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Canottaggio, Mondiali junior: bottino dimezzato per l’Italia

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Se nel numero di finali conquistate la spedizione azzurra ha fatto addirittura meglio del Mondiale di Trakai 2013 (otto contro le sette in Lituania), c’è stato invece un dimezzamento per quanto riguarda gli allori portati a casa, passati da sei a tre. A non essere contento di come sono andate le cose in terra tedesca è sopratutto il capo settore maschile Antonio Colamonici:

“Da un punto di vista puramente agonistico non sono soddisfatto in quanto gli obiettivi che mi ero preposto non sono stati raggiunti. La mononucleosi di Fiume, che ha stroncato l’equipaggio Campione d’Europa, uno dei più veloci al raduno, e il vento contrario, che ha sferzato il campo di gara con raffiche di vento di 32-40 km orari, sono state le cause principali della mia insoddisfazione. Come formatore, invece, credo che il messaggio arrivato ai ragazzi sia stato forte: il campo di gara non lo puoi scegliere e le varie fasi eliminatorie non devono solo garantire l’accesso alle finali, ma anche un’eventuale corsia favorevole”.

Non pienamente appagato nemmeno il capo settore femminile Claudio Romagnoli, deluso in particolare dalla prova del quattro di coppia:

“Il comportamento della squadra femminile, in gara nel mondiale di Amburgo, mi rende più che soddisfatto. L’unico neo, ed è giusto che vada sottolineato, l’ho riscontrato nel percorso iridato sviluppato dal quattro di coppia, il quale, mentre tutti gli altri equipaggi hanno prodotto il risultato per il quale si erano preparati durante il mese di raduno premondiale, non ha invece espresso le proprie potenzialità. Sarà necessaria un’approfondita analisi per comprendere cosa sia accaduto realmente alle quattro atlete poiché a Piediluco hanno dimostrato il loro valore in barca e, quindi, questo mi dava la certezza del raggiungimento di un risultato migliore di quello ottenuto. Erano anche le quattro ragazze con più esperienza, e più medagliate, e per questo mi aspettavo da loro qualcosa di più”. 

E’ chiaro che non si può parlare di spedizione fallimentare, ma tutti quei piazzamenti a ridosso del podio hanno lasciato un po’ l’amaro in bocca ai tecnici azzurri. Va sottolineato infine che l’Italia per il quinto anno consecutivo ha vinto almeno una medaglia d’oro, confermandosi tra le nazioni leader insieme a Germania, dominante con sette ori su 13 a disposizione, alla sempre presente Romania e alla Cina, vincitrice di due medaglie d’oro e davanti a noi nel medagliere.

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francesco.drago@olimpiazzurra.com

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