Calcio
Europa League: l’abbraccio dell’Olimpico per la passerella del Torino
Torino-Brommapojkarna, una partita quasi dal valore simbolico. I granata partono dallo 0-3 dell’andata conquistato in terra svedese: sono superiori, è palese. Basta un briciolo di attenzione e la qualificazione è al sicuro. Tre gol – in casa – sono quasi impossibili da subire da una compagine che tra le mura amiche è stata presa d’assedio dal primo all’ultimo minuto e che intorno all’ora di gioco ha pure fallito un calcio di rigore, unica luce in una partita di nulla totale per il Brommapojkarna.
Certo, l’espulsione a fine primo tempo nel match di giovedì scorso ha facilitato la sfida del Torino, ma anche prima del rigore realizzato da Larrondo – quello del vantaggio – la squadra di Giampiero Ventura aveva creato enormi pericoli alla porta svedese. Il gol, una questione di attimi, è giunto dal dischetto ma con pieno merito. E lo stesso Larrondo, destinato a rilanciarsi dopo una stagione negativa vissuta tra infortuni e l’ombra di uno scatenato Immobile, non ha perdonato nella ripresa in coppia con il fedele attaccante amato dal tecnico ex Pisa e Bari, quel Barreto realizzatore del definitivo tris.
È stato cinico, il Torino, all’andata. La condizione era ovviamente ancora lontana dal top, ma con astuzia, bravura ed esperienza i granata sono riusciti a chiudere i conti già dopo novanta minuti per evitare spiacevoli sorprese al ritorno. E qualificarsi – pardon, archiviare la qualificazione – non era così scontato: basti pensare al Palermo 2011 sconfitto dal Thun proprio nello stesso turno preliminare di Europa League. Mentalità vincente fin dall’inizio della stagione, per una competizione da onorare nonostante la partenza di Immobile ed un Cerci sempre più attratto dalle sirene di mercato.
Il Torino è una grande del calcio italiano. Nove scudetti, una finale di Coppa Uefa persa con due pareggi contro l’Ajax ad inizio anni Novanta. Poco più di quattro lustri fa, ma per molti tifosi è sembrato un secolo. Oggi è il giorno del ritorno in grande stile, dopo anni tra cadetteria e salvezze risicate e pure un fallimento. E pazienza se il sesto posto, nello scorso campionato, fu del Parma: nel calcio devono parlare i fatti. Il Toro c’è, oggi davanti al suo splendido pubblico abbraccia il ritorno in Europa in una gara dal risultato praticamente già acquisito e da non compromettere complicandosi la vita da solo. E poi testa al prossimo turno, per centrare la fase a gironi e continuare l’avventura.
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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com
Twitter: @FCaligaris
Foto da: Wikipedia