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Basket: il biennio olimpico per l’Italia e l’obiettivo medaglia agli Europei

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Terminate le qualificazioni all’Europeo del prossimo anno la testa di Simone Pianigiani e del suo staff è già rivolta proprio alla massima manifestazione continentale e al desiderio di riportare l’Italia sul podio europeo dopo dodici anni (bronzo nel 2003).
Si entra in un biennio fondamentale per quanto riguarda la pallacanestro italiana, perchè il grande obiettivo resta la partecipazione alle Olimpiadi di Rio del 2016. Per arrivarci servirà entrare almeno tra le prime sei all’Europeo. Le due finaliste si qualificano direttamente ai Giochi, mentre le altre quattro dovranno partecipare al torneo di qualificazione a dodici squadre che permetterà ad altre tre nazionali di volare in Brasile.

Quasi sicuramente questa è l’ultima grande occasione per la generazione dei Gallinari, Bargnani e Belinelli per riportare nell’élite mondiale la nostra pallacanestro, che non partecipa ad un Olimpiade dal 2004, quando fummo d’argento ad Atene. Resta da capire se davvero avremo una nazionale al completo e al suo massimo potenziale. Sulla carta, con tutti gli azzurri arruolabili e senza infortuni siamo una nazionale fortissima e che può davvero puntare al trono d’Europa.

Bisogna comunque avere le giuste motivazioni per venire a giocare con la maglia azzurra, perchè troppo volte si è pensato prima ai propri interessi personali e poi al bene della nazionale. Un discorso che non si può fare per Gigi Datome, che anche questa estate ha preferito venire a giocare in nazionale al posto di continuare ad allenarsi in America per preparare al meglio la nuova importantissima stagione con i Detroit Pistons.

La cosa certa è che ormai in nazionale si è creato un gruppo e i leader sono Datome appunto, ma anche Alessandro Gentile, Pietro Aradori e Andrea Cinciarini. Tre della “vecchia guardia” e la giovane stella pronta ad esplodere anche oltreoceano fra qualche stagione. Non ci dovrebbero essere problemi nell’inserimento degli “americani”, visto che uno (il Beli) ha già giocato lo scorso anno, mentre il Gallo e il mago sono due individualità necessarie per fare il salto di qualità.

Ipotizzando una possibile rosa questi potrebbero essere i dodici: Cinciarini, L.Vitali, A.Gentile, Aradori, Belinelli, Gallinari, Datome, Melli, Bargnani, Cusin, Cervi. Ne abbiamo messi undici apposta, lasciando un vuoto che potrebbe essere colmato da Daniel Hackett. Il play dell’Olimpia Milano si è reso protagonista del caso che ha sconvolto l’estate azzurra, con l’abbandono al ritiro in polemica con staff tecnico e medico e con i dirigenti della federazione. Nelle settimane successive è arrivata anche una lettera degli stessi giocatori, che rimproveravano a Daniel il comportamento avuto, anche perchè è andato contro a delle regole non scritte dello spogliatoio. Difficile ipotizzare se la frattura si possa ricomporre, anche se lo stesso Hackett pare aver capito il suo errore e ha chiesto scusa. Certo uno come lui farebbe molto comodo alla nazionale.

L’elenco fatto prima si può modificare e ci sarebbero tanti giocatori da inserire. La sensazione è quella che Pianigiani abbia ormai un suo personale gruppo di giocatori e in quella lista c’è certamente Luca Vitali. Probabilmente è l’azzurro più amato e apprezzato dal CT per la sua adattabilità a più ruoli e per il sacrificio e la voglia che ci mette ogni volta che è convocato. Per tutte queste caratteristiche in questo momento vediamo favorito il play della Vanoli Cremona rispetto ad altri come Polonara o i giovani come Della Valle.

Davanti abbiamo ancora un campionato e le gerarchie potranno cambiare e magari qualche altro azzurro esploderà. Inoltre per una volta confidiamo anche in un po’ di fortuna per tornare davvero a sognare e puntare ad una medaglia, che resta il nostro primo obiettivo.

 

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foto da pagina FB federazione

twitter Andre_Ziglio

andrea.ziglio@olimpiazzurra.com

 

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