Judo, Mondiali 2014 – Ganbat e Kondo sul tetto del mondo

Prima giornata di medaglie ai Mondiali di judo 2014. Dopo le eliminatorie della mattina, infatti, si sono tenute le finali per l’assegnazione delle medaglie nelle categorie di peso più basse, la 48 kg femminile e la 60 kg maschile.

Tra le ragazze, si è imposta la diciannovenne giapponese Ami Kondo. Rivelatasi lo scorso novembre con la vittoria al Grand Slam di Tokyo, la nipponica ha ottenuto il suo pass iridato approfittando anche degli infortuni di Haruna Asami, oro iridato nel 2010 e nel 2011, ma ha saputo mantenere alta la bandiera del Sol Levante. Che la giapponese fosse una pretendente al titolo, lo si è capito agli ottavi di finale, quando ha eliminato la campionessa in carica Urantsetseg Munkhbat per ippon. In finale, invece, ha faticato più del previsto per imporsi sulla sorprendente argentina Paula Pareto, battuta solamente grazie al numero di shido assegnati dall’arbitro. Se Kondo diventa così una delle più giovani campionesse mondiali di sempre, divenendo la diciottesima medagliata d’oro Under 20 della storia, Pareto ha offerto all’Argentina la sua terza medaglia iridata di tutti i tempi, anche se il miglior risultato resta l’oro conquistato nel 2003 da Daniela Krukower.

Sul terzo gradino del podio è salita un’altra judoka classe 1995, la francese Amandine Buchard, che già si era messa in luce agli Europei di Montpellier, ottenendo la medaglia d’argento. Buchard è stata l’unica rappresentante del cosiddetto “vecchio continente” a salire sul podio, essendosi classificata terza insieme alla cubana Maria Celia Laborde, che invece è stata l’unica delle otto teste di serie a raggiungere la zona medaglie. Se la campionessa in carica è stata eliminata da Kondo, infatti, Amandine Buchard aveva sconfitto al primo turno la campionessa olimpica Sarah Menezes, mentre Pareto ha eliminato la numero tre del seeding, Taciana Lima (Guinea-Bissau).

Ricordiamo anche che in questa categoria era presente l’azzurra Valentina Moscatt, numero sei del tabellone. Valentina ha esordito bene, dominando l’incontro con la malgascia Asaramanitra Ratiarison, superata grazie ad un ippon su osaekomi. I problemi sono arrivati però agli ottavi di finale, dove è stata eliminata dalla cubana Dayaris Mestre Álvarez per via dei tre shido assegnati dall’arbitro all’azzurra. La caraibica si sarebbe poi classificata quinta, battuta nella finale per il bronzo dalla connazionale Laborde.

Nella categoria 60 kg maschile sono stati i primi quattro judoka del ranking mondiale ad occupare il podio, ma non nell’ordine che ci si poteva aspettare. Il nuovo campione iridato è infatti il ventisettenne mongolo Boldbaatar Ganbat, vincitore quest’anno del Grand Slam di Parigi. In una finale molto tattica, Ganbat ha battuto il padrone di casa Beslan Mudranov grazie ai due shido attribuiti dall’arbitro al russo. Mudranov regala comunque la prima medaglia alla sua squadra, ottenendo l’argento olimpico dopo il titolo europeo, ma non riesce a riportare la bandiera russa sul gradino più alto del podio dopo le zero medaglie d’oro di Rio 2013.

Il campione uscente e favorito della vigilia, il giapponese Naohisa Takato, si è invece dovuto accontentare del bronzo, in una giornata non proprio fortunata. Nel primo incontro, che lo vedeva opposto al bulgaro Yanislav Gerchev, il nipponico ha subito un duro colpo al volto, perdendo un dente, fatto che gli avrebbe poi creato problemi anche negli incontri successivi. In semifinale, invece, dove incontrava il padrone di casa Mudranov, l’arbitraggio non gli è stato molto amico, modificando più volte i punteggi da lui ottenuti al ribasso. Con lui, è salito sul terzo gradino del podio il numero due mondiale, il georgiano Amiran Papinashvili, già argento agli Europei di Montpellier, dove non era riuscito a difendere il suo titolo proprio contro Mudranov.

Domani sono in programma le competizioni delle categorie 52 kg femminile, con Odette Giuffrida, e 66 kg maschile, con Elio Verde.

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Immagine: IJF

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