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Rugby, Francia 2014: il Mondiale che ha svelato l’universo femminile

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Sono passati già quattro giorni dalla finale fra Inghilterra e Canada eppure l’eco di un’evento che potrebbe aver cambiato definitivamente i destini del gioco è ancora nell’aria.

Di cosa stiamo parlando? Del Mondiale femminile di rugby disputatosi in Francia dall’1 al 17 agosto scorso.

Un’edizione iridata senza precedenti: per risultati sul campo, con le All Blacks pluricampionesse uscenti eliminate addirittura nella prima fase e la vittoria finale dell’Inghilterra, e soprattutto per il numero di appassionati ovali (e non solo) che ha seguito le partite di questa World Cup.

Come apprendiamo dalla pagina specializzata “Ladies Rugby Club”, la media di spettatori in streaming è stata registrata in circa 200.000 spettatori a partita ed addirittura in Francia, paese organizzatore della kermesse,  la giornata conclusiva, nella sede dello stadio Jean Bouin di Parigi, è stata seguita da 2.358.025 spettatori su France4, con il raggiungimento massimo di 2.934.611 spettatori durante la finale per il 3° posto proprio fra le padrone di casa e l’Irlanda.

Probabilmente quindi, come per l’edizione 2007 del Mondiale maschile, i transalpini come nessuno al mondo sanno promuovere in modo unico qualsiasi evento ospitino e la strada tracciata segnerà inevitabilmente uno spartiacque fra quello che è stato e quello che sarà, come ha confermato  il presidente IRB Bernard Lapasset esclamando: “Adesso non si può più tornare indietro!”

La nazionale italiana purtroppo non era presente all’evento, peraltro con grande rammarico dopo lo spareggio perso l’anno scorso con la Spagna e le ottime cose fatte vedere all’ultimo 6 Nazioni, ma in futuro è chiaro che bisognerà investire ulteriori risorse per andare ad abbracciare un movimento troppo spesso “Figlio di un Dio minore”.

Mentre l’Inghilterra, potendo ospitare i Mondiali maschili del 2015 in casa, sogna una storica doppietta iridata.

 

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michele.cassano@olimpiazzurra.com

 

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