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Atletica, Europei 2014 – Italia a due facce: show Del Buono, crac Greco. I big volano, una MPE

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La prima mattinata degli Europei 2014 di atletica leggera sorride a metà all’Italia. L’infortunio di Daniele Greco durante il riscaldamento (clicca qui per sapere di più) pesa in maniera determinante nel cammino del nostro Paese nella rassegna continentale. Ripetiamolo: se queste erano le condizioni fisiche (come ben si sapeva) non andava portato al Letzigrund.

Tra l’altro si parla della rottura del tendine d’Achille (clicca qui per saperne di più). Come mettere a repentaglio l’avvicinamento alle Olimpiadi… Dall’oro degli Euroindoor 2013, il pugliese ha inanellato una sfilza di infortuni e acciacchi da far paura.

La nostra Nazionale riesce comunque a qualificarsi per quattro finali e cinque semifinali. I grandi big, invece, si sono già dati delle prime scaramucce e c’è stata anche una miglior prestazione europea stagionale.

 

A farci sorridere ci pensa una sbalorditiva Federica Del Buono che vola in finale. La figlia d’arte si comporta eccellentemente nella batteria dei 1500m, chiude al terzo posto in 4:10.47, suo terzo tempo in carriera (clicca qui per saperne di più). La prova della veneta è piaciuta perché poteva accontentarsi di arrivare tra le prime otto per sfruttare i tempi di ripescaggi e invece ha scelto di fare gara dura. Esce intorno ai 900 metri, poi si prende il lusso di stare al passo della grande Sifan Hassan (favorita per l’oro insieme ad Abeba Aregawi) fino ai 200 metri finali.

Margherita Magnani, invece, chiude in decima posizione la prima batteria (4.17.19) pagando a caro prezzo un contatto all’inizio dell’ultimo giro. Abeba Aregawi conduce agevolmente la propria batteria, vinta a ritmo lento (4:11.64).

Queste le qualificate alla finale dei 1500m: l’olandese Sifan Hassan (4:09.55), la polacca Renata Plis (4:10.33), l’italiana Federica Del Buono (4:10.47), le inglesi Laura Weightman (4:10.55) e Hannah England (4:10.73), la tedesca Diana Sujew (4:11.27), la russa Anna Shchagina (4:11.27), l’ucraina Nataliya Pryshchepa (4:11.42), la svedese Abeba Aregawi (4:11.64), la serba Amela Terzic (4:11.75), la russa Svetlana Karamasheva (4:12.94), la norvegese Ingvil Maestad Bovim (4:13.02).

 

Il salto triplo è sotto shock per l’infortunio di Daniele Greco, ma gli altri due moschettieri azzurri riescono a strappare la qualificazione alla finale. Fabrizio Donato non impressiona moltissimo: dopo un nullo, infila un discreto 16.64 (a un centesimo dalla norma di qualifica) e settima posizione. Per quanto si è visto, però, la possibile medaglia pare molto difficile da agguantare.

Comanda il russo Lyukman Adams che, a serio rischio eliminazione, piazza uno sbalorditivo 16.97 all’ultimo tentativo. Molto bene anche i francesi Yoann Rapinier (16.80) e Benjamin Compaoré (16.83), altri accreditati per il podio. Ritorna il grande Nelson Evora con 16.82. Accesso con norma prevista anche per lo spagnolo Pablo Torrijos (16.66) e per il russo Aleksey Fyodorov (16.65). In finale anche il bulgaro Rumen Dimitrov (16.62), il rumeno Marian Oprea (16.57), il bielorusso Dzmitry Platnitski (16.54), il greco Dimitrios Tsiamis (16.53) e Fabrizio Schembri!

L’azzurro, già finalista ai Mondiali 2013, salta 16.52 proprio come Julian Reid: il comasco, però, ha una seconda miglior misura rispetto al britannico (16.47 a 16.32) e agguanta l’ultimo pass a disposizione.

 

Anche Yuri Floriani vola in finale. I 3000m siepi del trentino convincono per visione tattica, atteggiamento propositivo e tenuta di gamba: in testa quando serve, poi sa gestirsi bene e tiene un ottimo passo. Il terzo posto (8:33.05, anche terzo tempo complessivo) gli garantisce l’accesso tra i migliori 15 e si giocherà sicuramente i punti. Riscattata pienamente la prova molto opaca dei Mondiali 2013, tornando alla bella prestazione delle Olimpiadi 2012.

I due favoriti per il titolo, Mekhissi-Benabbad e Zaleski, controllano agevolmente e non si spremono più di tanto. Clamorosa eliminazione dello spagnolo Garcia che cade sull’ultima riva, faccia a terra ed è costretto ad abbandonare la pista: era tra i favoriti per il podio.

Questi i qualificati all’atto finale che assegna le medaglie: il polacco Mateusz Demczyszak (8:31.62), il tedesco Martin Grau (8:32.35), l’italiano Yuri Floriani (8:33.05), il turco Tarik Akdag (8:33.39), il francese Mahiedine Mekhissi-Benabbad (8:33.44), il russo Nikolay Chavkin (8:34.29), lo spagnolo Sebastian Martos (8:34.35), il polacco Krystian Zaleski (8:35.44), il bulgaro Mitko Tsenov (8:35.45), il finlandese Jukka Keskisalo (8:35.98), il francese Yoann Kowal (8:36.27), lo spagnolo Angel Mullera (8:36.33), il finlandese Janne Ukonmaanaho (8:36.44), il tedesco Steffen Uliczka (8:36.59), il russo Ivan Lulkyanov. Eliminato Patrick Nasti (8:46.80).

 

Davvero molto brava Marzia Caravelli che, nelle batterie dei 100m ostacoli, scende per la prima volta in stagione sotto i 13’’. La friulana parte davvero molto male (come sua abitudine), poi trova una bella progressione condita dalla solita tecnica: terza con 12.98.

Le tre big del continente si sono già date delle sportellate a distanze. Impressiona per rapidità una sontuosa Tiffany Porter (12.69 per la britannica), grande agilità e tecnica di salto per la favorita francese Cindy Billaud (12.75), bella replica dell’outsider tedesca Nadine Hildebrand (12.78). Stasera le semifinali.

 

In semifinale Leonardo Capotosti, quarto nella sua batteria dei 400m ostacoli (50.45, 19esimo tempo complessivo sui 23 ammessi al turno successivo). Hanno destato grandissima impressione lo svizzero Kariem Hussein (49.70, ma frenando nell’ultima parte di gara), il russo Denis Kudryavtsev (49.05) e l’estone Rasmus Magi (49.72, primatista europeo stagionale).

Audrey Alloh sembra destinata all’eliminazione dopo una brutta partenza ma poi un bel rush finale le consente di chiudere al quarto posto la propria batteria e di qualificarsi alla semifinale dei 100 metri (11.44). Hanno già impressionato le big: Myriam Soumaré vola in 11.03 ed eguaglia la già sua miglior prestazione europea stagionale, che condivide con Dafne Schippers (ottima in 11.10). Passeggiata per la bulgara Ivet Lalova, alias signora Collio, in 11.17. Verena Sailer e Asha Philip più attardate (11.25 e 11.28). In semifinale anche Irene Siragusa: quinta in batteria, ma acciuffa il tempo di ripescaggio.

Male Matteo Galvan sui 400m. Ci aspettavamo molto di più dal veneto che non riesce ad esprimersi ai suoi massimi livelli. Sono tante le smorfie durante la sua corsa e acciuffa il quarto posto della sua batteria solo con un colpo di reni sul ceco Tesar (44.64 a 44.65). Arriva così la qualificazione alle semifinali, ma con una fatica che nessuno si sarebbe aspettato. Il suo tempo, tra l’altro, è il peggiore di tutti gli ammessi e anche degli altri due azzurri Davide Re (46.34) e Lorenzo Valentini (46.61) che hanno dovuto dire addio agli Europei già in batteria.

 

Brutte eliminazioni di Roberta Bruni e Sonia Malavisi nel salto con l’asta, entrambe incartatesi a quota 4.35 (clicca qui per saperne di più). Queste le ammesse alla finale che sarà a tredici. Superano 4.45 e si mettono d’accordo per non andare a saltare la norma di qualifica di 4.50: la tedesca Carolin Hingst, la ceca Jirina Svobodova, la svedese Angelica Bengtsson, la greca Ekaterini Stefanidi, la russa Anzhelika Sidorova, la francese Marion Lotout, la finlandese Minna Nikkanen, la russa Angelina Zhuk-Krasnova, la tedesca Lisa Ryzih, l’austriaca Kira Gruenberg, la russa Alayna Lutkovskaya, la slovena Tina Sutej, la greca Nikolia Kiriakopoulou.

 

David Storl mette già in chiaro chi è il super favorito per la conquista della medaglia d’oro del getto del peso (20.76 in qualifica). La finale stasera. I qualificati: il tedesco David Storl (20.76), lo spagnolo Borja Vivas (20.53), il polacco Tomasz Majewski (20.50), il francese Gaetan Bucki (20.21, personale); il bulgaro Georgi Ivanonv (20.18), il serbo Asmir Kolasinac (20.15), il russo Valeriy Kokoyev (20.09), il ceco Jan Marcell (20.09), lo spagnolo Carlos Tobalina (20.06), il portoghese Marco Fortes (20.02), il croato Stipe Zunic (19.94).

Qualificazione del tiro del giavellotto già ad altissimo livello: tutte le ammesse alla finale hanno superato la norma prevista. Le due favorite Barbora Spotakova (59.99) e Linda Stahl (59.42) si rispondono a distanza ma la migliore è la slovena Martina Ratej (61.87).

 

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(foto FIDAL/Colombo)

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