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Olimpiadi Nanjing 2014: una bella Italia, ma si può fare ancora meglio

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Sette ori, otto argenti e sei bronzi, per un totale di ventuno medaglie, costituiscono il bottino dell’Italia alle Olimpiadi giovanili di Nanjing 2014. Un risultato che migliora quello ottenuto quattro anni fa a Singapore, quando i podi furono diciannove ed i titoli cinque, di cui tre provenienti dalla sola scherma.

Prendendo in considerazione questi dati numerici, il bilancio azzurro non può che essere positivo, e per molti aspetti lo è: l’atletica, ad esempio, ha fornito tre medaglie, probabilmente più di quelle previste delle attese di molti, così come ottimi risultati sono arrivati dal ciclismo e dal golf. Da sottolineare è soprattutto il maggior numero di sport differenti che hanno fornito medaglie all’Italia, rispetto alla sola scherma che l’aveva fatta da padrona a Singapore.

Le note meno positive, però, arrivano proprio dalla scherma, dove l’Italia non è andata oltre i due argenti individuali di Eleonora De Marchi e Chiara Crovari, un risultato che contrasta sia con le prestazioni nelle altre competizioni giovanili che con i tre ori e due argenti dell’ultima edizione. Da questo punto di vista, la scherma è stata sostituita dal nuoto, che ha offerto il maggior numero di medaglie all’Italia, anche se a molti non è andato giù il mancato oro nei 50 metri dorso per Simone Sabbioni, anche se per compensare aveva già ottenuto il massimo risultato nella distanza doppia.

Con le sue tre medaglie, anche la boxe ha ottenuto un ottimo bottino, anche se restano le note negative della sconfitta prematura di Monica Floridia e della finale persa da Irma Testa, probabilmente non solo per colpa sua, ma anche delle attenzioni dei giudici per l’atleta di casa.

Iosra Abdelaziz ha tenuto alta la bandiera italiana nella ginnastica, che comunque è apparsa in calo sia dal punto di vista delle medaglie (a Singapore furono quattro, di cui tre conquistate da Carlotta Ferlito) che dei punteggi. Sfortuna invece nel judo, dove un infortunio al braccio non ha permesso ad Elios Manzi di esprimere al meglio il suo potenziale.

Altri azzurri hanno ottenuto buoni risultati nelle prove a squadre miste che hanno caratterizzato la competizione, prestazioni che certamente rappresentano belle soddisfazioni per i protagonisti e che dimostrano le loro qualità, anche se non apportano metalli al medagliere italiano.

Ad ogni modo, questi risultati non devono distogliere l’attenzione dalla necessità di investire maggiormente nello sport giovanile, che in Italia si trova in uno stato agonizzante per quanto riguarda molte discipline. La fortuna sta, oltre che nel talento, nella passione di atleti e tecnici che, nonostante tutto, continuano a perseverare portando i colori azzurri sui podi internazionali.

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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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