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Pattinaggio Artistico

Pattinaggio Artistico, Grand Prix juniores: i risultati di Courchevel

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A Courchevel in Francia si è svolto lo scorso week-end il primo Grand Prix juniores, che ha aperto ufficialmente la nuova stagione di pattinaggio artistico.

Come da pronostico tra le donne si è posizionata sul primo gradino del podio l’indiscussa campionessa Evgenia Mendveva, già bronzo alla finale di Grand Prix juniores nel 2013: la giovanissima russa ha raggiunto un livello tecnico di grande prestigio e già rappresenta una certezza nel futuro di questa nazione. Per lei il punteggio totale di 179.55, grazie alle combinazioni di grande valore, come triplo flip-triplo toeloop. Secondo posto per la giapponese Rin Nitaya con 158.76, anche lei autrice di un buon programma lungo. Invece con 148.08  la nuova leva americana, Amber Glenn, fresca campionessa nazionale juniores ha conquistato il bronzo: la pattinatrice statunitense ha commesso diverse imprecisioni nel libero, tra cui una caduta sul triplo loop finale. Sara Casella, unica azzurra in gara, si è classificata in tredicesima posizione con 102.07, a causa di alcuni errori sul triplo lutz in entrambi i segmenti di gara: potrà rifarsi sicuramente nelle prossime competizioni.

Vittoria nella gara maschile per il coreano del sud June Hyoung Lee con 203.81: il campione asiatico ha saputo presentare elementi tecnici solidi, tra cui un buon triplo axel.  Argento per Sota Yamamoto con 195.80: il giapponese è risalito di una posizione rispetto al corto. Terzo posto invece per il russo Alexander Samarin con 179.16. Giorgio Settembrini ha ottenuto un’undicesima  posizione con 140.85: l’atleta italiano non ha realizzato uno short perfettamente pulito, mentre è migliorato nel libero.

Non era presente nessuna coppia di danza italiana. Il podio era composto dai russi Alla Loboda e Pavel Drozd con 132.44, che erano secondi nel corto,  dai canadesi Madeline Edwards e Zhao Kai Pang, bronzo ai Mondiali juniores, e dall’altra coppia ex sovietica formata da Anastasia Shpilevaya e Grigory Smirnov.

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eleonora.baroni@olimpiazzurra.com

Foto: Profilo FB Evgenya Medvedeva

 

1 Commento

1 Commento

  1. alebi

    29 Agosto 2014 at 10:08

    La Medvedeva diventa ogni anno più gradevole. Ho sempre preferito la Sakhanovich (tra le pattinatrici del ’99 -2000) ma già allo scorso mondiale junior Evgenia mi aveva colpita positivamente. Poi adesso le due, che sono molto amiche, si allenano pure assieme (con la Tutberidze! Il meglio che c’è ora in Russia), di sicuro cresceranno ancora di più.

    Certo che già dalla prima tappa junior si sono visti gli effetti devastanti delle nuove regole ISU. Il pannello tecnico avrà in mano il potere di ridurre il base value di flip/lutz per wrong edge e questa sarà una mazzata per moltissime pattinatrici (tra le russe, andando a memoria, mi sembra che solo la Tutkamisheva sia pulita sui fili). Insomma, la scelta dei giudici potrebbe anche essere decisiva per le medaglie, secondo me forse era meglio se si puntava solo ad una più decisa riduzione del GOE invece che del valore base del salto.

    Poi non si potranno replicare più nemmeno troppi salti doppi, pena l’annullamento dell’elemento (come è già successo anche a questa prima tappa) e questo diventerà disastroso per chi incappa nella giornata no dove i tripli non ne vogliono sapere di venire. Insomma l’ISU sta complicando terribilmente uno sport già di difficile lettura per gli spettatori “casuali” e questo non giova tanto a questo meraviglioso sport. Da una parte concordo che si debba valorizzare chi è bravo tecnicamente ma con queste regole non si valorizza chi è bravo, piuttosto si penalizza sempre più chi commette errori. Non vorrei che si finisse con una regressione generale del contenuto tecnico dei salti. Poi il pattinaggio non è assolutamente solo tecnica, ma su tutti gli altri aspetti (i components per intenderci) non si è fatto molto.

    Intanto la Sakhanovich a Lubiana ha risposto con un ottimo 66.58 ma mi sembra strano non abbia preso nessuna chiamata di filo (dal protocollo sembra che il pannello tecnico dello short program sia stato in generale più permissivo), ma devo ancora vedere l’esercizio perciò per ora rimane il beneficio del dubbio 🙂

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