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Atletica
Atletica, Europei 2014 – Grande Italia! Alto, niente Record; Lemaitre è storia; doppietta Schippers
Una serata meravigliosa di atletica leggera a Zurigo dove si è appena conclusa la quarta giornata degli Europei. Al Letzigrund è successo davvero di tutto. Tra colpi di scena, prestazioni mostruose, agonismo palpitante, una bellissima Italia e le classiche sportellate tra Gran Bretagna e Francia, con la Polonia che si fa grande.
Tutti si aspettavano l’attacco al Record del Mondo nel salto in alto, ma purtroppo la pedana bagnata non ci ha regalato lo spettacolo. Trionfa il super favorito Bohan Bondarenko, capace di superare 2.35 al secondo tentativo dopo un ingresso in gara con i brividi (errore a 2.30). Il Campione del Mondo festeggia così i 25 anni con qualche giorno di anticipo (le nuove candeline arriveranno il 30 agosto) e prova a realizzare il nuovo Record Europeo, fallendo però l’unica timida prova a 2.43.
La doppietta ucraina si concretizza con l’argento di Andriy Protsenko, 26enne sbucato fuori al top proprio in questa stagione, capace di superare 2.33 al terzo tentativo. Bronzo al Campione Olimpico Ivan Ukhov, fermatosi a 2.30.
Da apprezzare la prova dei due azzurri in gara, bravi a concludere al settimo posto con 2.26 centrato al secondo tentativo: Marco Fassinotti e Gianmarco Tamberi (tornato competitivo nella gara più importante) possono assolutamente uscire soddisfatti dal Letzigrund.
I 200m ci regalano due suggestioni. Christophe Lemaitre diventa l’uomo più medagliato della storia agli Europei (7), ma non riesce a tingersi d’oro sugli amati 200 metri (avranno anche agguantato il record i metalli più preziosi al collo, 5). Il francese non è al pieno della forma sul mezzo giro di pista e paga tutta la fatica dei turni precedenti (e dei 100m d’argento) sul rettilineo finale: si dovrà accontentare del secondo posto (20.15).
Sì perché a troneggiare è un sontuoso Adam Gemili. Il britannico sfodera una tecnica assolutamente perfetta, culminata in un progressione eccezionale sulla retta d’arrivo: 19.98, con 1.6 m/s di vento in faccia, miglior prestazione continentale stagionale! Il 20enne diventa così il sesto performer europeo all-time (guida sempre il nostro Pietro Mennea con 19.72) e conquista la prima medaglia internazionale di peso da senior, senza contare l’argento ai Commonwealth un paio di settimane fa.
Il bronzo è per il sorprendente ucraino Serhiy Smelyk (20.30, personale) che riesce ad avere la meglio sull’eterno olandese Churandy Martina (20.37).
Il nostro Diego Marani è favoloso e conclude con un eccellente quinto posto (20.43), forse mancando leggermente sulla retta finale (anche a suo avviso). L’azzurro merita gli applausi anche perché misurarsi con questi big del vecchio Continente non era per nulla semplice (ieri 20.36 in semifinale, ma con tutt’altro vento).
Si è sfiorato il Record del Mondo nel lancio del martello! Anita Wlodarczyk spedisce l’attrezzo a 78.76 metri al quinto tentativo, spingendosi a soli 66cm dal primato della tedesca Betty Heidler che resiste dal 21 maggio 2011. Questa è comunque la terza prestazione all-time, alle spalle solo del 78.80 della russa Tatyana Lysenko, che ai Mondiali 2013 si avvicinò di molto al primato.
Il risultato le vale comunque il Record dei Campionati e le permette di conservare il titolo europeo, da aggiungere all’oro mondiale del 2009 e all’argento olimpico del 2012.
La polacca ha avuto la meglio sulla sorprendente slovacca Martina Hrasnova, capace di un notevole 74.66m che le consente di ripetere l’argento 2012. Bronzo alla polacca Joanna Fiodorow: 73.67, sparato proprio all’ultimo tentativo per superare il 72.89 della tedesca Kahtrin Klaas. La primatista mondiale e superfavorita Betty Hediler è soltanto quinta (72.39).
Dafne Schippers è in lacrime. L’olandese, bianca e bionda, vola sui 200m: uscita dai blocchi da manuale, curva pennellate, progressioni eccezionale, oro meritatissimo. Mitica doppietta 100m-200m, con tanto di superlativo 22.03, nuovo record nazionale abbattendo il precedente 22.34 realizzato un mese fa e che era anche miglior prestazione europea stagionale. La 22enne diventa così l’11esima performer europea di tutti i tempi e si torna ad avvicinare i 22’’ dopo praticamente 20 anni di assenza. Un’altra medaglia per il bronzo mondiale in carica dell’eptathlon! Da sette fatiche a due il risultato non cambia, anzi migliora.
Bell’argento per la britannica Jodie Williams (22.46, personale), mentre arriva una delusione per la francese Myriam Soumarè, solo bronzo in 22.58. Record nazionale per la svizzera Mujinga Kambunjdi (22.83).
Sugli 800m la grande sorpresa di giornata: Pierre-Ambroise Bosse, francese superfavorito della vigilia, non vince. Anzi, non va nemmeno a medaglia e sprofonda in ottava posizione (1:46.55). Il transalpino ha forzato troppo il ritmo e si è ritrovato svuotato sul rettilineo finale. Trionfa così il suo avversario più accreditato: Adams Kscczot (1:44.15, stagionale), alla prima grande vittoria internazionale. La doppietta polacca si materializza grazie al rush finale di Artur Kuciapski, che si fine il rettilineo finale tutto all’esterno e piomba sul traguardo in seconda posizione (1:44.89, personale). Bronzo al bravo irlandese Mark English (1:45.03). Solo quinto l’altro favorito polacco Marcin Lewandowski (1:45.78).
L’attesissimo duello sui 1500m finisce nelle mani della naturalizzata olandese Sifan Hassan (4:04.18) che non ha avuto particolari problemi per battere la concorrenza della grande naturalizzata svedese Abeba Aregawi (4:05.08). In fondo era una sfida tra due donne d’origine etiopica, finita nelle mani della più giovane e promettente che ha battuto nettamente la Campionessa del Mondo.
Bellissimo bronzo della britannica Laura Weightman (4:06.32), ma tutti i nostri applausi vanno a una sontuosa Federica Del Buono. La veneta conduce una gara perfetta, molto accorta, rimane a contatto con le big. Potrebbe anche giocarsi le medaglie, ma sbaglia di qualche istante l’uscita (come ammette lei stessa) ed è costretta ad accontentarsi di un’ottima quinta posizione (4:07:49, personale). Grandissimi margini per la 19enne figlia d’arte.
Miglior prestazione europea stagionale per il britannico Martyn Rooney che vince i 400m ostacoli in 44.71. Doppietta Union Jack con l’argento di Matthew Hudson-Smith (44.75, personale). Grandissimo bronzo per l’israeliano Donald Sanford (45.27, record nazionale).
L’etptathlon regala l’ultima sorpresa di giornata. Con un 800m finale davvero stellare, la francese Antoinette Nana Djimou trionfa con 6551 punti, precedendo la grande favorita olandese Nadine Broersen (6498) e la belga Nafissatou Thiam (6423, vera maestra del salto in alto con 1.97).
Il Letzigrund va in tripudio quando lo svizzero Kariem Hussein sbaraglia la concorrenza sui 400m ostacoli: 48.96, personale. Si erano già avuti dei bei sentori nei turni preliminari e oggi il botto che fa sventolare le bandiere rossocrociate. Argento per l’estone Rasmus Maegi (49.06), capace della miglior prestazione europea in semifinale. Bronzo per il russo Denis Kudryavtsev (49.16).
Ovviamente mancano i 400 metri dove la nostra Libania Grenot è diventata CAMPIONESSA D’EUROPA! Ne abbiamo parlato approfonditamente. Vi rimandiamo ai seguenti link.
Europei 2014 – Grazie Panterita! Artigli d’oro, ci hai graffiato il cuore
Europei 2014 – Libaniaaaaa Grenot è CAMPIONESSA D’EUROPAAAAA!
Europei 2014 – VIDEO: il super 400m di Libania Grenot! E il podio con Inno di Mameli
Europei 2014 – Libania Grenot: “E’ la mia medaglia: ho lavorato per tre anni! Voglio l’Olimpiade”
alebi
16 Agosto 2014 at 10:39
Su quanto successo nei 400, sai qual è il problema? E’ che dalla famosa falsa di Bolt ora non è più sanzionabile il fatto di muoversi sui blocchi, solo la falsa vera e propria viene sanzionata. Dalle immagini non ho visto Hudson-Smith partire, probabilmente ha mollato un po’ la pressione sul blocco. Insomma è discutibile sì, ma c’è sempre il modo di interpretare a seconda delle situazioni questa regola. Per assurdo era peggio Aikines sui 100 ma lì è stato “salvato” dal portoghese. Se infatti il portoghese fosse stato al suo posto forse Aikines lo squalificavano. Ma essendo visibilmente partito il portoghese, non potevano squalificare quest’ultimo quando il tempo di reazione più basso era del britannico. Insomma o facevano uscire entrambi o, molto discutibilmente, hanno preferito tenerli in corsa tutti e due. Poi chi ci si mette contro la federazione britannica? Con Seb Coe che si sta facendo vedere come il prezzemolo poi XD
ale sandro
16 Agosto 2014 at 10:49
Esatto, intendevo proprio questi casi, credo che una maggiore chiarezza a riguardo sarebbe auspicabile, lo stesso rigore usato in altri casi andrebbe tenuto sempre almeno all’interno della stessa rassegna. Hudson mi era sembrato fosse falsa perchè il tempo di reazione dava pochi centesimi positivi, mentre Aikines era proprio -100 e rotti. Comunque ripeto , le regole devono essere chiare e meno interpretabili possibile, e che almeno per tutta una rassegna ci sia uniformità di giudizio, se necessario informando le federazioni su cosa in particolare i giudici di gara tengono particolarmente. Accade in altri sport, mi auguro possa accadere anche qui. Ma temo che giochi di potere e questioni dirigenziali varie continueranno a governare allo stesso modo tutto il carrozzone.
alebi
16 Agosto 2014 at 10:00
Devo dire che il clima poco ideale (pioggia e molto freddo) e il vento contrario spesso forte ci stanno privando di un Europeo che altrimenti avrebbe contenuti tecnici eccelsi, forse mai raggiunti in epoca “moderna” (non credo che, per varie questioni che è meglio non affrontare qui, si possa paragonare questa atletica con quella degli anni 80-90). Speriamo che questi atleti non perdano troppo presto la condizione, così da farci vedere cose straordinarie negli ultimi meeting.
La Wlodarczyk non credo si sia resa conto di aver fatto un nullo da 80 metri, secondo me a saperlo, poi un po’ le mani se le mangia 🙂
I giovani francesi hanno dimostrato tutta la loro gioventù, non riuscendo a sopportare le enormi aspettative e pressioni. Ma lo sport ti fa crescere velocemente ed il talento cristallino col tempo emergerà. Certo che vorrei essere anche io delusa come i tifosi francesi dai vari PAB, PML, Lemaitre etc.. piuttosto che dai vari Tremigliozzi, Catania, discoboli/e vari/e…………..
La vittoria di Libania è una GRANDISSIMA rivincita sua personale ed una enorme (finalmente abbiamo anche le prove concrete) sconfitta del metodo italico. E’ una ragazza ambiziosa che arrivata in Italia ha capito che qui non avrebbe potuto ottenere quello che voleva. Se n’è andata negli USA, da uno dei coach più in vista, si è presa tutto il tempo che le serviva per assimilare il metodo di lavoro (ebbene sì, serve tempo, tempo, tempo cari dirigenti e soloni), ha sopportato critiche ignoranti che in questi anni la accreditavano come eterna perdente (addirittura ho sentito di gente che diceva che valeva più in Italia che da quando è negli USA. Intanto il personale è frutto del lavoro fatto prima di arrivare qui da noi, poi qui si è ovviamente ammosciata e per riprendersi a livelli stabili ha avuto bisogno del tempo giusto negli USA). E così l’abbiamo ritrovata sicura dei suoi mezzi, capacissima di gestirsi, con un “goal” preciso da raggiungere. Insomma, un’atleta professionista, con un metodo! E sentire i vari “non so cosa sia successo”, “le gambe non c’erano”, “non me lo so spiegare”, di molti altri dimostra il dilettantismo del mondo italiano (guardare Galvan che appena tornato in Italia non è più riuscito a preparare l’obiettivo stagionale). Insomma, la FIDAL ha ben poco da celebrare. Mentre Libania è un bellissimo esempio da far vedere a chi, in ogni ambito della vita, ha paura di prendere decisioni difficili.
Mi autocritico per il giudizio espresso su Tamberi, che non vedevo proprio in condizioni degne da fare un Europeo. Il ragazzo invece ha fatto la migliore gara dell’anno, denotando evidenti segni di ripresa e di questo non si può che essere felici. Bravo davvero! Sono invece un po’ contrariata da Fassinotti perchè me lo aspettavo un po’ più sicuro tecnicamente. Ma anche per lui vale il discorso di Libania, credo serva ancora un po’ di tempo per stabilizzarsi su certe misure e tentare poi la salita verso l’alto. Poi la progressione “sfrontata” non ha certo aiutato gli atleti più giovani (mi aspettavo almeno un passaggio a 2.28, invece che schizzare a 2.30). Era stato tutto stabilito per far arrivare Bondarenko “fresco” al record del mondo, ma Giove Pluvio non era tanto d’accordo 🙂
Personalmente ho ancora i brividi per la prova della Del Buono, e poi sono stra felice di aver puntato la mia fiducia su Marani 😛 Soprattutto per la sicurezza dimostrata, si vedeva che non ci è arrivato per caso, ma ce l’aveva davvero nelle gambe. Riuscire ad acquisire regolarità sui 20.40 è il miglior viatico per riuscire poi, nella gara perfetta, ad avvicinare i 20.10. Quindi questi tempi registrati a Zurigo non devono essere più l’obiettivo finale ma il punto di partenza.
ale sandro
16 Agosto 2014 at 10:16
Davvero bravo Marani e bravo tu per averlo visto così in palla, c’era la speranza ,ma sai com’è…spesso si vedono certi atleti con tutte le loro potenzialità in gare che portano il minimo di qualificazione, e poi fatalmente nella grande rassegna il tutto non viene confermato. Un duecentista di sostanza Diego, e anche importantissimo per la staffetta secondo me. Su Libania spero davvero riesca a mantenere la lucidità per il resto del quadriennio, secondo me ha ancora qualcosa per poter limare il personale.
Sulla progressione nel salto in alto sono anche lì d’accordo, personalmente mi spiace continuare a vedere certe mancanze di chi dovrebbe fare in modo che l’atletica sia spettacolo senza mandare allo sbaraglio o al massacro l’atleta, soprattutto perchè si possono verificare condizioni climatiche e quindi di pedana ,come ieri. Su certe decisioni prese anche ieri nei 400 maschili, preferisco autocensurarmi che è meglio 😀
alebi
16 Agosto 2014 at 10:33
Infatti nell’alto mi sarei aspettata (sono femmina 😛 ) una modifica alla progressione dopo aver fatto una valutazione del tempo metereologico. Anche perchè era chiaro che Bondarenko non avrebbe provato il record in queste condizioni (infatti ha giusto tentato per firma un altro salto per farsi vedere un’altra volta in pedana e celebrare la vittoria). Diciamo che così si è perso un po’ di spettacolo perchè i 2.28 erano ancora fattibili da molti e ci sarebbe stata più incertezza nel risultato.
Marani è andato anche un pelo oltre le mie aspettative, quello che mi è piaciuto è che anche la finale l’ha visto protagonista. Insomma non si è certo accontentato. Speriamo di poterlo vedere in qualche meeting importante, gli servirebbero proprio più esperienze possibili per tentare di abbassare il personale.
ale sandro
16 Agosto 2014 at 10:39
ops..scusa 😀
Mi auguro anche io che un po’ tutti gli azzurri che qui hanno fatto personali si facciano rivedere in altri meeting, A tutti quanti servono più gare e mettersi alla prova anche per fare sempre più esperienza, visto che sono tutti sotto i 25 anni, alcuni abbondantemente come la stessa Del Buono, che per me solo il calendario ha impedito di farci vedere quanto sia forte anche sugli 800.
alebi
16 Agosto 2014 at 10:43
Vero, ci pensavo stanotte (LOL) che la gara dei 1500 era un po’ chiusa come risultato, ma sugli 800 forse avrebbe potuto puntare a qualcosa di veramente ambizioso. Dopotutto lei stessa ancora non si conosce su questa distanza e quindi potrebbe essere capace di ogni cosa. Poi grandi protagoniste non ce ne sono, forse la Sharp sembra la più decisa (le russe sono indecifrabili… ma com’è che non sono più devastanti dai 400 in su come fino a un paio di anni fa?)
Gabriele Dente
16 Agosto 2014 at 22:32
A proposito di Libania, sottoscrivo in pieno tutto quello che dici. Innanzitutto la sua formazione sportiva non ha nulla di italiano. E poi ne sono convinto da tempo: non bastano 1500 euro mensili agli atleti dei corpi militari per fare della nostra atletica un movimento professionistico. Chi viene da fuori se ne accorge subito. E, se ha ambizioni, trova una soluzione.
ale sandro
15 Agosto 2014 at 23:55
Bravissima Libania a centrare l’obbiettivo e fare bottino pieno, finalmente un’atleta messa a punto per poter essere competitiva dall’inizio alla fine della gara. Le esperienze fatte negli ultimi anni alla fine sono state utili, ora avanti sino a Rio.
Gran gara anche della Del Buono che si conferma di grandi potenzialità, 5° posto e personale, con una tattica di gara diversa dalla qualificazione,dimostra di essere già abbastanza avanti come crescita. Si dirà che poteva anche fare il colpaccio, io dico che di più non poteva al momento. Ci farà divertire in futuro.
Costante Marani di nuovo vicino al suo fresco personale,anche da qui potrà ripartire per migliorare ancora nei prossimi due anni. Intanto sono curioso di vedere le staffette , in particolare quella veloce maschile e quella del miglio donne. Un bell’ingresso in finale intanto , e poi ci si giocherà il tutto per tutto, specie nella 4×100 dove non mancano colpi di scena.
Grande gara di martello femminile col duo polacco, la slovacca in mezzo e le due tedesche ai piedi del podio. Wlodarczyk super, con un nullo finale davvero lungo, una delle gare dal contenuto tecnico più alto finora secondo me, con condizioni non semplicissime di pedana. Polonia sugli scudi con la doppietta degli 800, dove Bosse è deragliato. Una grandissima Schippers fa la doppietta ed è destinata a dominare in Europa ancora per tanto tempo, e togliersi qualche soddisfazione di podio mondiale e olimpico se continua a migliorare anno dopo anno nella velocità.
Domani altra grande giornata con le ragazze della maratona a far sperare i tifosi italiani.