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Ginnastica, Olimpiadi Giovanili – Calo dei punteggi. 2010 da oro Mondiale, il 2014 invece…

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Ieri si è disputata la finale del concorso generale individuale alle Olimpiadi Giovanili 2014. Un applauso va ovviamente a tutte le ragazze che hanno partecipato, che sono salite sul podio e che hanno dato il meglio di loro stesse.

Un confronto, però, va fatto rispetto alla precedente edizione della massima competizione internazionale per le under 16.

 

A Singapore 2010 trionfò Viktoria Komova con un perentorio 61.250, punteggio esagerato, tre lunghezze di vantaggio su Tan Sixin e sei su Carlotta Ferlito. Si volava con 15.650 al volteggio, 15.400 alle parallele, 15.250 alla trave, 14.900 al corpo libero. Insomma un mosto.

Quel risultato non può essere paragonato alla perfezione con il 54.900 con cui Seda Tutkhalyan si è incoronata Reginetta ieri pomeriggio, visto che le due performance sono realizzate sotto codici dei punteggi differenti. Oltre sei punti di differenza, però, non si possono spiegare solo appellandosi alle modifiche effettuate alla Bibbia dell’artistica.

Semplicemente la bilancia del talento pende vistosamente dalla parte della precedente Campionessa, che poi si confermò conquistando l’argento alle Olimpiadi “vere” di Londra 2012.

Volete una statistica più attendibile? Bene con quel 61.250 Vika sarebbe diventata Campionessa del Mondo ai Mondiali immediatamente successivi dell’ottobre 2010 a Rotterdam, dove Aliya Mustafina trovò la serata magica con 61.032.

Andiamo ancora più a fondo. Komova si mise al collo l’argento a Londra 2012 con 61.973 punti, cioè sette decimi in più rispetto all’oro delle piccole. Una cresciuta graduale in due anni. Mentre ai Mondiali 2011 calò  (59.349), vincendo ancora l’argento e perdendo l’oro da Jordyn Wieber per soli 33 millesimi di punto.

 

Se Tutkhalyan si fosse presentata ai Mondiali di Anversa 2013 si sarebbe classificata solo al 14esimo posto con il punteggio odierno e anche a Nanning 2014 difficilmente potrebbe andare oltre quella piazza.

Lo stesso discorso vale per la seconda classifica. Tan Sixin, seconda a Singapore con 58.500, sarebbe stata quarta ai Mondiali 2010 se avesse potuto partecipare. Ai Mondiali 2011 fece parte della Cina che avrebbe vinto il bronzo a squadre. Seda Lopes, argento ieri a Nanjing, sarebbe stata 15esima ad Anversa 2013.

La differenza, invece, si livella con Carlotta Ferlito. Bronzo quattro anni fa con 55.350, sarebbe stata 17esima a Rotterdam 2010 con quella prestazione e a Tokyo 2011 fu 14esima (sul campo, senza fantasie da “fantaginnastica”). Ellie Downie, bronzo ieri pomeriggio, sarebbe stata 14esima ad Anversa.

 

In sostanza, possiamo affermare che alle Olimpiadi 2010 c’era una Campionessa già affermata, pur se giovanissima, e altre due ginnaste di eccellente classe, già sbocciate e poi ulteriormente sviluppatesi negli anni (Carlotta ancora meglio, visto che ha anche piazzamenti e medaglie individuali a differenza della cinese, già ritirata).

Alle Olimpiadi 2014, invece, ci sono sì buone e brave ginnaste, ma con un pizzico di classe inferiore (al momento). Un’affermazione che non vuole sminuire nessuna atleta e che è testimoniata anche dai valori dei D Score, delle difficoltà presentate sui vari attrezzi che sono inferiori a quelle del 2010.

 

Questo, però, è causato anche da un regolamento assolutamente sbagliato e che lascia perplessi. Una competizione giovanile a cadenza quadriennale non ha molto senso. Le classi 1996, 1997, 1998 non hanno mai potuto partecipare a questa manifestazione perché non c’è stata un’edizione di mezzo. E sappiamo benissimo quali grandi Campionesse sono nate in quelle annate.

Le ragazze del 2000, che sono juniores nella stagione in corso, non hanno avuto diritto a qualificarsi per Nanjing perché solo le 1999 potevano iscriversi (saranno forse meno giovanili le ginnaste nate nel 2000?).

Riteniamo che sia un evento che non valuti correttamente il valore delle giovani ginnaste in giro per il Pianeta. Anche, perché, pensateci, è assente Angelina Melnikova che ha sconfitto Tutkhalyan, Jurca e compagnia solo tre mesi fa agli Europei.

Senza dimenticarci mai che mancano le statunitensi e per scelta tecnica: Martha Karolyi ha preferito mantenere le sue ragazze in Patria per far loro disputare il Campionato Nazionale, ritenuto più valido a livello tecnico (e nella notte vedremo sicuramente punteggi più elevati rispetto a quelli di Nanjing) e con una concorrenza molto più ampia (e così sarà).

D’altronde quattro anni fa era assente Gabby Douglas. Già, lo Scoiattolo volante che avrebbe poi vinto le Olimpiadi vere.

Queste valutazione, tra l’altro, sono estendibili a tutti gli altri sport presenti alle Olimpiadi Giovanili. Qui ho circoscritto alla ginnastica artistica, ma ad atletica e nuoto (giusto per citare gli altri due sport più importanti a cinque cerchi) il discorso non cambia di molto.

 

(Ricordo sempre che la ginnastica non si deve mai esimere dalle analisi di punteggi, numeri e statistiche. Sono la base dello sport. Lo si fa per tutte le altre discipline…

Sappiamo benissimo che le giurie sono diverse da gara a gara, che ogni competizione fa storia a sé. Vero. Ma ci sono dei punteggi e sono loro a dettare leggere. Sempre e comunque.

Quando si realizzano queste analisi non si vuole sminuire nessun atleta in gara, ma semplicemente valutare più da vicino utilizzando il metro principale di qualsiasi sport: il risultato)

 

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