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Nuoto, Europei 2014: le pagelle degli azzurri. D’Arrigo convince, Galizi e Leonardi sorprendono

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BERLINO – Un argento e due bronzi. L’Italia batte il colpo nella prima giornata di nuoto in corsia agli Europei di Berlino: il talento di Andrea Mitchell D’Arrigo convince sempre di più, poi ci pensano le staffette 4×100 stile libero a conquistare due terzi posti importanti soprattutto per i tempi. Bene il delfino veloce, con Silvia Di Pietro e Piero Codia in finale, meno i ranisti. Quinta piazza, invece, nel team event di tuffi: due sbavature fatali, ma un Michele Benedetti in grande forma nel suo esercizio di punta.

 

Andrea Mitchell D’Arrigo, 9: argento nei 400 stile libero in 3’46”91, esce alla distanza come di consueto ma non riesce a rimontare il gap dal serbo Velimir Stjepanovic, autore di una folle gara d’attacco premiata con l’oro continentale. Le polemiche dei giorni scorsi sono alle spalle: il talento azzurro classe 1995 è pronto per un Europeo da protagonista. E domani iniziano i 200.

Gabriele Detti, 6.5: è di legno nella distanza meno amata, buon risultato in vista dei “suoi” 800 stile libero. Anche il livornese è spiazzato dalla partenza a razzo del vincitore serbo: l’azzurro prova la rimonta ma non riesce ad anticipare il britannico Jay Lelliot nella corsa al bronzo.

Silvia Di Pietro, 7: in finale nei 50 farfalla toccando in 25”90, quinto posto momentaneo. Purtroppo, però, sarà difficile migliorarsi domani: troppo superiori nella velocità pure le altre quattro. Ma l’azzurrina c’è, confermando i progressi dell’ultima stagione.

Luca Mencarini, 7: 54”76 in semifinale, è terzo ma molto staccato dai primi due. Vola in finale con il sesto tempo, prestazione positiva in attesa degli amati 200 dorso.

Christopher Ciccarese, 5.5: tocca in 54”96 e si arrende in semifinale nei 100 dorso. Avrà ancora i 200, ma le sensazioni non sono positive. Esordiente in nazionale, può avergli giocato un brutto scherzo la tensione.

Matteo Rivolta, 4.5: ancora deludente, seppur non nella sua gara. La semifinale dei 50 farfalla era ampiamente alla portata, invece il lombardo esce di scena già in mattinata. Brutto segnale in vista dei 100.

Niccolò Bonacchi, 5: eliminato subito nella distanza più amata, passaggio a vuoto che servirà come esperienza per il futuro al 20enne azzurro.

4×100 sl maschile, 7: il bronzo è il minimo, per i quattro ottimi velocisti che l’Italia si ritrova. Tra grandi prestazioni – Luca Leonardi in primis, convincente in mattinata e sorprendente in finale – e qualche errore di troppo (Marco Orsi e una subacquea oltremodo prolungata), c’è comunque un bronzo che vale. Adesso aspettiamo i botti anche nell’individuale, con velato ottimismo ma senza abbassare la guardia.

4×100 sl femminile, 8: dall’amarezza per il legno alla gioia per il bronzo, tutto in pochi secondi. La Danimarca domina la gara, vince ma viene squalificata: le azzurre, trascinate da Federica Pellegrini e da Erika Ferraioli, ottengono un fantastico podio non così scontato alla vigilia. Ma a brillare è soprattutto il tempo: nuovo record italiano, la velocità femminile finalmente si muove.

Carlotta Zofkova, 6.5: in finale con l’ultimo tempo disponibile nei 200 dorso, ma lei è una velocista. Semifinale dunque positiva, in attesa delle sue gare.

Stefania Pirozzi, 6.5: quinta in 4’39”51 nei 400 misti, sufficienza piena nella prima delle quattro gare individuali cui è chiamata a partecipare.

Mattia Pesce, 6: out dalla finale per un maledetto centesimo, paga un lotto di ranisti forte forse più delle aspettative. Rimangono i 50, dove si può riscattare soprattutto Andrea Toniato (5.5).

Michele Benedetti e Noemi Batki, 6.5: avvio senza infamia e senza lode, con il quinto posto nel team event dietro alle tre potenze dei tuffi europei e alla Francia lanciata da Matthieu Rosset. “Buon allenamento“, commenta Michele nel post gara: attendiamo i botti nell’individuale. La medaglia sfuma per due sbavature nella prima rotazione libera: il triplo e mezzo rovesciato (dd 3.5) del romano ottiene solo la sufficienza, il triplo e mezzo avanti della triestina non tiene il passo delle coppie di testa. Con un doppio 63 gli azzurri perdono i punti necessari per salire sul podio, ma a lasciare grande ottimismo è il doppio e mezzo avanti con due avvitamenti finale di Benedetti, ben 81.60 punti.

 

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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Facebook D’Arrigo

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