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Artistica
Ginnastica, P&G Championship – La grande notte: USA sugli scudi, Biles per il Record, sestetto Mondiale
Stanotte. Questa notte. Sarà la grande notte. Giusto per fare un salto in uno dei classici della cinematografia mondiale.
Per la ginnastica artistica è uno dei momenti più sentiti dell’anno: Campionati Nazionali Statunitensi (ribattezzati P&G Championship grazie allo sponsor).
Dalle ore 01.45 (ora italiana, diretta streaming su Olimpiazzurra per qualche temerario delle ore piccole) si svolgerà a Pittsburgh la prima parte della massima manifestazione a stelle e strisce.
Una rotazione completa di gara, quattro attrezzi e quattro esercizi per tutte le ragazze in gara. Sarà, però, solo un assaggio, il primo atto. Tra due giorni esatti, infatti, tutte le atlete saranno richiamate in pedana per il secondo e ultimo giorno di competizione: un’altra rotazione, altri quattro esercizi. La somma di tutti gli otto punteggi stilerà la classifica finale e deciderà quale sarà la nuova Reginetta d’America. Simone Biles difende il titolo conquistato nel 2013, il primo passo che la portò poi all’incoronazione di Anversa.
Proprio la Campionessa del Mondo è attesa dall’ennesimo show. Dopo il prepotente 61.800 con cui ha dominato gli US Classic tre settimane fa, sfondando per la prima volta il numero dei 61 punti da quando è in vigore il nuovo codice dei punteggi, Simone ha più volte dichiarato di non essere ancora al top della forma, di avere ampi margini di miglioramento e che per il momento ha come obiettivo “solo” di riconfermarsi sul tetto del Pianeta.
La sensazione (e la speranza) è che possa spingersi ulteriormente oltre i limiti dell’ultima recita, anche se quello sbalorditivo corpo libero da 15.8 sembra essere davvero inarrivabile. In prova podio ha già sbalordito, esibendo un Amanar al volteggio ancora più alto di quanto siamo abituati a vedere in gara.
A contrastarla ci sarà come sempre Kyla Ross, vicecampionessa del Mondo e olimpica di Londra 2012, ma che dagli US Classic 2013 non è mai più riuscita a sconfiggere la Biles. Punterà molto sulla sua pulizia d’esecuzione, sulla sua enorme sicurezza e sulle sue parallele, anche se ormai i D Score esagerati dell’avversaria sono incontenibili utilizzando solo questa strategia.
I P&G Championship saranno fondamentali anche per la composizione del sestetto che vestirà i body stelle e strisce ai Mondiali di Nanning (3-12 ottobre). Martha Karolyi sta perdendo i pezzi a furia di ritiri (come Elizabeth Price) e infortuni (in primis McKayla Maroney). Nelle ultime ore ha dovuto rinunciare anche a Ernst, Priessman, Baumann e alla Gowey, ko durante la prova podio di ieri sera e portata fuori a braccio da mister Chow. Sarebbe emergenza… Se non avesse una Nazionale in cui trovare ginnaste da 56-57 punti è facile come bere un bicchier d’acqua.
Brenna Dowell sembra poter essere la numero 3 della formazione iridata e riscatterebbe così il ruolo di riserva dello scorso anno. In un’intervista pubblicata ieri ha addirittura affermato che ha in tasca un esercizio da 6.8 di D Score alle parallele e soprattutto un Amanar davvero favoloso. Ha già dichiarato che a Pittsburgh si esibirà solo sugli staggi.
MyKayla Skinner è molto accreditata e coronerebbe un lungo inseguimento, meritandosi un posto a furia di elementi impossibili. Deve però dare prova di affidabilità e consistenza. Martha glielo ha esplicitamente chiesto e, in sostanza, non potrà presentare quel folle corpo libero da 6.8 che ha più volte paventato. Tra le favorite per il terzo gradino del podio.
Maggie Nichols porta in dote delle eccellenti parallele asimmetriche, ma deve mostrare continuità: sarà la volta buona?
Tutti stanno aspettando la prova di Ashton Locklear: da sconosciuta assoluta aveva stampato un fenomenale 15.7 sugli staggi (6.6 le difficoltà) agli US Classic, miglior prestazione mondiale stagionale. Da quel momento è sotto l’occhio del ciclone. Riuscirà a soddisfare le attese con tutti i riflettori puntati su di lei?
Punti interrogativi su Madison Kocian e Nica Hults, che dovrebbe gareggiare solo alle parallele.
Ricordiamo l’assenza tra le juniores del fenomeno Bailie Key che ha preferito salvaguardare al meglio il suo braccio dando definitivamente l’addio alla categoria under 16: la rivedremo l’anno prossimo tra le seniores. Tra le piccole grande attenzione a Nia Dennis e a Jordan Chiles, 13enne trionfatrice a sorpresa agli ultimi US Classic.
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