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Volley, Mondiali 2014 – Chi vincerà l’iride? Brasile e Russia favorite, Italia all’attacco! E le outsider…

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Due giorni ai Mondiali 2014 di volley maschile. In Polonia saranno tre settimane di spettacolo, con tante pretendenti al titolo iridato.

In pole position il Brasile. I verdeoro sono i Campioni in carica, stanno per mettere in palio i loro tre successi consecutivi (2002, 2006, 2010) e si presentano ancora da favoriti. Non saranno più imbattibili, ma il blasone, la determinazione, la capacità di emergere nei momenti che contano sono le caratteristiche principali dei ragazzi di Bruno Rezende. Il guru in panchina, sempre nervoso e sull’attenti, è in grado di motivare al massimo i suoi giocatori.

La stagione non era iniziata nel migliore dei modi con il doppio ko casalingo contro l’Italia, la qualificazione alle Final Six di World League è stata complicata ma poi a Firenze si sono trasformati e sono giunti in finale.

Il loro gioco è ben noto: aggressività in attacco, pressione al servizio, grandi variazione e cambiamenti di fronte. Gli uomini di punta sono diversi: la fantasia di Bruninho in cabina di regia, le bombe di Lucarelli e Wallace; l’esperienza di Vissotto.

Il girone della prima fase è molto semplice: solo la Germania può incutere timore, la nobile decaduta Cuba non è più quella dei bei giorni; Tunisia, Corea del Sud e Finlandia sono due gradini sotto.

 

La Russia è l’altra grande favorita e sbarca in Polonia per riscattare il deludente quinto posto dell’ultima edizione. Non hanno mai vinto il Mondiale da quando l’URSS (Campione per ben sei volte) si è sciolta e proveranno a sfatare il taboo.

Gli uomini di Voronkov si presentano come Campioni d’Europa, ma la loro stagione di World League non ha entusiasmato ed è culminata in una prematura eliminazione nel girone eliminatorio delle Final Six. Sono temibili per la loro abitudine a questi livelli e soprattutto perché nell’ultimo quadriennio sono stati la squadra più forte in circolazione: Campioni Olimpici, Campioni d’Europa, vittorie in World League e in Grand Champions Cup.

Punto di forza il loro grande muro e un buon sistema difensivo. Le stelle della squadra sono Dmitriy Muserskiy, il giocatore più alto della rassegna con i suoi vertiginosi 218cm; le bombe di Ilinykh, la classe di Pavlov, la maestria di Spridonov, la cattiveria di Apalikov e la destrezza del capitano Makarov.

Il girone della prima fase è molto semplice: unico ostacolo la Bulgaria, poi tutto semplice contro Canada, Egitto, Cina e Messico. La seconda fase, però, si caratterizzerà subito per il big match contro il Brasile e per l’ostica Germania.

 

L’Italia è subito dietro alle due big. Inutile nascondere le nostre aspettative. I ragazzi di Mauro Berruto sono in Polonia per provare a centrare un incredibile colpaccio, il quarto Mondiale della nostra storia dopo la leggendaria tripletta degli anni novanta. Per le ambizioni degli azzurri, per una presentazione più dettagliata e per tanto altro vi rimandiamo ai prossimi articoli.

 

Gli USA si presentano come gli outsider di lusso. Hanno vinto a sorpresa l’ultima World League e ora spera di rivivere i fasti del 1986, l’anno magico in cui conquistarono l’iride, l’ultimo finito al di fuori dei confini italo-brasiliani.

La campagna del 2010 si conclude con un poco soddisfacente sesto posto, assolutamente da migliorare per i ragazzi di John Speraw.

Sono una formazione molto compatta, esperta e ben rodata. Come visto a Firenze puntano molto su muro e servizio, proprio come l’Italia, e hanno nel talento di Taylor Sander il loro uomo migliore. Il capitano Sean Rooney, il palleggiatore David Lee, le stampatone di Max Holt sono le armi da fuoco della Nazionale stele e strisce.

Sono inseriti nel girone con Italia, Iran, Francia, Belgio e Porto Rico: un gruppo della morte in cui può succedere di tutto.

 

La Serbia di Atanasijevic sarà outsider molto temibile, esclusiva mina vagante del torneo, capace di sconfiggere chiunque.

La Polonia padrona di casa avrà dalla sua il supporto del pubblico, ma non sembra più lo squadrone di un paio di stagioni fa. Temibile, ma la rincorsa al titolo parte da molto lontano.

La Bulgaria è reduce da una brutta World League, sembra quasi irriconoscibile rispetto alla squadra quarta alle Olimpiadi. Staremo a vedere se si rialzerà al momento opportuno.

L’Iran è la grande rivelazione degli ultimi due anni, quarto in World League, capace di sconfiggere Russia, Brasile e Italia, ormai nel gotha internazionale del volley. Certo Mahmoudi e compagni potrebbero pagare lo scotto del Mondiale, ma nutrono delle velleità.

Difficile che i nuovi Campioni del Mondo non siano in questo lotto di pretendenti, soprattutto vista la formula del torneo con tre fasi di gironi eliminatori che lascia poco spazio a colpi di scena.

 

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