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Atletica, Europei 2014 – Mekhissi squalificato per la maglia! Shock Martinot; che Compaoré! Italia giù

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Si è conclusa la terza giornata di gare a Zurigo (Svizzera) dove si stanno svolgendo gli Europei di atletica leggera. L’Italia rimane ancora a secco, il medagliere è fisso sullo 0-0-0 e i 13 punti messi in cascina sono un bottino davvero magro per la nostra Nazione. La serata è di una grande Francia che conquista due medaglie d’oro.

 

Lo show della serata è intavolato da Mahiedine Mekhissi-Benabbad. Il francese vince agevolmente l’oro dei 3000m siepi rispettando il facilissimo pronostico della vigilia. Il Campione d’Europa in carica, già due volte argento olimpico e primatista continentale, allunga al secondo chilometro e crea subito il divario necessario per trionfare. All’ultimo ostacolo si guarda indietro, vede un buco immenso sui rivali e commette un gesto insano: si toglie la maglia in corsa… I fischi dagli spalti sono innumerevoli, lui è incurante e inneggia il pubblico, quasi fosse indiavolato e chiude la prova in prima posizione.

Ci sono gli estremi per ravvisare il gesto antisportivo e infatti la Spagna fa ricorso. Il risultato rimane congelato per una trentina di minuti e, ben dopo la chiusura della sessione, arriva la comunicazione della squalifica. La Francia ha operato il controricorso, ma è stato respinto!

Dunque il nuovo Campione d’Europa è il francese Yoann Kowal (8:26.66), precedendo il polacco Krystian Zalewski (8:27.11) e lo spagnolo Angel Mullera (8:29.16): ecco spiegato il motivo del ricorso iberico. Il nostro Yuri Floriani è 12esimo (8:44.05) al termine di una gara poco convincente.

 

La prestazione di rilievo ci è invece regalata da Benjamin Compaoré. Il francese vola a 17.46m nel triplo, vincendo agevolmente l’oro: miglior prestazione europea stagionale, settima mondiale. Nella stessa gara in cui Fabrizio Donato è mesto settimo (16.66) e Fabrizio Schembri 12esimo (16.02). Clicca qui per la cronaca e per saperne di più. 

 

La serata è intensissima e ci regala anche una grande sorpresa. Pascal Martinot-Lagarde era il superfavorito dei 110m ostacoli, aveva già al collo uno degli ori più scontati dell’intera rassegna. Clamorosamente, però, il francese rimane giù dal podio (quarto in 13.28) Lo ritroverà solo a tarda serata, per la squalifica del connazionale Bascou (originariamente terzo in 13.28). Al termine di una stagione culminata con quell’eccezionale 12.95 (secondo risultato europeo di sempre) si incarta al momento di andare in rete. Il 23enne esce male dai blocchi di partenza e poi non riesce a recuperare con la sua superlativa tecnica. Anzi. Abbatte diversi ostacoli, sente il nervosismo, soffre il peso che gli era stato messo sulle sue spalle. 

Ne approfitta il solidissimo russo Sergey Shubenkov (13.19) che domina sul gruppetto giunto al volatone finale: argento al britannico William Sharman (13.27), quarto l’ungherese Balasz Baji (13.29, record nazionale).

Molto male Paolo Dal Molin, ultimo della prima semifinale in 13.72: esce benissimo dai blocchi di partenza, poi sbaglia davvero troppo sugli ostacoli abbattendone diversi.

 

Davvero molto modesta la finale del salto con l’asta femminile, segno del vuoto che c’era dietro la grande Elena Isinbaeva. Trionfa la russa Anzhelika Sidorova con un’azione finale davvero spettacolare: la 23enne, vicecampionessa del Mondo indoor, commette due errori a 4.60 ed è relegata al quarto posto. Conserva un piccolo tentativo per la quota successiva e il 4.65 la incorona: con una buona tecnica supera l’asticella e diventa Campionessa d’Europa!

Argento per la greca Ekaterini Stefanidi (4.60 al secondo tentativo), bronzo per l’altra russa Angelina Zhuk-Krasnova (4.60 al terzo tentativo). Giù dal podio la tedesca Lisa Ryzih, anch’essa capace di superare 4.60 al terzo tentativo, ma incappata in più errori durante il cammino complessivo (cinque contro i tre della Zhuk).

 

Grande pathos nel tiro del giavellotto. La tedesca Linda Stahl conduce per larga parte della gara grazie al suo 63.91, ma al termine del quinto turno di lanci succede di tutto. La serba Tatjana Jelaca la sorpassa con una bella spallata da 64.21 (record nazionale che le varrà l’argento). Non finisce qui perché bisogna fare i conti con l’immensa Barbora Spotakova, favorita della vigilia, che va ancora oltre: 64.41 per tingersi d’oro. La Stahl si deve così accontentare del bronzo e la Jelaca dell’argento.

La ceca, bicampionessa Olimpica in carica e primatista mondiale fin dal 2008, ritorna così a vincere una medaglia internazionale dopo la maternità del 2013: a 33 anni è sempre qui a dominare.

 

Cosa ha combinato Diego Marani! Il 24enne corre i 200m della vita in una semifinale spettacolare: si fa trasportare dal grande Christophe Lemaitre (favorito per l’oro) e dall’ucraino Smelyk, corre un lanciato eccellente e conclude in uno spettacolare 20.36. Diventa così il terzo italiano di sempre alle spalle solo dell’immenso e indimenticato Pietro Mennea (19.72, record europeo) ed Andrew Howe (20.28).

L’accesso in finale è meritato e, se ripetesse questo tempo, potrebbe lottare anche per le medaglie. Adam Gemili e Christophe Lemaitre si punzecchiano a distanza, in attesa della disputa per l’oro: 20.23 per il britannico, 20.26 per il francese. In finale anche l’olandese Churandy Martina (20.40), l’ucraino Serhiy Smelyk (20.32), il greco Likourgos-Stefanos Tsakonas (20.40), il turco Ramil Guliyev (20.38, record nazionale).

Fausto Desalu, dopo il super 20.55 in batteria, non riesce a replicarsi: settimo nella sua serie di semifinale con 20.73.

 

La nostra Yadisleidy Pedroso si qualifica alla finale dei 400m ostacoli, concludendo la propria semifinale al terzo posto in 56.07, che è comunque il tempo più alto delle ammesse al turno successivo. Clicca qui per la cronaca della gara e per saperne di più. 

Nel giro di pista con ostacoli ben impressiona la favorita britannica Eilidh Child (54.71) a cui rispondono l’ucraina Anna Titimets (54.90), la ceca Denisa Rosolova (54.96) e la russa Irina Davydova (55.69). Queste quattro donne si giocheranno le medaglie nell’atto conclusivo in programma sabato pomeriggio. Parteciperanno anche la belga Axelle Dauwens (55.63), la polacca Joanna Linkiewicz (55.89) e la russa Vera Rudakova (55.98).

 

Prova pessima del nostro Norbert Bonvecchio! Il trentino delude amaramente e il suo miglior lancio del giavellotto si ferma a un mediocre 69.38m, lontanissimo dal suo over 80 stagionale in Coppa Europa e soprattutto ben al di sotto di una prestazione accettabile.

Non brilla il favorito ceco Vitezslav Vesely (80.00), gli risponde bene il rivale russo Dmitriy Tarabin (80.84). Gioia per lo sloveno Matija Kranjic che realizza il nuovo record nazionale (80.46). A brillare a livello assoluto sono i finlandesi: gran spattlata per Antii Ruuskanen (83.76), lo segue l’eterno Tero Pitkamaki (81.48). In finale con la norma di qualifica anche il tedesco Thomas Roehler (81.24) e il lettone Ansis Bruns (81.04). All’atto conclusivo parteciperanno anche il tedesco Andreas Hofmann (79.59), l’ucraino Oleksandr Nychyporchul (79.29), il lettone Risto Matas (78.97), il russo Valeriy Iordan (78.46), il finlandese Lassi Etelatalo (78.22).

 

Nelle semifinali dei 200m si rispondono a distanza Campionessa e vicecampionessa dei 100m. L’olandese Dafne Schippers parte non bene, ma pennella una super curva: 22.48. La francese Myriam Soumaré va in scioltezza e completa in 22.56: la rivincita in finale, con l’olandese che cerca la doppietta (e il record). All’atto conclusivo anche le britanniche Dina Asher-Smith (22.61, personale), Jodie Williams (22.90), Bianca Williams (22.91), la svizzera Mujinga Kambundji che dopo i record dei 100m non vuole smettere di stupire (22.94), la finlandese Hanna-Maari Latvala (22.98), l’olandese Jamile Samuel (23.18).

Eliminate tutte le italiane: Marzia Caravelli (23.23, quinta nella sua serie), Irene Siragusa (23.50, settima nella sua serie), Martina Amidei (23.51, ultima).

 

Queste le finaliste degli 800m femminili dove passano tutte le più forti: la bielorussa Maryna Arzamasova (2:00.36), la polacca Joanna Jozwik (2:00.58), la russa Svetlana Rogozina (2:00.83), le britanniche Lynsey Sharp (2:01.32) e Jessica Judd (2:01.53), la russa Yekaterina Poistogova (2:01.45), la rumena Mirela Lavric (2:01.24), la bulgara Vania Stambolova (2:01.59).

7 Commenti

1 Commento

  1. alebi

    15 Agosto 2014 at 07:47

    “Un deficiente del genere in gare di atletica non me lo ricordo”. Io sì, sempre lui! E’ un recidivo, squalifica più che meritata. Quando neppure l’esperienza basta per farti mettere la testa a posto allora siamo proprio idioti. Vediamo che combinerà sui 1500… Italia rischio zero medaglie? Beh finora quali medaglie, delle VERE pronosticate, ha mancato? Solo una dalla marcia. Pronosticare Donato o chi per altro era fuori luogo perchè si sapeva già che non era stagione. Quindi quando le tue possibilità sono pochissime ci sta pure che queste non arrivino, fermo restando che a sentire degli ultimi malanni la possibilità di medaglia della Giorgi era un po’ calata. Sarebbe clamoroso se Libania non ne vincesse una, così come le maratonete che sono più di una possibile medagliata. I maratoneti uomini non so giudicarli e forse sarebbe meglio che il DT non parlasse proprio. Quindi alla fine se la squadra ne vincerà solo un paio saranno quelle già ampiamente pronosticate, sperare di più non era onesto (se solo arrivasse una bella sorpresa… e mi fermo qui perchè non voglio caricare di aspettative chi già si è comportato egregiamente)

  2. Ser Marek

    15 Agosto 2014 at 03:56

    Complimenti alla grandiosa ceca Spotakova che si conferma ancora una volta la migliore della sua disciplina e una degli atleti più formidabili, per bravura e continuità, dell’intera atletica mondiale. La sua vittoria, confrontata con la clamorosa sconfitta di Martinot-Lagarde (era nettamente il più forte), dimostra come la testa sia davvero fondamentale negli sport individuali (bisogna saper sopportare la pressione e rimanere sempre concentrati, cosa non da tutti). Sorprendente l’ingenuità di Mekhissi-Benabbad, davvero non sapeva che con quel gesto poteva incorrere in una squalifica? Ma da quale pianeta viene? Per quanto riguarda la marcia da segnalare l’eccezionale talento della ceca Drahotova che, se continua cosi, potrà togliersi molte soddisfazioni. L’Italia invece continua il periodo di crisi in questo sport che dura ormai da diversi anni e che, se non si dà una scossa al movimento e non si cambiano davvero le cose, è destinato a durare per sempre. Non ci si può affidare sempre all’eterno Donato che ha fatto grandi cose negli ultimi anni, ma ormai ha raggiunto un’età troppo avanzata per fare miracoli. Scandalosa invece è stata la gestione di Greco da parte dei suoi tecnici che invece di salvaguardare l’atleta (data la sua fragilità fisica) hanno contibuito, secondo me, in maniera decisiva ai suoi infortuni. Detto questo sono convinto che la Grenot possa portare a casa finalmente una medaglia (speriamo pesante) per l’Italia, mentre le maratone sono un pò un’incognita, anche se nel femminile l’Italia parte con ottime possibilità, soprattutto se la Straneo conferma che l’argento mondiale non è stata solo la gara della vita. Comunque veramente molto poco per un Campionato Europeo su cui la federazione italiana aveva puntato già da molto tempo.

  3. Luca46

    14 Agosto 2014 at 23:30

    Non sono daccordo sul toccare il portafoglio. Un deficiente del genere in gare di atletica non me lo ricordo. L’atletica non è un circo e spero rimanga la squalifica. L’aeroplanino è una cosa, la pagliacciata di sta sera le batte tutte. Un comportamento che disonora anche la nazionale francese. Fossi un compagno di squadra prenderei le distanze. Finisci la gara in modo decoroso poi fai tutte le cazzate del mondo, protesta, divertiti, scherza … ma dopo.

    • ale sandro

      14 Agosto 2014 at 23:39

      Assolutamente d’accordo ,non ha precedenti..accennavo a Di Napoli proprio perchè a confronto era tutta un’altra storia, Genny non irrideva proprio nessuno, la mia era una battuta su come si sia proprio cambiato modo di fare col passare degli anni per personaggi come questo. Mi ricorda certe guasconate di Northug. Però io gli toglierei i soldi perché un tipo così ragiona secondo me più da quel punto di vista dato non è la prima volta che fa il fenomeno. Solo allora credo che imparerà la lezione.

      • Luca46

        15 Agosto 2014 at 00:06

        Si Northug è un esempio azzeccatissimo ed infatti non è molto apprezzato in gruppo. E comunque è riuscito a superare anche il norvegese. Anche perché se non lo squalificano poi sei costretto a lasciar passare di tutto.

        • ale sandro

          15 Agosto 2014 at 00:29

          Esatto. Questo è apprezzato ancora meno mi sa,sia tra i colleghi che tra gli sportivi che seguono le gare. Intendiamoci , se confermano la squalifica peggio per lui perchè la gara l’aveva strameritata, ma di tutto l’aspetto etico alla federazione francese non importa nulla, perchè a loro serve il risultato di questo qui. Tanto che ha sempre tollerato atteggiamenti vari e anche stavolta fa controricorso (potrebbe pure evitare visto che il secondo era stato un altro francese) perchè fa loro comodo. Io gli farei fare comunque un annetto senza premi Iaaf/EAA eventuali e soldi dei meeting, soprattutto quelli più importanti.

  4. ale sandro

    14 Agosto 2014 at 22:57

    Grandi Shubenkov e la Spotakova, come diceva John Belushi, quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare e Martinot-Lagarde si dovrà presumibilmente accontentare del bronzo visto che ne ha fatte di tutti i colori e deve ringraziare l’invasione di corsia del connazionale.
    Mekhissi avrà la sua dose di “cagotto” notturno 😀 , non penso infatti che gli verrà negato il titolo. Sono cambiati i tempi, si è passati dall’aeroplano di Di Napoli allo spogliarello. 😀
    Personalmente questi atteggiamenti da fenomeno li risolverei toccando il portafoglio, sarebbe molto più efficace visto che non è la prima volta che si comporta un po’ sopra le righe.
    In casa italiana bene Giorgi e Palmisano ma ancora manca qualcosa alle azzurre per stare con le più forti e giocarsi il podio, a proposito la ceca arrivata terza mi ha veramente impressionato anche per la pulizia nella tecnica di marcia, è decisamente giovane quindi avrà tempo rendere la vita dura alle russe.
    I duecentisti e le duecentiste hanno complessivamente fatto il massimo possibile al momento per loro , con gli exploit di Desalu in batteria e soprattutto Marani in semifinale. Finalmente si cominciano a vedere tempi interessanti con una finale conquistata dove si può cercare di confermare ancora il tempo. Davvero bravo Diego.Potrà migliorare anche il piazzamento del precedente europeo.
    Tanto di cappello a Compaoré, dispiace per la gara negativa di Donato che però ha il merito di continuare a esserci tra gli 8 più forti.
    Domani sarà quasi l’ultima spiaggia per vedere una medaglia per l’Italia a questi Europei, vedremo se si riuscirà nell’intento.

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