Canottaggio, Mondiali 2014: l’Italia affonda, doppi leggeri fuori dal podio

Il canottaggio italiano cala a picco a due anni dall’appuntamento chiave delle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016.
Tre finali nelle specialità olimpiche rappresentano il bottino più scarno dal 2006, oltre che l’esatta metà rispetto alla promettente (e illusoria…) edizione del 2013. Inoltre due atti conclusivi hanno già lasciato un retrogusto amarissimo.

Nel doppio pesi leggeri maschile si conferma la maledizione quarto posto per Pietro Ruta ed Andrea Micheletti. Gli azzurri hanno chiuso alle spalle di Sud Africa, Francia e Norvegia, terminando ai piedi del podio per il secondo anno consecutivo (cui si aggiungono altri due legni agli Europei 2013 e 2014). Insomma, un equipaggio cui manca sempre un piccolo fiammifero per accendere il fuoco della vittoria. Un quid individuabile oggi in un crollo finale ai 1500 metri, con i prodieri italiani, sin lì addirittura in lotta per l’oro, incapaci di reagire al serrate finale degli avversari.

Ancora peggio è andata al doppio pesi leggeri di Elisabetta Sancassani e Laura Milani. Le campionesse in carica abdicano e si ritrovano seste e mai davvero in gara nella finale dominata dalla Nuova Zelanda davanti al Canada. Le azzurre hanno dovuto fare i conti con una corsia sfavorevole (la 6) rispetto alle prime due dove il vento e la corrente offrivano un vantaggio cruciale (come dimostra il bronzo sorprendete della Cina, inserita in corsia 1 e sulla carta la nazionale più debole). Tuttavia resta un Mondiale decisamente deludente per due atlete che, al di là del titolo europeo conquistato a giugno, hanno dovuto fare i conti con continui problemi fisici che ne hanno minato la preparazione.

All’Italia resta solo il doppio senior di Fossi-Battisti (domani) per evitare di chiudere la rassegna iridata con zero medaglie nelle specialità a cinque cerchi. Comunque vada, serviranno delle riflessioni profonde….

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federico.militello@olimpiazzurra.com