Ciclismo
Ciclismo, il C.T. Cassani concentrato sul Mondiale: “La mia Italia sarà attorno a Nibali”
Il commissario tecnico della nazionale di ciclismo, Davide Cassani, ha rilasciato una intervista per la Gazzetta dello Sport, nella quale ha fatto il punto della situazione sulle probabili convocazioni in vista del Mondiale di Ponferrada, che si disputerà a fine settembre:
“Dire adesso che Nibali al Mondiale sarà al 100 per cento è impossibile. Però la testa e la volontà nello sport fanno tanto e Vincenzo ha espresso in modo chiaro la sua volontà di esserci. E la mia Italia sarà attorno a lui”.
Il ct azzurro ha ben chiara la tattica per movimentare la corsa: “Su questo percorso bisogna inventare qualcosa perché se arriviamo in 30, come molti pronosticano, siamo battuti. Le nostre possibilità crescono se facciamo una corsa impegnativa. Il circuito è duro, ma non selettivo. La prima salita è di 5 km. I primi 3 sono i più impegnativi, si sale a 27 di media, gli altri 2 al 40. Chi è davanti all’ultimo giro spinge 440 watt, a ruota si sta bene. L’ultima salita, mille metri, è uno sforzo brutale di 2′: 300 metri all’8%, 100 metri al 3-4%, ultimi 600 metri all’8. Servono oltre 530 watt nelle gambe, ma se in cima hai una manciata di secondi vai al traguardo. No, non è un percorso da Nibali, ma si può cercare di farlo diventare, magari animando una fuga da metà gara con 8-10 corridori buoni e costringere gli altri a inseguire. Ci aiuta il fatto che si torna a una gara tutta in circuito. Da Melbourne in poi, il tratto in linea era quasi di riscaldamento”.
Sui possibili convocati il selezionatore cerca delle caratteristiche fondamentali: “Visconti – spiega il c.t. – è uscito bene dal Tour e può essere una buona pedina. Trentin ha dimostrato di essere forte e veloce. In più nella sua squadra ha imparato a fare tutto: tira, insegue, va in fuga, lancia le volate e le fa. Gatto è un corridore che in una volata ristretta potrebbe dire la sua”. Il ruolo più delicato “anche perché non avremo le radioline” è quello di regista. “Bennati è abituato a questo ruolo. A fianco di Contador si sta comportando magnificamente. In più ha esperienza e anche lui sa fare tutto. Al Mondiale, ne ho fatti nove e lo so bene, gli attimi fanno la storia: Daniele sa quando coglierli. De Marchi è una garanzia, ma va guidato. Vanotti lo conosciamo tutti e per lui garantisce Vincenzo. E’ un gregario vecchia maniera, fa il lavoro sporco, quello che non si vede ma si sente. In squadra almeno uno come lui ci vuole. Una valida alternativa potrebbe essere Quinziato“. Per lanciare Nibali servono però uomini capaci di fare l’azione in salita. “Cataldo mi piace, ha una sparata che la tengono in pochi. Vi ricordate Salsomaggiore al Giro? Poi penso a Brambilla, Giampaolo Caruso e Scarponi anche se per Michele questa è stata una stagione molto dispendiosa”.
Possibile l’inserimento anche di alcuni giovani: “Aru è il primo della mia lista e sono convinto che uscirà dalla Vuelta con una grandissima condizione. Colbrelli mi piace, lo aspetto. Poi ci sono anche Formolo, Battaglin, Nizzolo, se migliora la tenuta alla distanza, e Puccio che è forte e bravo”. Resta un nome, quello di un ex giovane: “Pozzato è un’enigma. Finora ha fatto molto poco”.
Fonte: La Gazzetta dello Sport
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