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Wimbledon 2014: Djokovic e Federer ad un passo dalla finale, Halep e Bouchard contro una ceca

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Ancora grosse sorprese a Wimbldon 2014: dopo l’eliminazione sorpresa di Rafa Nadal, i quarti di finale oggi hanno fatto registrare un’altra sorpresa nel tabellone maschile con la sconfitta del campione in carica Andy Murray, sconfitto in tre set da Dimitrov, per 6-1 7-6 6-2.

Per il bulgaro si avvicina quasi la top 5 nel ranking Atp e la semifinale con Djokovic che a questo punto sembra essere il favorito d’obbligo per la vittoria finale; il derby svizzero va all’immortale Federer, da sempre a suo agio sull’erba londinese, abile a rimontare l’iniziale set di svantaggio.

Non è riuscita la seconda impresa consecutiva a Nick Kyrgios; il giustiziere di Nadal ha ceduto a Raonic in 4 set, ma abbandona il torneo con una certezza: il futuro è suo…

In campo femminile non ci sarà il derby tedesco tra la Lisicki (annientata per 6-4 6-0 dalla Halep ndr) e la Kerber, battuta dalla canadese Bouchard: saranno quindi la rumena e la canadese a contendersi un posto in finale contro la vincente del derby ceco tra la Safarova e la Kvitova.

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5 Commenti

1 Commento

  1. Ser Marek

    4 Luglio 2014 at 05:12

    Desidero sottolineare la grande impresa nel torneo femminile di Wimbledon della Repubblica Ceca che è stata in grado di portare ben quattro tenniste agli ottavi di finale, tre ai quarti e due in semifinale. La Smitkova è stata una grandissima sorpresa, partendo dalle qualificazioni è riuscita, nonostante fosse al suo primo torneo di un certo livello, ad arrivare agli ottavi e quindi è una grande speranza per il futuro; la Zahlavova-Strycova è arrivata ai quarti battendo,contro ogni pronostico, avversarie fortissime come la Na Li e la Wozniacki; la Safarova finalmente è arrivata ai livelli che le competono, mentre la Kvitova si è ritrovata e adesso deve fare il salto di qualità definitivo per diventare una campionessa, incrociando le dita per la finale. Non a caso la Repubblica Ceca è il paese da cui proviene la leggendaria Navratilova. Comunque una prova incredibile del tennis ceco considerando che la Repubblica Ceca è un paese di soli 10 milioni di abitanti e quindi non paragonabile a colossi come Russia e USA ma anche a grandi paesi come Spagna,Germania,Francia,Italia ecc. ecc.

    • ale sandro

      4 Luglio 2014 at 14:34

      Grande tradizione della Repubblica Ceca e prima ancora della Cecoslovacchia nel tennis! Del resto nazioni “piccole” dell’est europa, molto spesso hanno saputo mostrare una grande cultura sportiva accompagnata da una vera e propria scuola di importanza assoluta in diverse discipline(basti pensare anche all’Ungheria nel nuoto e in altri sport olimpici). Oltre alla Navratilova già citata,delle Campionesse come Jana Novotna, la Mandlikova o la Sukova,mentre al maschile una leggenda come Lendl, o un giocatore come Smid non fanno altro che confermare il valore di questo paese, a cui mi permetto di aggiungere un giocatore da me molto apprezzato come lo slovacco (allora cecoslovacco) “Gattone” Mecir.

  2. ale sandro

    3 Luglio 2014 at 14:58

    Col sen(n)o di poi ( ogni ignobile battutaccia o gioco di parole, è puramente casuale 😀 ), Simona Halep ha avuto perfettamente ragione. Ha tirato dritta per la sua strada facendo le proprie scelte, ha lavorato duro e ha così dimostrato di essere una grande giocatrice, solida, tutto sommato completa anche tecnicamente,ed ora è il momento per lei di raccogliere il massimo. Anche io sarei contento di vedere la Safarova in finale, altra valida giocatrice.
    Il discorso sul tennis maschile è molto complesso e prevede anche il fatto che i cambiamenti di caratteristiche dei giocatori siano dovuti ,tra i vari aspetti ,anche a piccole variazioni delle superfici ,persino dei tornei più prestigiosi come Wimbledon. Forse sarò “anziano” ma vedere il crollo dell’utilizzo dai primi anni 2000 ad oggi di una tecnica come il serve and volley,per me spettacolare ed identificativa delle superfici veloci come l’erba, non è un buon segno, anche a prescindere da tennisti quasi prettamente stile Raonic, sul quale preferisco non commentare.

    • Al

      5 Luglio 2014 at 15:45

      Sono d’accordo, del resto battere e andare a rete è incompatibile con un servizio così violento.

      Alla fine le due cose vanno insieme, più i giocatori sono poveri tecnicamente, meno andranno a fare cose difficili, come i colpi al volo.

  3. Al

    3 Luglio 2014 at 12:33

    Vedrei volentieri una finale femminile Halep-Safarova, garanzia che si giocherà a tennis, non a braccio di ferro e neanche a chi grida più forte.

    Nel maschile onestamente sono perplesso, c’è ormai una grande differenza direi antropologica tra il vertice e la base dei milioni di praticanti in tutto il mondo. I tennisti di vertice ormai sono cannoniere il cui esempio estremo è Raonic (39 ace in 4 set, cioè un set e mezzo vinto senza giocare). Ma anche Dimitrov, Anderson, Tsonga, con le racchette di legno semplicemente non sarebbero lì. Con questo non voglio dire che bisogna fermare l’evoluzione dei materiali, ci mancherebbe, bensì che il tennis maschile sulle superfici veloci vive di un solo colpo, il servizio, e questo genera partite poco interessanti.

    La soluzione, drastica quanto volete, è trasformare la seconda palla in un bonus limitato, come il falco. Tre volte nel set puoi chiamare la seconda palla dopo avere sbagliato la prima, questo ti costringe a limitare la velocità senza dare certezze all’avversario, perché c’è sempre la possibilità (almeno finché hai chiamate) che tu decida di forzare.

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