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Canottaggio, Mondiali 2014: tutte le finali di giornata. Due imbarcazioni azzurre settime

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Resta ancora a quota zero medaglie nelle imbarcazioni olimpiche l’Italia al Mondiale di canottaggio di Amsterdam, in Olanda. Oggi si sono disputate ben sette finali, andiamole a vedere nel dettaglio.

2 senza femminile: dominio britannico. Helen Gloven e Heater Stanning si aggiudicano la medaglia d’oro con il tempo di 06:50.610 davanti agli Stati Uniti (Kalmoe/Simmonds) e alla Nuova Zelanda (Trappit/Scown). Molto più staccate tutte le altre.

2 senza maschile: sempre marziani Eric Murray e Hamish Bond! La coppia neozelandese si aggiudica la seconda medaglia d’oro in questo Mondiale dopo il successo nel due con, avvicinandosi al loro Miglior tempo Mondiale (06:08.500), chiudendo in 06:09.340. Staccati di più di quattro secondi tutti gli altri: argento alla Gran Bretagna (Foad/Langridge), bronzo al Sudafrica (Breet/Keeling). Si riscattano parzialmente i nostri Di Costanzo/Castaldo che si aggiudicano la finale B, chiudendo al settimo posto.

Doppio pesi leggeri maschile: delusione per il secondo legno consecutivo per Ruta-Micheletti. Vittoria a sorpresa per il Sudafrica davanti alla favorita Francia e alla Norvegia.

Doppio pesi leggeri femminile: da campionesse in carica, Sancassani-Milani chiudono ultime la loro finale. Vittoria per la Nuova Zelanda su Canada e Cina.

4 senza senior maschile: finale molto combattuta, con ben quattro imbarcazioni in meno di cinque secondi. A spuntarla è la Gran Bretagna con il tempo di 05:40.240 davanti a Stati Uniti e Australia. Delusa ai piedi del podio resta l’Olanda. Così come Castaldo-Di Costanzo, anche il 4 senza riscatta parzialmente la finale mancata vincendo la finale b con un tempo che sarebbe valso la quinta posizione. Su Vincenzo Abbagnale, Mario Paonessa, Matteo Lodo e Giuseppe Vicino si potrà lavorare bene in vista di Rio.

4 di coppia senior femminile: Affermazione netta per la Germania davanti a Cina e Stati Uniti. Solo seste nella finale B le azzurre Sara Magnaghi, Alessandra Patelli, Laura Schiavone e Sara Bertolasi che chiudono quindi dodicesime.

4 di coppia senior maschile: emozionante il duello tra Gran Bretagna ed Ucraina. Alla fine gli ucraini sono riusciti a spuntarla di pochissimo con gli ultimi colpi. La medaglia di bronzo nell’ultima finale di giornata è andata ai campioni olimpici tedeschi.

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5 Commenti

1 Commento

  1. Gabriele Dente

    31 Agosto 2014 at 01:13

    Anch’io sono molto deluso e ho fatto quasi le stesse considerazioni di gianluca (sul 4 senza) e ale sandro. Aggiungo sul doppio PL femminile che, pur essendo la loro gara sicuramente deludente sul piano tecnico e agonistico, personalmente non ho mai creduto che le azzurre potessero stare a lungo in cima al mondo nella specialità. Quello che hanno fatto lo scorso anno resta nella storia del canottaggio italiano, ma sono due atlete ormai trentenni che hanno approfittato di un momento di transizione per imporsi e lo hanno fatto molto bene. Non sono le super-campionesse che segnano un’epoca. Più ci si avvicina ai Giochi, più gli avversari si attrezzano seriamente per vincere. Quest’anno poi mi avevano già dato la chiara impressione di essere in declino; per quanto mi riguarda, sapete come la penso sui vari campionati europei di quasi tutte le discipline. Spesso non sono indicativi del valore della prestazione a livello mondiale. Le ragazze a livello europeo si sono comunque confermate le migliori ma sono ultime in finale.
    Ho letto alcune interviste ai ragazzi e alle ragazze dei due doppi PL che se la prendevano con il vento e la distribuzione delle corsie. Tutti, credo, abbiamo notato che le barche delle prime corsie erano molto più competitive di quanto normalmente accada. Ma, spiace dirlo, finora molti equipaggi azzurri non hanno mai convinto. Speriamo di vedere qualcosa di diverso domani. E speriamo di cambiare rotta perché il rischio di un flop olimpico a questo punto mi sembra molto alto.

    • ale sandro

      31 Agosto 2014 at 11:56

      Magari ti faccio incavolare a questo giro, spero di no,si fa per parlare di sport 😀
      Persino il campionato europeo di canottaggio ,che è assolutamente manifestazione secondaria a dire poco ,è indicativo come verifica della preparazione per il mondiale, cosa che accade con tutti gli sport che hanno mondiale a cadenza annuale. E mi pare che molte nazioni europee,non solo nel canottaggio, contino eccome a livello mondiale e olimpico. La stessa Italia in sport non di grande tradizione come Judo o canoa velocità vede risultati in proporzione più positivi a livello olimpico e mondiale che europeo in fin dei conti, e mi pare pure logico, il mondiale è il vero obbiettivo. Per non parlare del canottaggio dove tolta la DDR, come qualità di risultati ci siamo noi davanti agli altri ai mondiali. Per tornare al discorso delle scorse settimane, se poi parliamo di atletica e nuoto , che non hanno il mondiale lo stesso anno dell’europeo,mi sembra logico puntarci così come continuano a farlo USA,Gbr, Australia, Cina, Canada, Giappone, Brasile e piccole nazioni comprese, non solo con uno ,ma con due obbiettivi tra Panpacifici, Commonwealth,Europei(per i britannici) Giochi Asiatici, o i Panamericani nell’anno preolimpico, fatti quasi sempre in formazione tipo e ricercando grandi prestazioni. Diciamo sempre che gli azzurri gareggiano poco, si confrontano poco, che devono prendere spunto dal riferimento di americani e compagnia,i quali gareggiano per vincere spesso e volentieri con prestazioni importanti, e poi non possiamo dire che se puntiamo all’europeo ci “sciupiamo” per il mondiale o per i Giochi.
      Perchè dico che l’Europeo è stato indicativo, perchè già lì si sono viste delle crepe, delle avvisaglie di ciò che sarebbe accaduto qui. Avevo sperato fosse solo un fase di troppo carico di allenamenti, ma evidentemente non è stato così. Certo le barche di punta senior maschili sono perfettamente in grado di rientrare tra le sei più forti, soprattutto il 4 senza. Però mi sarei aspettato già una conferma dei buoni risultati dei mondiali coreani.
      Su Milani-Sancassani non so se si è trattato di interregno, probabile, però la cosa preoccupante è il calo di prestazione,anche ammettendo che ci si avvicina ai Giochi e i “giochi” si fanno più duri ,con nuovi avversari più agguerriti. Giusto recriminare per la posizione in acqua 6 in finale, in tutti questi giorni la più penalizzata, ma in semifinale (correggetemi se sbaglio), non ricordo che le azzurre stessero nelle ultime due corsie ma in quelle centrali, e finire terze in semifinale poteva far presagire di ritrovarsi in quella corsia. Se poi loro dicono di essere in condizione anche migliore che nel resto dell’anno, alzo le mani. E’ comunque un equipaggio da podio, tanti “vecchietti” più grandi delle azzurre hanno saputo ottenere grandi risultati. Le cose molto preoccupanti le vedo dal 4 di coppia che non riesce a rialzarsi.
      Spero che La Mura abbia le idee chiare su come intervenire in generale,il vento per quanto molto condizionante non può essere un motivo di questi risultati.

      • Gabriele Dente

        31 Agosto 2014 at 16:40

        Ti dirò: mi hai fatto arrabbiare quasi quanto gli uomini di Berruto e non è poco… 🙂
        Scherzo, ovviamente, oltretutto sono d’accordo con te. Nel senso che ritengo importante un europeo, ma ho l’impressione che molte federazioni azzurre li finalizzino troppo per poi vivere di rendita sull’immagine positiva. A mio modesto avviso l’europeo deve servire soprattutto come verifica e come trampolino di lancio dei giovani. Se si vince ovviamente è meglio. Ma arrivare scarichi a un mondiale perché si era al top a un europeo non ha senso. Non so perché, ma ho la netta impressione che dietro il fallimento olimpico del nuoto ci fosse anche il desiderio di arrivare davanti nel medagliere europeo di tre mesi prima.
        Rispondendo a un altro tuo post, sto guardando le finali del canottaggio in differita. Il 2X femminile neozelandese ha vinto l’oro in corsia 6. In cronaca dicono che le condizioni favorivano le prime corsie ma a quanto pare per la Nuova Zelanda non è stato così.

        • ale sandro

          31 Agosto 2014 at 16:54

          Ahahaha…poveri azzurri di Berruto con il loro avversario preferito 😀
          Riguardo al canottaggio.. sì ho visto pure io, se non è cambiato nulla grande Nuova Zelanda femminile e in generale grandi Kiwi,bottino formidabile. E bravi anche i nostri Fossi-Battisti tutto sommato. Sull’Europeo in anno olimpico, d’accordissimo con te e ci mancherebbe pure, in quello della vigilia di Londra, credo che la Federnuoto stessa si sia resa conto che non deve più accadere una cosa simile, non solo come prestazioni/risultati ma anche come ambiente,atteggiamenti preparazione generale a cominciare dall’anno prima.

  2. ale sandro

    30 Agosto 2014 at 20:36

    E’ davvero un peccato che il settore sembrato tra quelli in maggior recupero dopo Londra, si ritrovi di nuovo in una situazione abbastanza pesante. L’anno post-olimpico , per tanti motivi, aveva fatto sperare ma non c’è stata l’inversione di tendenza (soprattutto con i quadrupli) e la conferma ulteriore degli equipaggi in ripresa,che si era sperato si potessero verificare già adesso. Persino il bottino non esaltante per gli standard azzurri delle barche non olimpiche è un fatto negativo , da non trascurare, perchè vengono meno indicazioni interessanti per chi potrà ,nel biennio che sta per arrivare, avvicendarsi con elementi degli equipaggi che lotteranno per qualificarsi per Rio. Uno che si differenzia da questo discorso è Marcello Miani, che ha dato ulteriore dimostrazione di essere un Campione dominando il singolo pesi leggeri con un tempo notevole, a prescindere dalle condizioni del bacino. Capisco che Ruta – Micheletti siano una coppia che ancora deve consolidarsi visto che è nata se non sbaglio da poco più di un anno,e l’età di Micheletti fa ben sperare per il futuro, però il fatto che manchi sempre qualcosa per poter raggiungere un importante obbiettivo come il podio, può porre al d.t. La Mura la necessità di fare delle riflessioni, sul fatto che Miani possa rientrare anche lui nei giochi.
    Una cosa diversa dal solito “stile” o strategia La Mura che ho notato è che ,se in passato le barche azzurre più forti partivano regolari e andavano in progressione incrementando nel secondo e terzo quarto di gara fino a tenere negli ultimi 250 metri, ora è accaduto spesso il contrario. Partenze lentissime e incapacità di cambio di ritmo ,come Milani Sancassani oggi, oppure partenze molto forti e tenuta fino ai 1100-1200 circa per poi cedere nettamente.
    Brutta condizione di forma generale, magari alcuni equilibri negli equipaggi non presenti. Una vecchia intervista proprio di Micheletti mi faceva pensare anche a un eventuale problema di gap tecnologico, legato alla scelta della barca migliore, ma in ogni caso non tale da giustificare la debacle di molti equipaggi.
    Aggrappati a Fossi – Battisti certamente per domani, ma sapere che a metà quadriennio solo tre barche sono competitive per stare tra le prime sei,non è certo un passo avanti incoraggiante. Non mi stupirei di diversi cambi di formazione sperando non sia troppo tardi per alcune barche addirittura per la semplice qualificazione.

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