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Atletica, Diamond League – Stoccolma, sorprese col fresco: Carter sub 10”, Lavillenie out, Trost quinta

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Ci pensa il clima davvero fresco di Stoccolma (Svezia) ad accogliere l’undicesima tappa della Diamond League, il circuito itinerante dell’atletica leggera. I pochi gradi hanno inciso sulle prestazioni, purtroppo non eccezionali.

 

In attesa di Usain Bolt, che rivedremo in pista giovedì prossimo a Zurigo, Nesta Carter batte il primo colpo di un 2014 fino a oggi davvero grigio e vola sui 100m in un ottimo 9.96. Il giamaicano fa gara da solo, demolendo la concorrenza: secondo il trinidegno Keston Bledman (10.09), terzo il britannico Chijindu Ujah (10.10).

Adam Kszczot non dimenticherà mai questa giornata. Con una tattica molto accorta, il polacco Campione d’Europa vince gli 800m in 1:45.25 rieuscendo a sconfiggere due pezzi grossi africani come il gibutano Ayanleh Souleiman (secondo, 1:45.29) e addirittura il vicecampione olimpico Nijel Amos (quinto, 1:46.04). Ancora in calo il francese Pierre-Ambroise Bosse, solo quarto in 1:45.95.

La miglior prestazione mondiale stagionale esce dai 5000m dove l’etiope Muktar Edris sfrutta al meglio il lavoro delle lepri per chiudere in 12:54.83, abbassando di cinque secondi netti il precedente del kenyota Soi (12:59.82). Sconfitti i due kenyoti di giornata Thomas Pkemei Longosiwa (12:56.16, stagionale) e Caleb Mwangangi Ndiku (12:59.17, personale).

La gara di salto con l’asta è completamente rovinata con Renaud Lavillenie che commette addirittura tre nulli alla sua misura d’entrata di 5.60 e ben cinque atleti eliminati senza misura. Successo per il greco Konstantinos Filippidis con un modesto 5.60 alla prima prova, secondo il polacco Piotr Lisek (5.60 alla prima prova ma un errore di troppo a 5.30), terzo il cinese Changrui Xue (5.60 al secondo tentativo).

 

Fa freddo alle alte quote. Mariya Kuchina si prende subito la rivincita su Ruth Beitia, dopo l’argento degli Europei. La russa vince saltando 1.94 al secondo tentativo e balzando al comando della Diamond Race. La spagnola è terza (1.90 al secondo tentativo, pari merito con la croata Ana Simic), in mezzo a loro la lituana Airine Palsyte (1.94 alla terza prova).

Alessia Trost sembra non riuscire ad andare oltre quota 1.90, superata alla terza prova, prima di fallire tre salti a 1.94: la friulana è quinta.

La donna più attesa della serata era la grande Allyson Felix che non ha deluso in un bello sprint spalla a spalla con Tori Bowie, primatista mondiale stagionale dei 100m: 22.85 contro 22.91. Terza l’altra ragazza stelle e strisce Joanna Atkins (23.19).

Succede un po’ di tutto sui 100m ostacoli. Cindy Billaud non conclude la prova, Sally Pearson viene squalificata per falsa partenza. Dominio statunitense con Queen Harrison che vola (12.66) e mette una serie ipoteca sulla conquista del diamantone davanti a Nia Ai (12.96) e Dawn Harper-Nelson (12.99).

Gara palpitante nel salto in lungo. Eloyse Lesueur sta conducendo con 6.94 prima dell’ultimo salto quando sbuca fuori Tianna Bartoletta, ritornata al suo amore dopo un’ottima stagione nella velocità. La statunitense vola a 6.98 e trionfa, mettendo una bella ipoteca sul diamantone. Terza la serba Ivana Spanovic (6.61).

L’attesissimo duello sui 400m ostacoli tra Michael Tinsley e Javier Culson viene vinto dallo statunitense (49.60) sul portoricano (49.84). Terzo posto per il trinidegno Jehue Gordon (50.13).

I 400m femminili mostrano ancora una volta il netto divario tra Europa e America le cui rappresentanti, pur in una serata difficile, rasentano i 50’’. Vince la giamaicana Novlene Williams-Mills (50.09) precedendo le statunitensi Sanya Richars-Ross (50.27) e Francena McCorory (50.65).

1500m con sorpresa. Doveva andare in scena la grande battaglia tra Aregawi, Hassan e Dibaba. La svedese si spegne però nell’ultimo giro (decima, 4:07.75), l’olandese non ha il cambio di ritmo nel finale (terza, 4:01.62), l’etiope non riesce a spingere fin sul traguardo (seconda 4:01.00) e tutte vengono così beffate dalla statunitense Jennifer Simpson (4:00.38).

 

Sandra Perkovic conquista il diamantone al termine di una stagione dominata in lungo e in largo. Oggi il suo disco non vola come agli Europei ma il 66.74 basta e avanza per far gioire la croata. Seconda l’australiana Dani Samules (65.70), terza la statunitense Gia Lewis-Smallwood (65.21).

David Storl non è in forma, torna sotto i 21 metri e si deve accontentare del terzo posto (20.77). Vittoria per lo statunitense Reese Hoffa (21.06), ora a un passo dal diamantone. Secondo posto per il neozelandese Tom Walsh (20.79), già medagliato agli ultimi Mondiali indoor.

Il tiro del giavellotto viene vinto dal finlandese Antti Ruuskanen (87.24) in formissima dopo il trionfo europeo. Male il primatista mondiale stagionale Ihab Abdelrahman (84.58, quinto) e il Campione Olimpico Keshorn Walcott (84.27). Secondo il tedesco Thomas Roehler (85.12), terzo il finlandese Tero Pitkamaki (84.73).

 

3000m siepi femminili – Prima l’etiope Hiwot Ayalew (9:17.04), seconda la tunisina Habiba Ghribi (9:18.39), terza la statunitense Emma Coburn (9:20.31).

Salto in lungo maschile – Primo il sudafricano Godfrey Khotso Mokoena (8.09), secondo l’olandese Ignisious Gaisah (8.04), terzo lo svedese Michel Torneus (8.03).

 

(foto IAAF)

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