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Rugby Championship, numeri e statistiche dopo la seconda giornata

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Primo giro di boa per il Rugby Championship, al termine delle due giornate iniziali, e prime indicazioni rilevanti su quel che sarà del torneo dal tasso tecnico più elevato al mondo. Dagli All Blacks apparentemente in grado di sotterrare chiunque se in giornata, ad un’Australia ancora con evidenti lacune, passando per un’Argentina sorprendentemente brillante e quantomai in gara, per arrivare ad un Sudafrica tutt’altro che convincente e lontano da quello ammirato lo scorso anno, ma primo in solitaria in classifica. Ecco le statistiche più interessanti dopo i primi due turni.

Le difficoltà degli Springboks vengono evidenziate in particolare dalla percentuale di mischie vinte con introduzione a favore, la più bassa del lotto con appena il 69%. Guida la graduatoria la Nuova Zelanda con il 91%, nonostante un’assenza pesante come quella di Tony Woodcock. I Boks riprendono vigore, però, nella speciale classifica delle touche, che guidano con il 90,3% di successo, mentre non hanno trovato ancora la giusta quadratura del cerchio in rimessa laterale i Wallabies, ultimi con il 78%. La sterilità dell’attacco sudafricano, invece, viene messa in risalto dalle ultime posizioni nella classifica dei palloni portati (carries), solo 144 contro i 221 dell’Australia, e dei metri percorsi, 596 contro i 745 degli All Blacks. Netto il distacco dei Boks anche alla voce ‘difensori battuti’, 22, mentre Pumas e Wallabies si collocano in vetta con 31, e in tema di offload: appena 10 quelli riusciti a Steyn&co., doppiati dalle proprie compagne di avventura. A destare le maggiori curiosità, però, è inevitabilmente la statistica riguardante i cartellini gialli, che vedono dominare gli All Blacks con ben quattro sin bin in due gare.

Individualmente, non ci si sorprende nel constatare la presenza di Israel Folau e Willie Le Roux in testa a ben quattro classifiche. A farla da padrone è l’australiano, primo nella graduatoria dei difensori battuti (9), nei metri percorsi (192) e negli offload (4), primato, quest’ultimo, condiviso proprio con l’estremo sudafricano, a sua volta primo insieme all’australiano James Slipper per numero di palloni portati (24). In due, però, finora hanno segnato soltanto una meta, quella (inutile) marcata da Folau sabato ad Auckland. Dominio All Blacks, con una punta albiceleste, per quanto riguarda i break creati, che vedono al comando Ben Smith, Aaron Smith e Julian Savea a quota 3, insieme a Nicolas Sanchez. Si erge già a maestro delle touche il giovane Springbok Lodewyk de Jager (classe ’92), leader delle rimesse laterali portate a terra con 11. Tutta nera anche la classifica dei migliori placcatori: il primo, manco a dirlo, è Richie McCaw con 29, seguito da Sam Whitelock, Kieran Read e Brodie Retallick. La larga vittoria nel secondo match contro l’Australia, invece, ha consentito ad Aaron Cruden di prendere il largo nella classifica dei top-scorer, con 31 punti realizzati.

Le classifiche complete

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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