Ciclismo

Clásica San Sebastián: un Visconti da nazionale

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Su un atleta che, tra un infortunio e l’altro, ha comunque nel proprio palmarès tre titoli nazionali, due tappe al Giro d’Italia, un Giro di Turchia e una buona dose di classiche di media importanza non ci dovrebbero essere grossi dubbi: se poi l’atleta in questione è in grado sia di fare il capitano, sia di lavorare per gli altri compagni, allora ogni minima incertezza va spazzata via. Giovanni Visconti è così e anche per questo merita una maglia azzurra nella prossima avventura iridata di Ponferrada.

Quanto fatto ieri alla Clásica San Sebastián è emblematico: prima però, si rende necessaria una precisazione sul 2014 di questo palermitano nato a Torino che ha compiuto 31 anni a gennaio. A gennaio, infatti, una frattura alla tibia destra lo ha privato di tutta la parte iniziale di stagione, privandolo di quelle classiche del Nord dove non ha mai ricavato grandi soddisfazioni personali, anche perché in passato correva per squadre che non vi prendevano parte, ma per le quali sembra ugualmente ben dotato. La forma “vera” è arrivata solamente al Tour de France e qui Giovanni non ha fatto mancare né il suo supporto ad Alejandro Valverde, capitano indiscusso in ogni occasione della Movistar, né qualche coraggioso tentativo come quello di Pla d’Adet quando solo un rinato Rafa Majka gli impedì di alzare le braccia al cielo.

A San Sebastián si sapeva che, appunto, lo squadrone spagnolo avrebbe fatto corsa per il murciano, poi puntualmente vincente: ed è proprio Giovanni ad avergli aperto la strada, con tanti chilometri passati all’attacco (in compagnia di altri due indomabili quali Matteo Montaguti e Alessandro De Marchi, nomi sul taccuino di Cassani, e la capacità comunque di gestire le proprie energie, una volta annullata la fuga, per conquistare un nono posto di tutto rispetto. 

In realtà, al momento sono ben pochi gli atleti azzurri che possono offrire garanzie migliori di Giovanni Visconti nelle corse di un giorno, su ogni terreno e per ogni ruolo: per questa ragione difficilmente non farà parte della spedizione italiana a Ponferrada, della quale anzi potrebbe essere una delle primissime punte.

Foto: Pagina FB Movistar

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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