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Canoa velocità, Mondiali 2014: passo indietro per la squadra azzurra

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C’era grande attesa per i Mondiali di canoa velocità di Mosca, i risultati stagionali degli azzurri avevano riacceso gli entusiasmi tra gli appassionati della canoa tricolore ma nella capitale russa, tutto quanto di buono fatto tra Coppa del mondo e rassegne giovanili, non si è visto e il passo indietro di alcune imbarcazioni è stato evidente.

A mancare gli obiettivi prefissati è stato in primis il K4 1000 metri. “Una grossa delusione – ha commentato il dt Mauro Baronben lontano dal minimo sindacale”. La prestazione in semifinale è stata da dimenticare e anche nella finale B conclusa al terzo posto Nicola Ripamonti, Albino Battelli, Mauro Crenna e Alberto Ricchetti non hanno di certo brillato. “Abbiamo sbagliato la preparazione e siamo arrivati fuori forma – commenta Albino Max Battelli –  Abbiamo avuto un calo di forma proprio in questa settimana. Dispiace perché le sensazioni erano davvero buone ma qui ci sentivamo impastati e scarichi”.

Diverso il discorso invece per Giulio Dressino e Matteo Torneo nel K2 1000 m. Gli azzurri non sono andati così lontani dall’accedere alla finalissima e il terzo posto in semifinale testimonia la bontà del lavoro svolto dal giovane duo formatosi in questa stagione. Sono mancati davvero pochi centesimi, esattamente 53, a Matteo Florio e Manfredi Rizza per accedere alla finalissima del K2 200 metri. “Sappiamo che si può andare ancora più veloci– continua il dt – ma il tempo di Matteo e Manfredi è in linea con le aspettative”. Per i due sprinter azzurri la situazione è analoga a quella di Torneo e Dressino: equipaggio giovane, formatosi quest’anno e con enormi margini di miglioramento.

Un pizzico di delusione anche per Sergiu Craciun, fuori dalla finale del C1 1000 m. L’azzurro si è trovato davanti tre pezzi da 90 come il tedesco Sebastian Brendel, il canadese Mark Oldershaw e il bielorusso Maksim Piatrou. Proprio quest’ultimo ha scavalcato Craciun negli ultimi 250 metri, segmento di gara dove in genere l’italo-moldavo da il meglio di sé. Da segnalare che in questa distanza si sono inseriti tantissimi giovani: dal brasiliano Queiroz Dos Santos (1994) all’ucraino Pavlo Althukov (1995) al ceco Martin Fuksa (1993). Non sarà dunque un compito facile per il 30enne azzurro tenere il passo di questa nidiata di talenti. Rientrano in questa categoria ma dovranno ancora lavorare parecchio per raggiungere l’elite mondiale Nicolae Craciun e Daniele Santini, sesti nella semifinale del C2 1000 m a poco più di tre secondi dal passaggio del turno.

Per quanto riguarda il settore femminile l’equipaggio meglio comportatosi è senza dubbio il K2 500 metri di Sofia Campana e Norma Murabito, sesto nell’unica finale B conquistata dal settore femminile nelle specialità olimpiche. Bisognerà puntare molto su questa barca, al momento l’unica in grado di lottare per la qualificazione a Rio 2016.

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francesco.drago@olimpiazzurra.com

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