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Golf
Golf | Open d’Italia, -3: alla scoperta del Circolo Golf Torino
Il Circolo Golf Torino e l’Open d’Italia ancora insieme, per il secondo anno consecutivo. Situato in uno dei più apprezzabili parchi piemontesi, La Mandria, la storia del circolo inizia nel 1920, ma solo nel 1956 le nove buche iniziali vengono ampliate fino alle attuali 18, grazie all’intervento dell’architetto inglese John Morrison, diventate poi 36 negli anni successivi. Un club che deve molto della sua popolarità ai suoi due figli prediletti, alle due gemme prodotte e sgrezzate proprio tra quei green: Edoardo e Francesco Molinari. L’ascesa dei fratelli d’oro del golf italiano, infatti, è cominciata nella natura incontaminata del “Torino”, dove entrambi hanno tirato i primi colpi della loro splendida carriera, fruttata al palmares del circolo torinese ben due Ryder Cup (2010 e 2012), una World Cup (2009) e cinque tornei dell’European Tour, tra cui un World Golf Championship. Tutto troppo facile con due fenomeni così, verrebbe da dire.
Dopo l’operazione alla mano dello scorso anno a cui si sottopose Edoardo, questa volta entrambi i fratelli disputeranno il torneo di casa, naturalmente con l’obiettivo decisamente poco nascosto di trionfare di fronte al proprio pubblico. Dodo per il prestigio, Chicco anche per la Ryder Cup. Un sogno ancora vivido nella testa del minore dei fratelli, anche perché il campo si presta alle sue caratteristiche, in quanto molto tecnico e con diverse buche da circoletto rosso, che ne fanno un campo decisamente più insidioso rispetto a I Roveri. Non mancano le buche in cui attaccare diventa quasi una formalità, ma risulterà fondamentale la gestione di ogni round nell’alternare colpi d'”attacco” e di “difesa”. In particolare, potrebbero impensierire il field la buca 3 (Par 4 di 412 yarde), la 6 (Par 4 di 466 yarde), tra le più difficili in assoluto, i Par 3 della 8 (195) e della 16 (220) e il Par 4 (465) della 17.
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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com
Foto: 1golf.eu