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Atletica, Europei 2014 – Italia, le pagelle della quinta giornata: Straneo infinita, che staffette!

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Si è conclusa la quinta giornata agli Europei 2014 di atletica leggera. Diamo le nostre pagelle agli azzurri scesi in pista e in strada oggi a Zurigo.

 

VALERIA STRANEO: 9. Che donna affidabile! Le chiedi una medaglia e non ti delude mai. Con verve, coraggio, grande tecnica e resistenza conquista un bellissimo argento nella Maratona, bissando il secondo posto dei Mondiali 2013. Peccato per il lieve fastidio muscolare che negli ultimi tre chilometri le ha impedito di rispondere alla progressione di Daunay, altrimenti l’oro era lì a un passo. Rispetta come il pronostico della vigilia e, a 38 anni suonati, è ancora qui a regalare magia. Peccato che abbia scoperto l’atletica molto tardi, altrimenti… Ora tutte le energie sono concentrate sulle Olimpiadi 2016: riuscirà a realizzare il mitico tris?

 

ANNA INCERTI: 7,5. Perde il treno buono a inizio gara e non riesce più a riacciuffarlo. La Campionessa d’Europa uscente, però, non demorde e va avanti del suo passo. La seconda parte di gara, tutta sola, non è facile ma non demorde e conquista un importante sesto posto: dopo aver partorito Martina solo 15 mesi fa è tornata alla grande.

GIULIA VIOLA: 7. Ci è piaciuta davvero molto sui 5000m. Sfrutta una lentissima prima parte di gara e rimane accorta nel gruppo di testa. Risente solo dell’attacco finale di Batha e Hassan, scivola indietro al suono della campana ma poi è bravissima a recuperare ulteriormente e a chiudere con l’ottavo posto: la veneta è finalista europea, soprattutto realizzando il nuovo personale (15:38.76) in una gara che è scoppiata solo nell’ultimo chilometro.

YADISLEIDY PEDROSO: 6+. Il quinto posto finale sui 400m ostacoli ci lascia tanta amarezza in bocca perché l’italo-cubana vista nel 2013, con il bellissimo record italiano di 54.54, era ampiamente da medaglia in una specialità che senza Hejnova si è rivelata di livello tutt’altro che eccelso. Coglie comunque un piazzamento importante e questo va premiato.

 

4×100 FEMMINILE: 7+. La staffetta italiana di giornata. 43.29, secondo tempo italiano di sempre, a 25 centesimi dal record nazionale che regge da sei anni. La prestazione è arrivata anche con diversi errori (un paio di passaggi di testimoni tutt’altro che perfetti), assolutamente migliorabile e molto futuribile. Le medaglie saranno difficilissime (se non impossibili), ma si potrà sicuramente fare bella figurata. Ci presentiamo con il quinto tempo, bel biglietto da visita per Caravelli/Siragusa/Amidei/Alloh (le due ultime sono state le migliori).

4×100 MASCHILE: 6,5. La composizione della staffetta è molto interessante: due ottimi duecentisti, due buoni centisti. I cambi ci sono, anche se si possono ulteriormente perfezionare. Arriva la finale con 38.71, quinto tempo complessivo. Contando che Diego Marani era giustamente stanco dopo il quinto posto di ieri nel mezzo giro di pista. Benissimo Desalu, promosso Cerutti, applausi per uno scatenato Obou la cui accelerazione sul rettilineo finale è stata molto interessante (e ci ha regalato il terzo posto qualificante).

 

4×400 FEMMINILE: 6,5. Sbrigata la pratica qualificazione senza alcun problema. Chigbolu, Spacca, Bonfanti e Bazzoni non hanno alcun problema a completare la semifinale al terzo posto (nonostante un intralcio ucraino durante lo scambio Spacca-Bonanti), senza dover strafare (Belgio ben tenuto a bada). Libania Grenot rimane a riposo dopo essersi laureata Campionessa d’Europa e domani proverà a regalarci un’ulteriore magia insieme alle altre ragazze.

4×400 MASCHILE: S.V. Non ci sentiamo di valutarla: l’infortunio di Davide Re in riscaldamento ha tagliato le gambe al quartetto, completato all’ultimo da Isalbet Juarez. Matteo Galvan non è riuscito a dare quel quid in più alle prestazioni di Tricca e Valentini, lineari ma purtroppo lontani sette decimi dalla qualificazione.

 

NADIA EJJAFINI: 6+. Gara assolutamente regolare, sicuramente avrà trovato pane per i suoi denti sulla salita. E quando taglia il traguardo, 12esima in generale, l’Italia esplode: abbiamo conquistato la Coppa Europa di Maratona!

EMMA QUAGLIA: 5,5 (per il suo valore). Speravamo in qualcosina in più dopo l’ottima finale dei Mondiali 2013, ma evidentemente la condizione non era delle migliori. Quattordicesima.

DEBORAH TONIOLO: 6. Buona prova, conclusa con il 16esimo posto.

ROSARIA CONSOLE: 4,5. Davvero troppa fatica per Rosalba nella Maratona: 40esima.

NICOLA VIZZONI: 4. Dispiace moltissimo dare questo voto al nostro capitano che, per quanto fatto in tutta la carriera, sarebbe sempre da 10 e lode. Purtroppo non era in grandissima giornata. Per sua stessa ammissione ha fatto fatica nel gesto tecnico, fallendo l’obiettivo dell’ingresso tra i migliori otto. L’undicesima posizione con un 73.94 non è certo quanto si aspettava.

 

 

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3 Commenti

1 Commento

  1. alebi

    17 Agosto 2014 at 09:26

    Dimenticavo una cosa sulla 4×400… Ma non c’erano gli estremi per fare ricorso contro l’Ucraina? Anche a finale acquisita, bisognava comunque tentare di far squalificare le Ucraine per evidente danneggiamento. Seguendo Eurosport non posso sapere se la delegazione italiana ha almeno tentato un ricorso, sapete dirmi qualcosa a riguardo? Secondo me se non l’hanno fatto è stata una superficialità che può togliere chances da medaglia =/ Le nostre staffette del miglio sono stata più volte squalificate per cose “stupide” mentre qui anche se involontario, il danneggiamento c’era

  2. alebi

    17 Agosto 2014 at 09:18

    E’ vero, la cosa bella della Straneo è proprio questo non soffrire la gara, anzi viverla proprio con felicità. Sull’età… è arrivata già tardi ad alti livelli quindi per reggere se lo ha fatto finora credo che sarà in grado di farlo anche fra uno o due anni. Sulla condotta di gara invece è vero, ormai le avversarie dirette sanno che lei è capace di andare subito via a buon ritmo ma di mantenere questo ritmo fino alla fine, non essendo capace di cambiare passo. A vedere il finale di questa maratona sembrava un po’ di rivedere quella di Mosca, no? Comuque finora non ha sbagliato una maratona, certo a livello mondiale le cose cambiano (con le africane e le giapponesi) e ripetere la gara di Mosca credo rimarrà impossibile. Però proprio per la fiducia che ti dà per come prepara e vive le gare, credo che farà sempre e comunque una buona figura.

    Molto bene le due staffette veloci, dopotutto già si era evidenziato che i velocisti erano arrivati al top della loro forma possibile, quindi i buoni risultati sono una mera conseguenza. In finale più che azzardare bisognerebbe “solo” ripetersi e poi sperare in qualche regalo avversario, visto che le 4×100 sono gare dove si sa quanti partono ma non si sa quanti arrivano 🙂

    Devo dire che invece è andata malino la 4×400 femminile, o meglio non mi ha impressionato come dovrebbe. Con Libania si può abbassare un secondo e mezzo ma comunque ho visto molte più squadre in palla. Poi però è vero anche che ogni 4×400 fa storia a se perchè dipende troppo da come si evolve la situazione dei cambi, dell’inseguimento, in quale gruppetto finisci ecc… Però anche le altre 3 staffettiste devono dare molto di più… devono ripetere la prestazione delle Bahamas per sperare in una medaglia. Insomma qui la piccola possibilità c’è ma devono fare la gara della vita, non una staffetta qualunque (non si può sprecare la condizione superiore della Grenot)

    Vizzoni e Pedroso hanno rispettato le gerarchie di partenza, quindi il risultato non mi stupisce nè in positivo nè in negativo. La Viola invece brava a fare la gara che doveva fare. Peccato perchè la sua buona condizione fa crescere un po’ il rammarico per la compagna di allenamento Magnani, anche lei secondo me valeva tra il 4°-6° posto finale nei 1500.

  3. Gabriele Dente

    16 Agosto 2014 at 23:15

    Valeria Straneo impressiona per il suo modo positivo di vivere le gare. E questo sicuramente la aiuta a trovare sempre nuove motivazioni e a reggere il peso delle aspettative proprie ed altrui. Ma, pur augurandole da tifoso i migliori successi, non ripongo troppe speranze sul fatto che l’anno prossimo o fra due anni a Rio possa vincere una medaglia. Dovrà fronteggiare tre aspetti secondo me molto importanti. Innanzitutto l’età: l’anno prossimo avrà 39 anni e a Rio 40; potrebbe essere difficile mantenere la brillantezza dell’ultimo biennio.
    Secondo aspetto: è venuto meno il fattore sorpresa; da ora in poi le avversarie la studieranno e adotteranno tattiche di gare che possono mandarla in difficoltà. Già oggi mi pare che Daunay la conoscesse bene e che sapesse perfettamente quando sferrare l’attacco.
    Terzo aspetto: Valeria ha una corsa poco dispendiosa e con una regolarità eccezionale, ma i suoi punti deboli mi sembrano il cambio di passo e lo sprint. Ai giochi “pre-olimpici” e all’olimpiade almeno alcune delle africane si presentano in condizioni brillanti. Valeria ce la farà? Il tifoso dice sì, l’appassionato ne dubita…

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