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Volley, Grand Prix – Le pagelle dell’Italia vittoriosa sul Giappone: Centoni super, debutto Malinov

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Nel pomeriggio l’Italia iniziava al meglio il lungo weekend ad Hong Kong, dove è incominciato il secondo fine settimane di gara del Grand Prix, sconfiggendo il Giappone (clicca qui per la cronaca). Di seguito il nostro commento e le consuete pagelle.

 

ITALIA: 7. Sostanzialmente la media tra le tre facce che la Nazionale ha saputo offrirci oggi pomeriggio. Aggressiva, concreta, cinica e volitiva nei primi due set; clamorosamente remissiva, fallosa e pasticciona nel terzo e quarto parziale; grintosa e con un grande cuore nel tie-break.

Di positivo portiamo via il consueto grande attacco, la buona tenuta fisica (questo ci ha sorpreso) e la grande reazione psicologica che ha consentito di vincere l’incontro. I dati sul muro non rendono giustizia: ben 16 stampatone a terra, ma la metà nel solo secondo set, poi il fondamentale è stato deficitario per larghi tratti dell’incontro. Pecca, oltre alla consueta ricezione (il Giappone ce l’ha fatta pagare, ma non fino in fondo: 27% è davvero troppo poco), il palleggio: Ferretti ferma per precauzione, Signorile titolare ma insiste solamente su opposto e schiacciatrici (nel primo set), capendo l’importanza delle centrali solo nel secondo parziale. La ragazza poi si eclissa e viene buttata nella mischia Ofelia Malinov. Scelta azzardata di Bonitta: la 18enne è emozionata e ci mette molto a ingranare, ma quando le mani iniziano a funzionare ci trascina al successo.

L’amarezza, però, è davvero tanta. L’Italia, volata sul 2-0 in un amen, poteva sicuramente conquistare i tre punti e giocarsi maggiormente le chance di disputare la Final Six. Il solito blackout è costato caro. Il bicchiere, però, va visto mezzo pieno: come a Sassari, si sono viste delle buone giocate (anche se a tratti), segno di una squadra che ha grande potenziale, semplicemente da incanalare meglio e soprattutto da combinare con una maggior continuità.

 

NADIA CENTONI: 8. Partita sbalorditiva, la quarta consecutiva da quando è tornata in azzurro. La nostra opposto, lasciati alle spalle i piccoli problemini fisici che l’avevano bloccata durante il match contro la Cina domenica scorsa, torna in campo baldanzosa ed è sempre decisiva. Picchia duro per tutto l’arco dell’incontro, da qualsiasi posizione, chiudendo così con addirittura 25 punti (4 muri) e solo un paio di sbavature: pesa, però, il tiro out sul 22-19 del quarto set, quando eravamo in grande rimonta. Il 33% in fase offensiva è un po’ l’espressione delle diverse facce dell’Italia.

ANTONELLA DEL CORE: 7,5. Quanto male fa da posto 4. Da quella zona di campo ha davvero vita facile contro le ricettrici nipponiche, poco adatte fisicamente al suo gioco potente. Disarmante nel primo parziale, deliziosi con i suoi pallonetti, poi fatica alla lunga. Chiuderà con 18 punti (1 muro).

OFELIA MALINOV: 7,5. Non era facile, tutt’altro. La 18enne (classe 1996) veste per la prima volta l’azzurro delle seniores (dalla under 19 alla Nazionale maggiore in un colpo solo) e il debutto è soddisfacente. Subentra sul 23-21 avversario del terzo set: qui le mani tremano e il parziale vola in casa nipponica. Sembra un azzardo di Bonitta (e in parte lo è), ma quando viene buttata nella mischia da titolare nel tie-break mostra tutto il suo valore. Le sue alzate imbeccano ottimamente Centoni e le centrali, non sbaglia sostanzialmente nulla, pesca anche il suo primo punto tra le grandi e l’Italia trionfa.

 

VALENTINA ARRIGHETTI: 7+. Brilla a tratti, ma quando lo fa illumina l’Arena di Hong Kong. Il secondo set è il suo regno (5 muri punto) e praticamente se lo porta a casa da sola, sfruttando delle buone intuizioni della Ferretti. Torna a replicarsi nel tie-break. Non è un caso che lei sia stata la migliore in campo quando il Giappone è stato nettamente domato. 14 punti a fine match sono il marchio finale sulla sua bella partita.

CRISTINA CHIRICHELLA: 7. Meno disarmante sottorete rispetto all’esplosività della sfida alla Cina (3 muri), affianca bene Arrighetti nello show del secondo parziale, ma è brava a mettere a segno degli aces decisivi per le sorti dell’incontro (ben tre). Chiuderà con 10 punti complessivi: tanta sostanza, sempre più maturità.

FRANCESCA PICCININI: 6,5. In campo per la prima metà dell’incontro, poi paga una condizione fisica che non le consente ancora di disputare delle maratone. Lampi della capitane si sono visti, la sua ricezione ha tenuto banco nei momenti migliori della squadra. 10 punti (1 muro), poi Bonitta la sostituisce a metà del terzo parziale, quando capisce che non può dare più molto al match.

 

CATERINA BOSETTI: 6+. Sostituisce Piccinini, ma ci aspettavamo qualcosina in più. Conduce una partita ordinaria, attaccando pochissimo nel quarto parziale (o non incidendo), poi trovando una buona continuità di rendimento nel tie-break. Per lei 3 punti (1 muro).

NOEMI SIGNORILE: 6. La media tra la buona prima parte di incontro e i tanti errori del terzo-quarto parziale (è stata sostituita). Nel primo set non sfrutta mai le centrali, ma Del Core e Centoni ripianano la pecca; nel secondo inizia a giocare su Chirichella e Arrighetti e i risultati si sono visti. Poi, nel cuore dell’incontro, soffre il calo della nostra ricezione, non riesce più a ricostruire e tutta la formazione va in difficoltà. Il plauso va per come ha calcato il capo, sostituendo la super titolare Ferretti.

MONICA DE GENNARO: 6. Poco lavoro nella prima parte di match, poi viene anche lei trascinata nel vortice dei tanti errori (e nelle disattenzioni) della seconda metà.

VALENTINA DIOUF: S.V. Entra sul 23-21 del terzo set, ma (giustamente) non riesce a incidere a freddo. Per lei anche qualche scambio nel tie-break. Nessun punto a referto.

Non entrate: FRANCESCA FERRETTI (infortunio al ginocchio: riposo precauzionale), ENRICA MERLO, VALENTINA FIORIN.

 

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