità ma assolutamente opinabili, non dai tifosi ma dalle corse. Il palmares di Nibali nelle gare a tappe degli ultimi 5 anni lo mette a pieno diritto tra i favoriti del Tour e questo vuol dire che, per quanto mi riguarda, se lo vince c’è poco da sminuire ciclista e gara a tappe e la stessa cosa sarebbe stata se a restare in piedi fossero stati il solo Contador o il solo Froome.
    La realtà è che il Giro del Delfinato aveva evidenziato un Nibali indietro ma in crescendo di condizione , mentre gli altri due sembravano in una forma già super ma con qualche dubbio personalmente, per vari motivi. L’inizio Tour ha mostrato un Nibali più forte. Sarebbe stato più forte anche in montagna? E chi lo sa,però è tutta da vedere che Contador li riprenda sicuramente i 2’34” , crono compresa. Si danno per scontato troppe cosein generale nello sport, nel particolare in questi giorni anche sulla rete e in alcuni forum specializzati, anche che Nibali abbia già vinto perchè gli avversari siano schiappe. Si ragiona troppo in termini assoluti quando non se ne hanno le prove. Godiamoci le montagne, sperando che i francesi del ’90 accendano la miccia che sembrano interessanti e buon Tour a tutti.

  2. Ser Marek

    17 Luglio 2014 at 03:23

    Sono d’accordo col fatto che Nibali stia facendo un grandissimo Tour e sia un ciclista di grandissimo livello, ma è innegabile che con la presenza di Froome e Contador, ma anche senza le varie cadute di ottimi ciclisti come Talansky e Van Garderen, vincere il Tour per Nibali sarebbe stato molto, ma molto più difficile ed è innegabile che questo Tour sia stato profondamente segnato e condizionato dalle cadute più di qualunque altro grande giro che ricordi. Alla fine purtroppo ne paga le conseguenze lo spettacolo e il livello della corsa si è abbassato perchè, almeno per me, un Tour senza Froome e senza Contador non può essere considerato un vero Tour de France, è come un Mondiale di calcio senza Brasile e Germania o come un’Olimpiade estiva senza USA e Cina. Voglio fare un ultima considerazione: ma quanto sarebbe stato utile adesso Wiggins alla Sky, secondo me adesso si staranno mangiando le mani!

    • Luca46

      17 Luglio 2014 at 13:05

      Froome e Contador al tour c’erano. Dietro alle cadute non c’è solo sfortuna ma anche difficoltà a destreggiarsi e tenere la testa del gruppo. Concordo con te che con Froome e Contador fino alla fine sarebbe stato molto più dura ma ripeto che viste le scoppole già prese ante cadute sarebbe stato più difficile per Froome e Contador vincere che non per Nibali. I ritiri hanno spianato la strada ma Nibali e reso forse meno interessante il Tour ma al momento delle uscite Nibali si è dimostrato più forte sul campo, non a parole. Nibali era già in testa prima non ha preso la testa della classifica grazie alle cadute.

    • MARIO82

      17 Luglio 2014 at 13:11

      Innanzitutto il tour non e’ ancora finito e quindi non dare per scontato che l’abbia già vinto.
      I corridori che citi (Van Garderen e Talansky) sono forti ma non sono assolutamente al livello di Nibali.
      Per quanto riguarda Contador e Froome sembra quasi che tu attribuisca un demerito a Nibali per l’assenza di questi corridori ma non e’ certo colpa sua se non sono riusciti a rimanere in piedi e comunque tutto ciò non sminuisce il valore delle prestazioni che Nibali sta mostrando e per le quali ha lavorato molto sacrificando la prima parte di stagione.
      Inoltre Nibali aveva già mostrato nella prima settimana di non essere inferiore a questi corridori anzi…. nella tappa del pavè era stato nettamente superiore a Contador .
      Infine non mi fa tanta paura Valverde che non vedo al livello di Nibali in salita così come Porte mentre invece i giovani francesi potrebbero rivelarsi una sorpresa.

      • Ser Marek

        17 Luglio 2014 at 21:19

        Io non ho criticato Nibali e di certo non ho dato dei demeriti o la colpa delle varie cadute allo stesso Nibali, questa è solo una tua impressione alquanto sbagliata. Dico solo che senza i due favoriti numeri uno il Tour ha perso molto per quanto riguarda lo spettacolo e soprattutto il livello della corsa si è molto abbassato. Forse Nibali avrebbe vinto lo stesso il Tour anche con Contador e Froome ma la sfida sarebbe stata molto più difficile e soprattutto più bella da vedere. Dopo è vero che Nibali ha preso la maglia gialla quando c’erano ancora Contador e Froome ma sappiamo tutti che il Tour si decide sulle Alpi e sui Pirenei, e quindi nonostante il vantaggio del siciliano il Tour era ancora molto aperto. Non sto dicendo adesso che Nibali sulle montagne sarebbe stato inferiore agli altri due ma, a causa di queste sciagurate cadute, purtroppo non possiamo affermare nemmeno il contrario. Questo discorso vale comunque anche se Nibali non dovesse vincere il Tour, perchè chiunque dovesse vincere al posto suo probabilmente non l’avrebbe vinto con Froome e Contador. Detto questo Nibali ha in mano questo Tour e potrebbe perderlo solo se ha una crisi o un calo di forma perchè è nettamente superiore ai suoi avversari, quelli che potevano stare al suo livello e competere con lui non ci sono più.

        • Luca46

          17 Luglio 2014 at 23:46

          Sono cose che accadono spesso negli eventi sportivi. È innegabile che il Tour perde fascino. Tu però dici che bisognava aspettare le Alpi. Vero. Bisogna anche dire che intanto Contador ha preso una scoppola mica da ridere in quel di aremberg. I due prospetticamente stavano un gradino sotto fino a prova contraria. Prova che non ci sarà. Se qualcuno batte Nibali probabilmente avrebbe battuto anche Froome e Contador. Nibali mettendo il suo imprimatum da subito ha in qualche modo salvaguardato il prestigio del vincitore.

          • Ser Marek

            18 Luglio 2014 at 03:49

            Non sono assolutamente d’accordo sul fatto che Contador e Froome stavano prospettivamente un gradino sotto a Nibali, anzi in verità secondo le previsioni non mie ma di qualunque giornale, rivista o sito sportivo che io abbia letto( e ne ho letti davvero molti) era Nibali ad essere un gradino sotto a gli altri due. Sicuramente è vero che Nibali ha nettamente battuto Contador ad Aremberg e ha dimostrato di essere superiore allo spagnolo sul pavè, ma questo non vuol assolutamente dire che l’avrebbe battuto anche in montagna. Paragonare il pavè di Aremberg alle montagne delle Alpi e dei Pirenei è una cosa totalmente sbagliata e inesatta, altrimenti come mai Cancellara non ha mai vinto un Tour de France e Contador non ha mai vinto una Parigi-Roubaix? Perchè il pavè e le salite di montagna sono due cose completamente diverse tra loro. Certo Nibali ha dimostrato di sapersi adattare molto meglio di Contador e Froome a tutti i terreni, ma su questo non avevo dubbi perchè secondo me Nibali è il corridore più polivalente e versatile del circuito internazionale, ma il Tour si decide in montagna. E sulle hors categorie delle alte montagne, secondo tutti gli esperti, Nibali avrebbe sofferto i suoi due avversari, per non parlare della lunga crono della penultima giornata dove, mi sento di poter dire, Nibali sicuramente avrebbe pagato dazio e avrebbe perso diversi secondi da Contador e Froome. Comunque è altrettanto vero che Nibali nella prima settimana ha( o certamente avrebbe se non si fossero ritirati) accumulato un bel vantaggio sui suoi due sfidanti riequilibrando questa sfida a tre che si preannunciava epica, incerta e che avrebbe sicuramente offerto uno spettacolo unico sulle montagne di un Tour quest’anno disegnato dagli organizzatori in modo magnifico. Adesso questa sfida è completamente sfumata per colpa della sfortuna (perchè a tutti i ciclisti capita di cadere e quindi è solo sfortuna, non penso proprio che Froome e Contador siano caduti perchè non sappiano guidare la bici o abbiano difficoltà a stare in gruppo). Ripeto non voglio assolutamente criticare Nibali che è un grande campione, ma ho voluto solo esprimere tutto il mio rammarico per questo Tour che pensavo sarebbe stato il migliore della storia e adesso, a mio parere, è diventato il peggiore mai visto. Infine non credo ci sia più nessuno al livello di Nibali adesso e quindi se qualcun altro vince questo Tour è solo perchè Nibali è andato in crisi o ha avuto un improbabile calo di forma, per questo è sbagliato dire che se qualcuno batte Nibali avrebbe battuto anche Contador e Froome, è quasi impossibile che sarebbero andati in crisi tutti e tre.

  3. Luca46

    14 Luglio 2014 at 20:23

    Per fortuna Vincenzo aveva già dato dimostrazione di superiorità prima dei ritiri illustri. Ovviamente si è trattato solo delle prime schermaglie ma sufficienti almeno per dire che se lo giocava alla pari. Dispiace soprattutto per Contador perché l’infortunio è grave. Adesso deve stare attento e suggellare con altre prove di forza.

  4. ale sandro

    14 Luglio 2014 at 19:06

    A Vincenzo Nibali non si può davvero chiedere di più, ha fatto tutto quello che poteva e doveva fare. Ha fatto muovere la sua squadra per cercare di riprendere la fuga di Martin Kwiatkowski(che poteva risultare pericoloso per la generale, al netto del suo calo di rendimento nelle salite), Rodriguez e compagnia, ha accelerato con uno splendido Scarponi e ha attaccato negli ultimi 2.9 km per vincere in solitaria e riprendersi la maglia gialla.
    Ovvio che con Contador in corsa le dinamiche sarebbero potute essere diverse, ma non sapremo mai l’esito finale. Mi dispiace molto per Contador, si parla tra l’altro di frattura alla tibia, spero sia un infortunio più lieve. Questo Vincenzo avrebbe potuto gareggiare sui livelli dello spagnolo ed avremo visto un grande spettacolo per la prossima settimana e mezzo. Non sarà così , ma il Tour è tutt’altro che concluso. Contento della “nuova” ondata francese, Pinot e Bardet sono veramente forti, magari tenteranno qualcosa di importante per salire sul podio e lottare con gli altri tra cui Porte e Valverde giustamente definito “il timido”.
    Quando Coppi cadeva e si rompeva sistematicamente,tanto da dover rinunciare a tante gare tra cui svariate corse a tappe, a gente come Magni e Koblet non veniva di certo la disperazione. Vincenzo non deve sentire sminuita la portata dell’impresa che finora sta compiendo.

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