Under 21: la squadra c’è, ma per la Serbia serve intensità

Un ko meritato che non va trascurato sulla via che porta a Pescara. Il 5 settembre, infatti, l’under 21 italiana si giocherà contro la Serbia l’accesso ai play-off degli Europei 2015 e sarà costretta a vincere – e a bissare i tre punti qualche giorno dopo contro il più abbordabile Cipro – per non uscire di scena prematuramente. Nell’amichevole di metà agosto con la Romania, però, è arrivata una sconfitta per 2-1 che ha palesato tutti i limiti di condizione di una rosa talentuosa ma ancora lontana dal top della forma.

Con diciotto giocatori di Serie A tra i convocati (molti dei quali, però, non ci hanno ancora esordito) sarebbe stato lecito aspettarsi molto di più dagli azzurrini di Luigi Di Biagio. Invece, a Ploieski, i padroni di casa hanno dominato il primo tempo e controllato nella ripresa, sfruttando la scarsa brillantezza atletica dell’Italia e le gravi amnesie della retroguardia azzurra sulle palle inattive. Così sono arrivati i due gol del successo, mentre la punizione di Cataldi non è bastata a dare il via alla rimonta: anche nella ripresa gli azzurrini non sono riusciti a rendersi pericolosi.

Difesa ballerina, centrocampo sulle ginocchia e reparti scollegati: qui l’Italia ha perso una sfida ininfluente ai fini del risultato ma molto importante per guardare con fiducia all’incontro con la Serbia. Il tridente Bernardeschi-Belotti-Berardi, di grande qualità, ha mostrato un rodaggio minimo e non ha creato occasioni da rete. Nemmeno le sostituzioni sono riuscite a riequilibrare il passivo, perché la Romania si è ben difesa e ha provato a colpire in contropiede quando possibile. In vista del futuro, dunque, Luigi Di Biagio dovrà lavorare certamente sull’intensità e sulla condizione fisica: le amnesie difensive si possono giustificare anche per poca lucidità atletica. Contro la Serbia sarà vietato fallire e l’Italia dovrà presentarsi al meglio, partendo comunque da un nucleo di giocatori che pare affidabile e pronto all’impresa.

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Foto da: Wikipedia