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Nuoto
Nuoto: Gregorio Paltrinieri, tra vasca e acque libere
È un 2014 importante per Gregorio Paltrinieri. Il talento del nuoto italiano, reduce dal bronzo mondiale di Barcellona 2013 nei 1500 sl, ha duellato per tutta la stagione con l’amico di sempre Gabriele Detti nelle gare nazionali, aggiudicandosi la distanza più lunga e perdendo negli 800 in cui il livornese ha siglato il nuovo record europeo. Adesso però arriva il bello, il momento decisivo dopo la mezza delusione degli Europei in vasca corta di Herning. A Berlino l’oro nella gara amata può e deve essere la priorità.
Resta da risolvere il difficile rapporto con le virate, che spesso lo hanno privato di grandi risultati in campo internazionale, ma il talento dell’emiliano è indiscutibile. A 20 anni, ma con già la maturità di un veterano, la competizione continentale può lanciarlo definitivamente tra i grandi del nuoto in vista del biennio olimpico. Kazan 2015 prima, Rio 2016 poi: la strada è segnata e l’Italia spera con grande fiducia in uno dei migliori allievi di Stefano Morini.
Il percorso, tuttavia, potrebbe essere ricco di sorprese. Paltrinieri è giovane, spensierato e sempre sorridente: un ragazzo che ama le sfide e che dunque pensa in cuor suo anche alle acque libere. I presupposti per far bene ci sono tutti: niente virate, avversari alla portata e predisposizione naturale per le lunghe distanze senza dubbio eccelsa. Il passo dai 1500 metri alla 5 o 10 chilometri non è tanto lungo come si pensa e in futuro l’ipotesi nuoto di fondo non va affatto scartata.
“Al momento non ci penso”, ha sempre ripetuto Paltrinieri a chi gli chiedeva lumi su una possibile trasformazione nell’erede dei grandi maestri del fondo azzurro. Intanto, però, pochi giorni prima degli Assoluti invernali di Riccione nuotava in vasca il record italiano della 5 chilometri indoor con una facilità sorprendente. E con le virate. A Berlino Greg si limiterà ai soliti 1500 e 800, in futuro chissà. La coesistenza tra i due sport non pare semplice, ma serve provare perché le qualità strabordano. E non è detto che la vox populi non possa divenire anche vox dei.
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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com
Twitter: @FCaligaris
Foto da: Facebook Gregorio Paltrinieri