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Ciclismo
Ciclismo: Moser, la Polonia per rinascere?
Prestazioni d’autore. Forse troppo rare e incostanti, ma limpide per classe, forza e capacità di sfruttare al meglio ogni occasione. Poi i dubbi, le incertezze, gli infortuni. L’ascesa di Moreno Moser si è bruscamente interrotta e stenta a ripartire: che il talento trentino possa ritrovare se stesso proprio a quel Giro di Polonia che 2 anni or sono gli regalò tante soddisfazioni?
Il ciclismo ce l’ha nel sangue. E non solo per il cognome, conosciuto a tutti. In bicicletta ha una compostezza e un’educazione innate, una pedalata sempre fluida ed elegante, nei giorni migliori straordinariamente potente ed efficace. La sensazione di poter fare tutto che si è infranta contro risultati difficili da digerire dopo aver dimostrato di valere tanto. Ormai, però, le ultime prestazioni incoraggianti di Moser risalgono al Tour de France 2013, quando dal nulla riuscì a portare a casa un prestigioso terzo posto nella tappa dell’Alpe d’Huez, probabilmente la più importante dell’intera corsa francese al termine di una lunga fuga. Nell’occasione a vincere fu Christophe Riblon, davanti a Tejay Van Garderen e all’azzurro in maglia Cannondale.
In questo 2014 Moser è riuscito solo una volta ad entrare nella top ten di un ordine di arrivo, nell’undicesima tappa del Giro d’Italia con arrivo a Savona. Un piccolo lampo che però non ha trovato riscontro nel periodo successivo. Ora, nonostante sia ancora giovane, Moreno è chiamato ad invertire un trend che sembra pesantemente negativo. E quale corsa per ritrovare delle prestazioni convincenti se non il Giro di Polonia, durante il quale è sbocciato 2 anni fa. E a circa 730 giorni di distanza Moser è chiamato a scrivere un nuovo capitolo della sua storia tra i professionisti, sperando possa essere l’inizio di una nuova fase della sua carriera. Le potenzialità, e l’abbiamo visto, ci sono: ora si tratta di tirarle nuovamente fuori.
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gianluca.santo@olimpiazzurra.com
Foto: Pagina Facebook Cannondale Pro Cycling