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Ciclismo

MTB: una stagione sottotono per l’Italia

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Nel 2013, l’Italia chiuse la Coppa del Mondo di MTB-specialità cross country con tre vittorie e dodici podi complessivi, tenendo presente anche le categorie under 23 e junior; quest’anno, ad un solo evento dalla fine, lo score azzurro si limita ad una vittoria e quattro podi totali, peraltro tutti provenienti dal settore femminile.

Pur dovendo aggiungere che il circuito quest’anno si è districato su quattro continenti e questo da un lato ha fatto sì che le gare junior disputate fossero solamente due (Nove Mesto e Albstadt) e dall’altro, per ragione economiche e logistiche, ha spesso ridotto quantitativamente al minimo la partecipazione dei nostri atleti, il provvisorio bilancio tricolore non è certo positivo. A questo bisogna aggiungere l’unico bronzo conquistato ai Campionati Europei a fronte delle quattro medaglie dell’anno precedente: dunque il 2014 dei nostri specialisti del cross-country non è certo positivo, sinora.

E pensare che, ad esempio, Eva Lechner aveva iniziato alla grande imponendosi a Cairns nella seconda tappa; al netto di quel successo, la campionessa di Appiano sulla Strada del Vino non ha più conquistato nemmeno un piazzamento nella top ten, mentre alle sue spalle la sola Serena Calvetti ha mostrato segnali di crescita con costanti risultati attorno alla ventesima posizione. Dalla categoria under 23 femminile arriva tuttavia il segnale migliore grazie alle prestazioni di Lisa Rabensteiner: tre volte sul podio su cinque gare disputato, di pochissimo fuori dalla zona medaglie agli Europei, l’altoatesina rappresenta un interessantissimo prospetto per il nostro futuro al pari di Greta Weithaler e Chiara Teocchi, sempre protagoniste negli appuntamenti riservati alla categoria junior (la bergamasca, ora impegnata a Nanjing, è una vera “polivalente” del ciclismo con ottimi risultati anche nel ciclocross e su strada).

Il cielo è più nero se si guarda al settore maschile. Tra gli élite, il risultato migliore è sinora il nono posto di Andrea Tiberi a Nove Mesto, con il ventinovenne di Oulx che è sicuramente cresciuto rispetto alla stagione precedente; è mancato, tuttavia, Marco Aurelio Fontana, mai competitivo per le prime posizioni seppur con timidi segnali di crescita nelle ultime uscite quando si è quantomeno riaffacciato alla top 15. Né si può pensare che il cross country maschile possa reggersi sulle giovani spalle di Gerhard Kerschbaumer, spesso, appunto, il più giovane tra gli atleti al via e comunque capace di mettere assieme, nella prima stagione completa in categoria, una buona quantità di piazzamenti. Dietro di loro, negli under 23 bisogna dare il tempo necessario a Gioele Bertolini: pluricampione della categoria junior, il valtellinese classe 1995 è, anche in questo caso, spesso il più giovane al via nelle gare di questo livello e dunque era in un certo senso preventivabile un’annata di apprendistato. 

Per tirare le somme sul 2014 delle “ruote grasse” azzurre, comunque, bisognerà attendere sia l’ultima tappa di CdM in programma a Meribel il 24 agosto, sia i Campionati del Mondo che la Norvegia ospiterà dal 2 al 7 settembre.

foto: Michele Mondini

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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