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Berlino 2014 – Tania, i 13 ori da record e le lacrime di Maria

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BERLINO – I tuffi non sono uno sport adatto ai deboli di cuore. Si sapeva, ne abbiamo avuto l’ulteriore conferma nella finale del metro femminile. E non sono neanche uno sport in cui il destino gira facilmente: chiedete a Maria Marconi, nuovamente quarta in una competizione internazionale dopo una gara priva di errori e di altissimo livello. Va così, tra le lacrime, il rammarico e pure il giramento di scatole. A volte si arriva ad un momento in cui il “andrà meglio la prossima volta” non basta più, non serve, perché si è dato tutto dopo un anno di intensa preparazione e ancora non è bastato. È frustrante, non possiamo capirlo ma siamo sicuri che il pianto sia un gesto sincero, umano, da chi vede davanti a sé un rivale più forte e impossibile da superare.

Per un’Italia che conquista il quarto posto, però, c’è anche un’Italia che vince. Che non si ferma mai. Che sale per la ventesima volta sul podio europeo, con il tredicesimo oro di una carriera all’insegna della perfezione. Siamo onorati di poterla seguire, commentare e vivere. Di emozionarci sempre, di poterla vedere sorridere in zona mista e sul podio. Di poter cantare l’inno tutti insieme. Quest’Italia si chiama Tania Cagnotto, la regina dei tuffi azzurri. Berlino è ai suoi piedi, dopo una gara dominata e vicina ad essere compromessa prima dell’ultimo tuffo. Tutto in pochi punti, tutto con il suo uno e mezzo rovesciato. In barba ai coefficienti, in barba al tifo tedesco. Lei vuole vincere e lei vince, suggellando una carriera all’insegna della professionalità e del talento. E non finisce qui, perché sabato e domenica ci sono ancora i 3 metri sincro e individuali. Sognando la tripletta, come a Torino 2009. Lei può, lei può tutto.

Secondo oro per l’Italia agli Europei 2014, ancora al femminile. La solfa non è cambiata da Barcellona 2013 – erano Mondiali – e si attende ancora Federica Pellegrini. Gli uomini, nei tuffi, hanno a che fare con una concorrenza esagerata. Nelle donne la concorrenza, per le altre, si chiama Tania Cagnotto. Abbiamo sfiorato e annusato la doppietta, poi Maria Marconi si è arenata contro il suo fato. È rimasta Tania, pulita come sempre. Il 62.40 di oggi le avrebbe regalato l’oro mondiale un anno fa. Ma il passato non conta più, si deve guardare avanti. E si scorge la figura sorridente e vincente della bolzanina.

 

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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Fin DeepBlueMedia

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