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Mondiali softball 2014: una buona Italia, ma che rimpianto

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I Mondiali di softball del 2014 vanno in archivio con il secondo trionfo consecutivo del Giappone, che bissa così quanto fatto a Whitehorse, in Canada, due anni fa. L’Italia, invece, ha alzato bandiera bianca nel girone eliminatorio: l’obiettivo era chiaramente quello di superare questa fase, pur con la consapevolezza che si sarebbe trattata di un’impresa molto ardua.

D’altronde il girone delle azzurre appariva leggermente più difficile rispetto al gruppo A, come testimonia il fatto che ben due selezioni, ovvero USA ed Australia, abbiano chiuso sul podio della rassegna iridata. Tuttavia, si era già ben consapevoli che non sarebbero state le sfide con americane e Aussie a decretare il destino tricolore, bensì gli scontri diretti con Repubblica Dominicana, Olanda e Taipei Cinese/Taiwan: la vittoria contro le imprevedibile caraibiche aveva indotto all’ottimismo, ma poi le padroni di casa avevano avuto la meglio con un nitido 8-1 che, in un certo senso, era servito anche a rafforzarne la supremazia continentale. Sulla sfida decisiva con Taiwan, un vero dentro-fuori, prevale l’amarezza sull’orgoglio di aver combattuto sino al primo inning supplementare prima di perdere di misura: troppe occasioni fallite in attacco hanno vanificato l’eccellente lavoro della difesa e in particoalre di una Greta Cecchetti che è davvero tra le migliori lanciatrici al mondo.

Il futuro azzurro, comunque, lascia ben sperare: la selezione juniores ha dato importanti segnali nel torneo continentale, e anzi, a posteriori, sarebbe stato lecito aspettarsi un maggior coinvolgimento delle azzurrine nella lista iridata diramata da Marina Centrone. In particolare, atlete come Marta Gasparotto ed Elisa Cecchetti apparivano pronte per partecipare alla rassegna mondiale, ma la manager azzurra ha preferito scegliere altrimenti. In ogni caso, pur con il rimpianto per essere arrivati davvero ad una minima distanza dall’obiettivo, quanto fatto vedere in questo Mondiale testimonia che il softball, sport troppo spesso ignorato in Italia, continua ad essere una garanzia di buone prestazioni per i nostri colori. 

foto: MG Oldmanagency

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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